La prima nave da container elettrica e autonoma al mondo

La Yara Birkeland è la prima nave da container al mondo in grado di navigare autonomamente spinta da motori elettrici; è nata in Norvegia.

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a cura di Francesco Daghini

La Yara Birkeland è la prima nave da container al mondo dotata di propulsione completamente elettrica e sistemi di navigazione autonoma: il progetto è iniziato nel 2017 ed è stato realizzato dalla società norvegese Kongsberg Maritime, su ordine di un’altra ditta norvegese specializzata in fertilizzanti chiamata Yara Norge AS.

Completata nel 2020, lo scorso dicembre la Yara Birkeland ha completato il suo viaggio inaugurale di 7 ore navigando tra Brevik a Horten, tra le acque della Norvegia. Già nel 2017 Kongsberg Maritime aveva rilasciato un video di presentazione della Yara Birkeland, in cui venivano mostrate le diverse funzionalità di cui è stata dotata la nave, tra cui i sistemi di guida autonoma basati su vari tipi di radar e telecamere.

La Yara Birkeland è lunga 80 metri e larga 15, ha una velocità compresa tra i 13 e i 24 km/h ed è in grado di trasportare fino a 120 container da 20 piedi; la nave è spinta da 4 motori, due principali Azipull da 900 kW di potenza, e due motori ausiliari da 700 kW dedicati a fornire spinte laterali. Il tutto è alimentato da un gigantesco pacco batterie da 7 MWh, l’equivalente di circa 100 Tesla Model 3.

Il sistema di navigazione autonoma di cui è dotata la nave è quanto di più all’avanguardia si possa trovare, ed è realizzato utilizzando sistemi radar, Lidar, AIS e varie telecamere tra cui alcune a infrarossi. Uno degli aspetti più interessanti di questa nave è l’assenza di comparti dedicati alla zavorra: normalmente le navi di queste dimensioni sono in grado di incamerare ed espellere acqua a seconda delle necessità, ma nel caso della Yara Birkeland il pacco batterie svolge la funzione di zavorra permanente.

Infine, una volta arrivata in porto, la Yara Birkeland sarà in grado di gestire il carico e lo scarico dei container senza la necessità di intervento umano, né di particolari infrastrutture portuali dedicate.

Secondo un report di ottobre 2020, le spedizioni marittime pesano per circa 1 miliardo di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno, e soluzioni di questo tipo potrebbero aiutare a ridurle sensibilmente.