World Digital Map per cercare i lavori IT in Italia

World Digital Map si propone come uno strumento per trovare lavoro in ambito tecnologico. Raccoglie le offerte di società digitali, startup, investitori e incubatori. Brilla al solito Milano ma anche il Nord Est offre molto.

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a cura di Dario D'Elia

World Digital Map è un nuovo progetto online che consente di individuare con pochi click le offerte di lavoro più interessanti del settore tecnologico. "Altro che futuro, volevamo far vedere che per chi ha competenze tecnologiche le opportunità ci sono già", sostengono i giovani fondatori Eros Verderio e Matteo Sarzana. E infatti si contano per il momento 800 offerte, delle quali almeno 120 in Italia.

World Digital Map

L'homepage consente di selezionare da un menu a tendina il paese di interesse. Dopodiché compare una vera e propria mappa geografica con le aree più calde. Com'è prevedibile Milano spicca con 216 proposte di lavoro di società digitali, startup, investitori e incubatori. Nomi per lo più sconosciuti al grande pubblico, ma spesso mattatori di fiere ed eventi IT. Per altro al colpo d'occhio si scopre che anche al Centro e Sud Italia qualcosa sta germogliando.

Si cercando appassionati, esperti IT, sviluppatori e universitari freschi di dottorato. Enrico Moretti, professore di Economia all'Università di Berkeley, sostiene che bisogna giocare d'astuzia. Spesso è sufficiente seguire la mappa dei brevetti per trovare impiego. Ad esempio a Treviso ci sono ottime opportunità grazie a H-Farm, l'incubatore ad oggi conta 35 startup. E la lista continua con Nana Bianca a Firenze, Vertis a Napoli ed Etna Valley a Catania.

"In 15 anni abbiamo avuto 20 spin-off, oggi fatturano circa 2,5 miliardi di euro l'anno e danno lavoro a 150 persone", ha ricordato il responsabile delle relazioni con il territorio Giuliano Muzio della Fondazione Bruno Kessler. "Si tratta di micro-aziende: sono più flessibili e hanno risposto meglio alla crisi".

"Le dimensioni però contano", ha ricordato Moretti. "Sono le grandi aziende a potersi permettere massicci investimenti in ricerca, quelli che generano l'effetto moltiplicatore su posti di lavoro e stipendi". E quindi non resta che unire le forze, come stanno facendo H-Farm, Boox 7 e Nana Bianca sull'asse Treviso-Milano-Firenze. Si parla di "startup alliance" per condividere strategie di investimento, competenze e tecnologie.