Hyundai punta forte sull'idrogeno con un investimento da 6,7 miliardi di dollari entro il 2030

Hyundai, il quinto gruppo automobilistico del mondo, ha deciso di puntare con decisione sulle auto a celle di combustibile, pianificando un investimento di 6,7 miliardi di dollari entro il 2030 per aumentare di 200 volte la sua capacità produttiva.

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a cura di Alessandro Crea

Tesla non crede – ovviamente – nelle auto a celle di combustibile, tanto che Elon Musk le ha definite "assurdamente stupide", ma Hyundai non è dello stesso parere ed ha annunciato anzi un ambizioso piano industriale, che prevede investimenti per 6,7 miliardi di dollari entro il 2030, al fine di aumentare di più di 200 volte la capacità dell'azienda di produrre auto a idrogeno. Hyundai prevede così di passare dalle attuali 3000 unità annuali a 700mila, creando al contempo 51mila nuovi posti di lavoro nei prossimi 12 anni.

Delle 700mila unità previste, 500mila dovrebbero essere costituite da veicoli commerciali e per il trasporto dei passeggeri, mentre le restanti 200mila unità saranno destinate alla produzione di droni e mezzi industriali.

La strategia di Hyundai comunque è molto ampia. Accordi sono stati infatti già stipulati con altri produttori come Toyota, Volkswagen e Audi, nel frattempo l'azienda sta anche pensando allo sviluppo di un servizio di mobilità basato sull'utilizzo di auto a idrogeno in Cina e sta testando NEXO, un veicolo a guida autonoma alimentato a idrogeno, sviluppato assieme ad Aurora, startup finanziata da Google, Tesla e Uber ‎e capace di un'autonomia massima di circa 600 chilometri.

Nel frattempo Hyundai venderà in Svizzera ben 1000 camion a idrogeno tra il 2019 e il 2023. Questo tipo di veicolo ha un enorme vantaggio rispetto a quelli elettrici alimentati a batteria. Questi ultimi infatti hanno una capacità di carico ridotta proprio a causa della presenza delle pesantissime batterie e tempi di ricarica assai più lunghi. Se tutto andrà come previsto, il colosso sud coreano ha intenzione di esportare questo tipo di prodotti anche negli Stati Uniti, in Cina e in altre nazioni europee.