Le colonnine di ricarica non sono abbastanza, ne mancano quasi 9 milioni

Per sostenere gli obiettivi climatici, l'Europa deve accelerare l'installazione di colonnine di ricarica, aumentando il ritmo fino a otto volte rispetto al tasso attuale.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il recente rapporto pubblicato dall'Acea, l'associazione che rappresenta i produttori automobilistici europei, ha messo in luce una preoccupante discrepanza nell'infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici a livello continentale. Emerge un divario descritto come "allarmante" tra il numero di punti di ricarica pubblici attualmente disponibili e quelli considerati necessari per soddisfare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2.

Si evidenzia un ritmo di crescita per le auto elettriche considerevolmente superiore rispetto all'aumento dei punti di ricarica tra il 2017 e il 2023. Questo squilibrio tra domanda e offerta di infrastruttura di ricarica richiede un'azione rapida per supportare l'adozione di massa dell'auto elettrica, indispensabile per il raggiungimento dei target ambientali del continente.

Nonostante gli sforzi, con poco più di 150.000 stalli di ricarica implementati nell'ultimo anno in Europa, meno di 3.000 a settimana, si raggiunge un totale di 630.000 punti. Questo sviluppo non è in linea con il crescente mercato delle auto elettriche, situazione che, secondo l'Acea, potrebbe aggravarsi ulteriormente nel futuro, superando le previsioni attuali della Commissione Europea.

Secondo le stime della Commissione Europea, entro il 2030 l'Europa necessiterà di 3,5 milioni di punti di ricarica, equivalenti a 410.000 all'anno o 8.000 a settimana, triplicando il ritmo attuale di installazione. Tuttavia, l'Acea prospetta una necessità ancora maggiore, con 8,8 milioni di punti di ricarica richiesti entro il 2030, il che significherebbe dover installare circa 1,2 milioni di colonnine all'anno o 22.000 a settimana, ovvero otto volte il ritmo di installazione attuale.

La disponibilità di punti di ricarica non è considerata solamente una comodità, ma una condizione fondamentale per incentivare un passaggio effettivo verso la decarbonizzazione del trasporto su strada, come chiude il report, puntualizzando sull'urgenza di un'azione coordinata per estendere l'accesso alle infrastrutture di ricarica a livello europeo. La sfida dell'accessibilità e della distribuzione equa delle colonnine di ricarica rimane centrale nella transizione ecologica del settore automobilistico.