In Regno Unito si parla di 'Diritto universale alla ricarica'

In Regno Unito le colonnine di ricarica sono poche, 1 ogni 32 auto elettriche o plug-in hybrid. Si teme la scadenza fissata al 2030.

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a cura di Francesco Daghini

L’associazione dell’industria automobilistica del Regno Unito, la SMMT (Society of Motors and Manufacturers and Traders), ha di recente cominciato a farsi sentire nei confronti del Governo, che non sembra particolarmente impegnato a preparare il paese allo stop alle vendite di auto endotermiche – previsto per il 2030 nel Regno Unito. “Gli obiettivi devono essere commisurati alle infrastrutture”, in questa semplice frase si riassume il problema di cui la SMMT si sta preoccupando: secondo l’amministratore delegato di SMMT, Mike Hawes, si dovrà pensare a un’altra regolamentazione oltre a quella già in essere che porterà alla lenta uscita di scena delle auto endotermiche, si dovrà realizzare una regolamentazione in grado di garantire il diritto universale alla ricarica. Si tratta di un problema complesso da affrontare e risolvere, perché molti automobilisti non hanno la possibilità di ricaricare l’auto a casa, ma l’industria del settore elettrico non ha nessuna intenzione di rallentare il ritmo, dovranno quindi essere i Governi a mettere i cittadini nella condizione di poter ricaricare senza troppa difficoltà la propria auto elettrica.

Il numero delle auto è in crescita, mentre l’infrastruttura è ferma, con il risultato che statisticamente le colonnine stanno calando di numero: nel 2021 il Regno Unito aveva una colonnina di ricarica ogni 16 auto 100% elettriche o plug-in hybrid, oggi il rapporto è 1 colonnina ogni 32 auto – il trend è spaventoso, in appena un anno la quantità di auto rispetto alle colonnine è raddoppiato, e se non si vuole restare a secco di energia bisognerà intervenire molto in fretta.

Entro il 2030 sono previsti 9 milioni di veicoli sulle strade britanniche, cifra che dovrebbe arrivare a 18 milioni entro il 2035: il Dipartimento dei Trasporti inglese interverrà molto presto, dopo aver stanziato 1 miliardo e 400 milioni di sterline per decuplicare la quantità di colonnine pubbliche esistenti, dalle attuali 30.000 scarse, fino a 300.000 nel 2030.

Oltre all’intervento statale ci si aspetta una forte spinta da parte delle società private, come la inglese BP che oggi si trova impegnata a ripulire la propria immagine pubblica, e quale modo migliore per farlo se non con la mobilità a zero emissioni.

L'obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione di SMMT è quello di garantire il diritto universale alla ricarica: “Considerati i ritmi di crescita e la diffusione capillare a livello nazionale – conclude – questa espansione darebbe agli automobilisti la certezza che saranno in grado di ricaricare con la stessa facilità con cui farebbero oggi rifornimento, ovunque si trovino”.