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Il Politecnico di Milano si avvicina alla guida autonoma

Debutta a Milano "Serravalle Future Drive": navetta autonoma con IA che connette varie zone della città a bordo di una Fiat 500e elettrica

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a cura di Tommaso Marcoli

Editor

Pubblicato il 09/05/2025 alle 15:16

Nel cuore di Assago, tra i corridoi della sede di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., ha preso vita "Serravalle Future Drive", un'iniziativa pionieristica che ridisegna i confini della mobilità urbana contemporanea. Questo ambizioso progetto sperimentale rappresenta il frutto della sinergia tra competenze industriali e accademiche, coinvolgendo l'operatore autostradale, il team AIDA del Politecnico di Milano e il Centro Nazionale MOST. Al centro dell'innovazione troviamo una Fiat 500e convertita in navetta a guida autonoma, progettata per colmare il divario tra periferie e snodi di trasporto pubblico, rispondendo a una delle sfide più pressanti della mobilità metropolitana moderna.

Il cuore tecnologico del progetto risiede in un sistema di guida autonoma sviluppato nei laboratori del Politecnico di Milano, capace di raccogliere e processare dati in tempo reale dalle infrastrutture stradali. La Fiat 500e, messa a disposizione dal partner tecnico Fassina, è stata trasformata in un laboratorio mobile di intelligenza artificiale applicata alla mobilità. L'aspetto rivoluzionario di questa sperimentazione non sta solo nel veicolo, ma nella sua capacità di navigare autonomamente in un ambiente misto urbano-autostradale, affrontando scenari di traffico reali e variabili.

Sergio Matteo Savaresi, alla guida scientifica del progetto AIDA, ha evidenziato come questa sperimentazione rappresenti un passaggio evolutivo fondamentale: "Stiamo assistendo a un cambio di paradigma verso soluzioni di trasporto più flessibili e capillari, che possano integrarsi con le reti esistenti anziché sostituirle". La tecnologia implementata permette al veicolo di prendere decisioni complesse in tempo reale, come gestire ingressi e uscite autostradali con flussi di traffico variabili.

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Durante la dimostrazione pratica, i partecipanti hanno potuto osservare il veicolo muoversi autonomamente lungo un percorso che collega la stazione della metropolitana M2 di Famagosta alla zona di Cantalupa, punto di accesso all'autostrada A7 in direzione Milano. Questo tragitto è stato scelto strategicamente per testare l'adattabilità del sistema in contesti di mobilità diversificati.

Elio Catania, presidente di Milano Serravalle, ha inquadrato il progetto in una visione più ampia: "Non si tratta semplicemente di sviluppare veicoli autonomi, ma di ripensare l'integrazione tra tecnologia e infrastrutture esistenti per una mobilità realmente al servizio dei cittadini". Una prospettiva condivisa da Ivo Roberto Cassetta, amministratore delegato della società, che ha sottolineato come questa sperimentazione posizioni Milano tra i protagonisti dell'innovazione nel settore della mobilità sostenibile a livello europeo.

La vera innovazione di "Serravalle Future Drive" risiede nel suo approccio al problema del collegamento delle aree periferiche, spesso escluse dalle reti di trasporto pubblico convenzionali. Gianmarco Montanari, direttore generale del Centro MOST, ha definito il progetto "un esempio concreto di come la tecnologia possa creare connessioni intelligenti tra territori oggi isolati dalle reti tradizionali".

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Il modello proposto si basa su un car sharing elettrico (avranno anche loro bisogno di una wallbox) e autonomo, in grado di offrire un servizio on-demand che colma il divario tra le abitazioni periferiche e i principali hub di trasporto pubblico. Questo approccio potrebbe rappresentare una soluzione al problema del "primo e ultimo miglio", una delle criticità più significative nella progettazione di sistemi di mobilità urbana efficaci.

L'esperimento italiano si inserisce in un contesto internazionale di crescente attenzione verso la mobilità condivisa e autonoma, ma si distingue per l'unicità del percorso scelto: per la prima volta nel paese, un veicolo a guida autonoma ha affrontato un tragitto misto che include tratti urbani e autostradali, dimostrando la versatilità della tecnologia in diverse condizioni di guida.

La sfida futura sarà quella di trasformare questa sperimentazione in un servizio scalabile e integrato nel tessuto della mobilità quotidiana, capace di rispondere alle esigenze concrete dei pendolari e dei cittadini delle aree periferiche. La visione di Milano Serravalle e dei suoi partner va infatti oltre l'innovazione tecnologica, puntando a un ripensamento complessivo delle modalità di spostamento nelle aree metropolitane complesse.

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