Google Car in sharing? Salveremmo le nostre città

Nei prossimi 10 anni le auto a guida autonoma saranno realtà: il loro diffondersi, assieme a un modello di proprietà condivisa, potrebbe ridisegnare drasticamente le nostre città, in meglio. Come? Diminuendo gli spazi riservati alle auto e rendendoli disponibili al verde e alla vita pubblica.

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a cura di Alessandro Crea

Le auto a guida autonoma, come ad esempio la Google Car, in abbinamento al car sharing rivoluzioneranno nel prossimo decennio le nostre città, liberando spazi ora invasi dalle auto e rendendoli disponibili al verde e alla vita pubblica. Non è l'ipotesi di un autore di fantascienza ma l'autorevole opinione di diversi studiosi di istituti prestigiosi come il MIT o l'Università di Princeton.

Come avrete sicuramente notato, nell'ultimo anno lo sviluppo di questo tipo di auto ha subito un'accelerazione e, dopo un lungo periodo di tempo in cui le auto a guida autonoma erano poco più che improbabili prototipi, ci si sta avvicinando a grandi passi alla loro commercializzazione.

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Certo, prima che queste automobili diventino familiari nelle nostre vite ci sono ancora problemi tecnici da risolvere e soprattutto c'è da mettere a punto la cornice legale entro cui dovranno operare, ma comunque l'orizzonte temporale della loro diffusione di massa non è più così remoto.

Negli Stati Uniti, dove il dibattito è già attuale, molti eminenti studiosi di questo ed altri campi affini si sono già pronunciati in merito, delineando suggestive ipotesi di sviluppo.

Aree di parcheggio addio

Secondo Alain Kornhauser dell'Università di Princeton l'impatto maggiore riguarderà le aree attualmente dedicate al parcheggio dei veicoli nelle nostre città, che dovrebbe diminuire drasticamente. "Non ne avremo più bisogno, sicuramente non nei luoghi attuali. I parcheggi nei pressi dei posti in cui le persone trascorrono il proprio tempo saranno un ricordo del passato. Se vado a una partita di calcio, la mia auto non ha bisogno di stare con me. Se sono in ufficio, non è necessario che sia lì. L'attuale centro commerciale con il mare di parcheggi attorno è morto".

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Meno auto, ma più efficienti

Per Carlo Ratti, direttore del Senseable City Laboratory Del MIT, la maggior parte delle auto negli Stati Uniti resta parcheggiata per il 95% del tempo, occupando uno spazio potenzialmente utile per un lungo lasso di tempo in cui invece essa resta inutilizzata. Il car sharing però sta già incidendo positivamente su questo aspetto. Secondo alcuni calcoli infatti ogni auto condivisa elimina dalla strada tra le 10 e le 30 auto private.

Ratti sostiene però che i veicoli a guida autonoma rafforzeranno ancora di più questo modello, con un impatto drammatico sulla vita urbana, perché renderanno più sfumati i confini tra le modalità private e pubbliche di trasporto. "La "vostra" auto potrebbe darvi un passaggio al lavoro la mattina e poi, piuttosto che restare per ore inutilizzata in un parcheggio, potrebbe trasportare altre persone, della propria famiglia o addirittura del proprio quartiere, comunità o città, a fare altri servizi", magari ripresentandosi poi all'ora di uscita davanti all'ufficio per riportarci a casa.

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Il traffico sarà un ricordo del passato

Per la dottoressa Kara Kockelman dell'Università di Austin questo dovrebbe portare presto a un dimezzamento della richiesta di parcheggi, mentre un recente studio effettuato dall'architetto Gerald Tierney per una organizzazione non-profit di ricerca e pianificazione urbana di San Francisco, parla addirittura di un abbattimento del traffico pari al 400% rispetto alla situazione attuale.

Più verde e riappropriazione degli spazi pubblici         

Ma cosa ci faremo con tutto lo spazio che si libererà? Lo spiega sempre Tierney: ""In questo contesto non ci sarà più bisogno di cercare parcheggio per la propria auto, ci penserà da sé. Ci si potrà quindi concentrare sulla riappropriazione dello spazio urbano da un lato all'altro della strada. Diventerà un ambiente dominato dai pedoni, in cui questi veicoli svolgeranno solo un ruolo ausiliario.

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Assisteremo a un drastico aumento dello spazio destinato alla fruizione pubblica, con un incremento dell'ampiezza dei marciapiedi, delle corsie ciclabili o destinate ad altri tipi di trasporto".  Inoltre ovviamente anche lo spazio verde potrà aumentare di conseguenza, com'è visibile nel disegno precedente.

Dove sistemeremo le auto?

Tuttavia non ci sono solo vantaggi in questo tipo di rivoluzione, ma anche potenziali svantaggi da cui bisognerà ben guardarsi per non aumentare ulteriormente la disparità tra centro e periferie che già domina le metropoli attuali.

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Secondo Tierney infatti "Dobbiamo cominciare a pensare anche alle conseguenze indesiderate. Dove saranno sistemati i garage in cui andranno alloggiati i veicoli per il car sharing? Bisognerà stare attenti a non localizzarli unicamente nelle comunità in cui il valore dei terreni è più basso, altrimenti i più agiati vivranno un contesto pubblico bucolico mentre le aree più povere saranno prese d'assalto da veicoli autonomi come fossero sciami di mosche.

Dobbiamo essere consapevoli di questo e fare in modo che non accada. […] Se ci stiamo muovendo verso un sistema di trasporto autonomo e decentrato, dovremo anche fare in modo che sia accessibile a tutti, che nello sviluppo si tenga conto di concetti di equità sociale".