Diesel, test su strada ma le lobby decidono i limiti

No del Parlamento Europeo alla proposta della commissione ambiente di accelerare sulla riduzione delle emissioni di ossido di azoto. Le lobby automobilistiche ci hanno messo lo zampino?

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a cura di Dario D'Elia

"In Europa, avremo una migliore qualità dell'aria per i nostri cittadini senza perdere posti di lavoro". No, non è il messaggio di una casa automobilistica al problema del dieselgate, bensì della Commissione Europea. Bruxelles sembrerebbe aver barattato il rischio di perdere posti di lavoro nel settore automotive con la salute.

parlamento UE

La Commissione ambiente del Parlamento di Strasburgo aveva chiesto di innalzare i limiti di 1,5 volte rispetto a quelli di laboratorio per i test su strada (RED –Real Driving Emission) che arriveranno nel 2017. In pratica dagli attuali 80 mg di ossido d'azoto per km a 120 mg. La Commissione UE e i produttori invece si sono accordati per 168 mg fino al 2020, dopodiché scatterà una riduzione a 120 mg.

Ieri pomeriggio l'aula di Strasburgo ha respinto con 323 voti contro 317 e 61 astenuti la risoluzione della Commissione Ambiente. Ecco quindi accolta la linea dell'industria automobilistica che sosteneva l'impossibilità di adeguare ai limiti più stringenti i nuovi modelli appena entrati in produzione – che in alcuni casi su strada superano la soglia di oltre 5 volte. La richiesta di investimenti nel settore ricerca e sviluppo avrebbe provocato effetti collaterali su bilanci e occupazione.

lobby

"Quello che è avvenuto oggi (ieri, NdR.) a Bruxelles è veramente assurdo e grave, è una scelta che va deliberatamente contro l'ambiente e la salute dei cittadini ed è solo a favore delle lobby automobilistiche", ha dichiarato Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente.

"Mentre gli Stati Uniti diffidano e comminano multe alle case automobilistiche che non rispettano le regole, l'Europa invece dimostra di non aver imparato nulla dalla lezione Dieselgate-Volkswagen e di non vedere l'emergenza smog che attanaglia tante città europee, autorizzando il raddoppio dei limiti delle emissioni dei veicoli".

"Significa premiare i furbi a discapito dell'innovazione e della qualità sulle quali le case automobilistiche dovrebbero puntare".

Di diverso avviso il presidente della Commissione ambiente del Parlamento di Strasburgo, Giovanni La Via. "Con la nuova norma avremo tempi certi per i nuovi test. Chi era contrario avrebbe voluto mettere un tappo alla marmitta ma così facendo avrebbe ottenuto il risultato di spegnere il motore delle nuove norme".

Insomma, l'aumento temporaneo dei limiti sembrerebbe essere giustificato dalla necessità di tenere conto dei dubbi tecnici relativi all'uso dei nuovi dispositivi portatili di misurazione delle emissioni (PEMS), così come dei limiti tecnici per il miglioramento della performance, in condizioni reali di guida.

La soglia del 110% dovrà essere rispettata dai nuovi modelli entro settembre 2017, mentre per i nuovi veicoli basterà entro settembre 2019. In seguito la soglia sarà ridotta del 50% e dovrà essere rispettata entro il 2020 (nuovi modelli) e 2021 (nuovi veicoli).