Altro che Uber, GM vuole introdurre i taxi autonomi nel 2019

General Motors ha preso tutti in contropiede annunciando un servizio di taxi a guida autonoma già a partire dal 2019.

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a cura di Alessandro Crea

Se siete dei tassisti preoccupati per l'emergere di servizi come Uber leggete questa: il colosso dell'automotive General Motors ha annunciato che renderà disponibile una propria flotta di taxi a guida autonoma a partire dal 2019, battendo così tra l'altro sul tempo il competitor Ford, che aveva parlato di introduzione di auto a guida autonoma prive di pedali e volante nel 2021.

L'annuncio è stato fatto da alcuni dirigenti GM durante una conference call con gli investitori ed ha quindi tutto il sapore dell'ufficialità. General Motors ha così dato probabilmente un'accelerazione decisiva allo sviluppo del settore, perché ora molti costruttori di primo piano saranno costretti ad adeguarsi a questa tempistica se non vorranno arrivare troppo tardi sul mercato.

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Un fenomeno competitivo che poteva essere innescato nel mercato automotive solo dall'interno, non certo dagli annunci di Google o Waymo con i suoi minivan e solo in parte da Tesla, che sembra una realtà a se stante, anche per via dei suoi numeri produttivi, che al momento non possono certo impensierire le aziende del settore.

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GM ha già da qualche tempo una sua auto sperimentale a guida autonoma, che molti colleghi giornalisti che hanno potuto provarla attraverso le trafficate strade di San Francisco hanno trovato affidabile e precisa, anche se ancora con qualche difetto. Per accelerarne lo sviluppo inoltre GM ha acquisito lo scorso anno per mezzo miliardo di dollari Cruise, startup specializzata nella guida autonoma, che è divenuta la spina dorsale della divisione dell'azienda statunitense ed ora sta per acquistare Strobe, un'altra startup che produce LiDAR, il sensore avanzato che fornisce la "vista" a questo tipo di auto.

Nel frattempo c'è chi fa un ulteriore passo avanti e pensa già a un'automobile/ufficio: è Project Redspace, una concept car (per il momento) che secondo gli sviluppatori dovrebbe arrivare sulle strade della Cina entro un paio d'anni, quindi sempre attorno al 2019. Pensata principalmente per i pendolari delle immense metropoli che trascorrono fino a 24 ore in auto ogni 2 settimane, è un'auto elettrica a guida autonoma, pensata per recuperare il tempo perso nel traffico, trasformandolo in tempo produttivo. Come? Semplice, grazie agli spazi interni che possono essere rapidamente riorganizzati facendo aprire una scrivania. Libero dagli impegni di guida il passeggero potrà impiegare quel tempo per lavorare.

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L'auto potrebbe non sembrare esattamente bella, ma è una city car pensata prima di tutto per la funzione che deve svolgere e che ospita sul tetto dell'auto anche dei pannelli solari, per consentire all'auto di ricaricarsi in movimento, aumentandone l'autonomia.