È realtà l'auto con motore termico a compressione variabile

Nissan porterà sul mercato la Infiniti QX50, la prima di serie con motore termico a compressione variabile, capace di unire prestazioni ed efficienza.

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a cura di Alessandro Crea

Presentata al Salone di Parigi a settembre scorso, la Infiniti QX50 è un crossover di fascia alta progettato da Nissan e dotato di un innovativo motore termico a compressione variabile, in grado cioè di cambiare il rapporto di compressione a seconda delle situazioni, privilegiando di volta in volta l'efficienza e i consumi oppure la potenza.

Una soluzione interessante anche se non inedita, ma che acquista appeal nel momento in cui Nissan ha fatto sapere che la porterà sul mercato. Benché infatti tali soluzioni fossero già state sperimentate in precedenza non erano mai approdate in auto di serie.

Grazie a una particolare biella a configurazione variabile, il motore VC-Turbo è in grado di modificare la distanza percorsa dalla testa del pistone all'interno del suo cilindro, operando con un rapporto di compressione più basso, 8:1, per le massime prestazioni, o alto, 14:1, per la massima efficienza. ‎

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Ciò significa che il motore effettivamente varia anche la sua cilindrata: quando il rapporto di compressione è al minimo, esso misura infatti 1997 cc per passare a 1970 quando la compressione è massima. La potenza di picco erogata è pari a 268 cavalli (200kW) a 5600 giri/min, con una coppia massima di 380Nm a 4400 giri/min. Il motore inoltre utilizza sia l'iniezione diretta che indiretta a seconda delle situazioni, ottimizzando così ancor di più consumi e prestazioni.

Ovviamente, com'è facile intuire, un motore del genere è assai complesso da realizzare e richiede dei costi molto elevati, tali che infatti per il momento Nissan li implementerà solo nella sua linea di lusso Infiniti. Si tratta tuttavia di un'ottima notizia che fa intravvedere ancora dei margini di sviluppo per i motori a combustione interna, visto che, realisticamente, la diffusione di massa delle auto elettriche è ancora di là da venire.

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Molti produttori infatti introdurranno diversi modelli a listino già a partire dal 2019 e presto smetteranno di produrre motori Diesel, ma finché il costo delle auto elettriche non scenderà, le batterie non adotteranno qualche nuova tecnologia che consenta maggior autonomia e le colonnine di ricarica ad altissima velocità non saranno distribuite capillarmente, non potranno mai sostituire le auto a benzina. Ben vengano quindi nuovi sviluppi che consentano di ottimizzare ulteriormente consumi, diminuendo le emissioni inquinanti.