Il mercato delle auto elettriche negli Stati Uniti sta dimostrando una sorprendente resilienza, mantenendo un interesse costante tra i consumatori nonostante le minacce politiche e le incertezze normative. Secondo un recente studio di J.D. Power, circa il 60% degli acquirenti di veicoli considera concretamente l'opzione elettrica, con il 24% che si dichiara "molto propenso" all'acquisto e un ulteriore 35% "moderatamente interessato" - percentuali pressoché identiche a quelle registrate l'anno scorso. Questa stabilità nella domanda emerge in un contesto di crescente polarizzazione politica, con l'amministrazione Trump che minaccia di smantellare i sostegni federali che hanno contribuito alla diffusione dei veicoli a zero emissioni.
La trasformazione del settore automobilistico americano attraverso l'elettrificazione sta avanzando a ritmi diversi nelle varie regioni del paese. Mentre gli stati costieri e quelli tradizionalmente democratici registrano tassi di adozione significativi, soprattutto tra i consumatori più giovani, le aree rurali continuano a mostrare resistenza. Questa polarizzazione riflette divisioni più ampie nella società americana, con il primo trimestre del 2025 che ha comunque visto i veicoli elettrici raggiungere il 7,5% delle vendite totali, in leggero aumento rispetto al 7% dello stesso periodo del 2024, secondo i dati di Cox Automotive.
Uno degli elementi più interessanti emersi dallo studio è il comportamento dei potenziali acquirenti: chi si dice "molto propenso" all'acquisto di un'auto elettrica valuta mediamente quasi tre marchi diversi prima di decidere, mentre chi è "moderatamente interessato" ne confronta in media 2,8. Questa tendenza al confronto tra più opzioni è alimentata dall'ampliamento dell'offerta con l'arrivo di modelli come la Chevrolet Equinox EV e dal successo di veicoli come la Kia EV6 e la Honda Prologue.
Mentre Tesla registra un calo nelle vendite, i concorrenti stanno rapidamente occupando lo spazio lasciato libero. Ford Mustang Mach-E e Hyundai Ioniq 5, in particolare, stanno conquistando ex clienti Tesla, attratti anche da offerte commerciali particolarmente aggressive. Alcune case automobilistiche come Polestar e Lucid propongono sconti che possono superare i 20.000 dollari per chi possiede già una Tesla, mentre marchi come Nissan, Toyota, Hyundai e Kia offrono formule di leasing a breve termine con rate mensili inferiori ai 300 dollari.
"L'aumento delle opzioni disponibili sul mercato rappresenta un segnale incoraggiante per i costruttori, poiché offre l'opportunità di guadagnare terreno e attirare clienti al di fuori della propria base tradizionale," ha dichiarato Brent Gruber, direttore esecutivo della divisione veicoli elettrici di J.D. Power. "I potenziali acquirenti di veicoli elettrici considerano prodotti sia di marchi generalisti che premium, evidenziando la possibilità di catturare l'interesse dei consumatori con marchi o prodotti che altrimenti non avrebbero considerato," ha aggiunto.
Nonostante questi sviluppi positivi, persistono due ostacoli principali alla diffusione massiccia dei veicoli elettrici: l'ansia da ricarica (dovranno anche loor acquistare una wallbox) e l'accessibilità economica. La disponibilità di stazioni di ricarica rimane la preoccupazione principale, citata dal 52% dei potenziali acquirenti come motivo di esitazione. Sul fronte dei costi, invece, la situazione sta migliorando: i prezzi sono diminuiti del 4% rispetto all'anno scorso, e ora solo il 43% degli acquirenti considera l'affordability un problema significativo.
L'amministrazione Trump ha messo nel mirino proprio le politiche che hanno reso i veicoli elettrici più popolari e accessibili, come il cosiddetto "escamotage del leasing" che consente di ottenere crediti d'imposta federali anche per modelli che non soddisfano i rigidi requisiti di approvvigionamento di batterie e componenti previsti dall'Inflation Reduction Act. Parallelamente, si sta cercando di tagliare i finanziamenti per le stazioni di ricarica pubbliche e di abrogare il credito di produzione 45X che ha generato un boom nella produzione di batterie in tutti gli Stati Uniti.
Il disegno di legge repubblicano alla Camera potrebbe tuttavia incontrare resistenza al Senato, considerando che decine di migliaia di posti di lavoro nel settore dei veicoli elettrici sono in gioco in stati tradizionalmente repubblicani del Sud come Georgia e Carolina del Nord. In prospettiva futura, la crescita dell'industria dei veicoli elettrici potrebbe dipendere meno dai crediti d'imposta e più dai fondamentali del settore: l'espansione della rete di ricarica e il miglioramento della sua affidabilità, l'introduzione di caratteristiche innovative per attirare i clienti e la riduzione dei prezzi di listino.
Questi sforzi sono già in corso e i risultati si vedranno presto, indipendentemente dalle incertezze politiche. La transizione elettrica nel settore automobilistico americano appare ormai avviata, anche se il ritmo e la direzione precisa di questa trasformazione potrebbero essere influenzati dalle prossime decisioni politiche e dalle dinamiche di mercato in rapida evoluzione.