Guida autonoma, l'Europa la consente dal 14 luglio

La guida autonoma è un tema molto caldo, che necessita di normative chiare: dal 14 luglio l'UE approva l'articolo 34-bis per legalizzarla.

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a cura di Francesco Daghini

Fino ad oggi l'Europa e la guida autonoma non erano andate particolarmente d'accordo, vista la presenza di diversi paletti burocratici che ne hanno reso complicata la diffusione, se non addirittura effettuare test per migliorare lo sviluppo del sistema; a partire dal prossimo 14 luglio tutto questo cambierà, grazie all'articolo 34-bis della Convenzione di Vienna che parlerà proprio di sistemi di guida automatica.

Si tratta di un passo avanti molto importante per l'intera industria automobilistica: grazie all'articolo 34-bis sarà molto più semplice, per i singoli stati membri dell'Unione Europea, dare vita a leggi nazionali per legalizzare l'utilizzo delle auto dotate di sistemi di guida autonoma ADAS di livello 3.

Ai singoli stati resta il compito di definire la questione delle responsabilità legali e assicurative in caso di incidente, e una volta fatto ciò si potrà sdoganare la guida autonoma, staccandola dall'idea di una tecnologia sperimentale e approcciandola invece come una tecnologia esistente e già sufficientemente sviluppata da essere utilizzata su strade pubbliche.

Oggi le prime auto dotate di sistemi di guida autonoma di livello 3 hanno già cominciato a diffondersi sul mercato, ma sono ancora ostacolate dalle leggi nazionali dei singoli stati: nel migliore dei casi le leggi nazionali sono appena state modificate per regolamentarle o in altri casi, come quello dell'Italia, mancano ancora completamente le leggi ma almeno si è cominciato a studiare il fenomeno, grazie al lavoro dell'Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road.

Il lavoro dell'Osservatorio, composto da 5 Direttori Generali dedicati a specifiche mansioni (Motorizzazione, Sicurezza Stradale, Strade Autostrade Vigilanza e Sicurezza delle Infrastrutture, Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali) e da due membri della Struttura Tecnica di Missione (impegnati a progettare e realizzare nuove infrastrutture in grado di dialogare con le auto più moderne e smart) sarà fondamentale per permettere all'Italia di non perdere questo importante treno tecnologico, perché sarà proprio l'integrazione tra strade e auto "smart" a fare la differenza in tema di guida autonoma.