Wi-Max debole contro la burocrazia italiana

Gli operatori Wi-Max lamentano ritardi per l'implementazione sul territorio

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a cura di Dario D'Elia

Il Wi-Max potrà sconfiggere il digital-divide, se non rimarrà impigliato nella burocrazia italiana. I più importanti operatori italiani del settore sono convinti che il wireless broadband manterrà ogni promessa, ma bisognerà avere pazienza.

L'implementazione sul territorio procede a rilento non solo a causa di problemi di affidabilità delle base station - comunque in fase di risoluzione – ma anche per le dinamiche procedurali riguardanti l'ottenimento dei permessi.

Insomma, il lavoro con le Pubbliche Amministrazioni e l'ARPA (Agenzia ambientale delle Regioni), e il rispetto dei regolamenti comunali e regionali complicano la situazione. Senza contare i timori per l'inquinamento elettromagnetico e le preoccupazioni delle sovraintendenze sui vincoli architettonici. Ecco, se milioni di italiani si domandano per quale motivo vi siano così tanti ritardi questa è la risposta.

Sono passati 12 mesi dall'assegnazione delle licenze, e solo alcuni operatori Wi-Max (come ad esempio Aria, RetelitMandarin e Linkem) sono già riusciti a sbarcare sul mercato.

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