La corsa all'alta potenza di ricarica ha raggiunto livelli impensabili fino a poco tempo fa in Cina, dove BYD sta passando rapidamente dalle parole ai fatti. Il colosso automobilistico cinese, dopo aver sbalordito il mondo con l'annuncio dei suoi caricatori da un megawatt (1.000 kW) a marzo, ha già installato oltre 500 stazioni di questo tipo nelle principali città del paese e ora punta a una espansione senza precedenti. L'obiettivo è chiaro: eliminare definitivamente l'ansia da ricarica, rendendo il "rifornimento" elettrico veloce quanto quello di un'auto a benzina, se non di più.
BYD ha recentemente annunciato due partnership strategiche che promettono di trasformare radicalmente l'infrastruttura di ricarica cinese. Gli accordi con Xiaoju Charging e LongShine prevedono l'installazione o l'aggiornamento di ben 15.000 punti di ricarica alla potenza di 1 MW. Xiaoju Charging si è impegnata per 10.000 stazioni, mentre LongShine contribuirà con altre 5.000, anche se non sono state fornite tempistiche precise per il completamento dell'operazione.
Entrambe le aziende partner sono già protagoniste nel panorama della ricarica elettrica in Cina, con vaste reti di stazioni già operative. Secondo l'accordo, mentre i partner si occuperanno dell'installazione fisica dei caricatori, BYD fornirà i sistemi di accumulo energetico necessari per garantire la potenza di 1 MW anche nelle aree dove la rete elettrica locale non sarebbe in grado di sostenere tali carichi.
La strategia di BYD è particolarmente astuta: non solo sta creando un'infrastruttura di ricarica avanzata, ma sta anche promuovendo i propri veicoli che possono sfruttare queste potenze, creando un ecosistema integrato che rafforza la sua posizione di leader del mercato.
Attualmente solo due modelli BYD sono in grado di utilizzare appieno questi caricatori da 1 MW: la berlina Han L e il SUV Tang L, entrambi lanciati ad aprile e basati sulla nuova Super e-Platform 2.0. Il successo commerciale è stato immediato, con oltre 10.000 unità vendute per ciascun modello nel primo mese completo di commercializzazione, dimostrando che la ricarica ultra-rapida è una caratteristica molto ricercata dai consumatori cinesi.
Le testimonianze di chi ha visto la berlina Han L collegata a una di queste stazioni descrivono uno scenario impressionante: l'autonomia viene ripristinata quasi alla stessa velocità con cui si fa rifornimento a un'auto tradizionale, eliminando uno dei principali ostacoli che frenava molti guidatori dal passaggio all'elettrico (ma per ricaricare da casa la soluzione è sempre la wallbox).
Nonostante il vantaggio di BYD, la concorrenza non sta a guardare. Xpeng ha già implementato caricatori rapidi da 480 kW in Cina, con l'obiettivo di raggiungere gli 800 kW con la prossima generazione. GAC Aion, sebbene meno nota in Occidente, si sta imponendo con i suoi caricatori 6C, capaci di ricaricare a una velocità sei volte superiore alla capacità della batteria: un'auto con batteria da 100 kWh potrebbe quindi ricaricare a 600 kW.
La competizione si fa ancora più accesa con Zeekr, sostenuta dal gruppo Geely, che sta sviluppando un caricatore da 1,2 MW, mentre il gigante tecnologico Huawei punta addirittura a 1,5 MW. Tuttavia, mentre i concorrenti sono ancora in fase di annunci e prototipi, BYD ha un vantaggio concreto con centinaia di stazioni già operative e migliaia in arrivo, oltre a veicoli effettivamente in grado di utilizzare tutta questa potenza di ricarica.
La Cina si conferma così all'avanguardia globale nella tecnologia di ricarica per veicoli elettrici, con un approccio pragmatico che punta a risolvere uno dei problemi più sentiti dagli utenti. Mentre in Europa e Nord America si discute ancora sulla fattibilità di potenze così elevate, in Cina queste sono già realtà quotidiana, con implicazioni potenzialmente rivoluzionarie per l'adozione di massa dei veicoli elettrici.
Con questa mossa, BYD non solo consolida la propria posizione nel mercato interno, ma si prepara anche ad affrontare l'espansione internazionale con un vantaggio tecnologico significativo rispetto ai produttori occidentali. La ricarica ultra-rapida potrebbe rivelarsi la chiave per convincere gli scettici e accelerare la transizione verso la mobilità elettrica su scala globale.