Il settore automotive sta attraversando una fase di profonda incertezza sulla transizione elettrica, e Alfa Romeo rappresenta un caso emblematico di come anche i marchi più prestigiosi stiano rivedendo le proprie strategie. L'amministratore delegato Santo Ficili ha recentemente ammesso che i tempi dell'elettrificazione si stanno rivelando più lunghi del previsto, costringendo il Biscione a una completa rimodulazione dei piani di sviluppo. Questa situazione sta generando interrogativi sul futuro immediato del marchio milanese e sui suoi modelli di punta.
Le voci che circolavano nelle ultime settimane riguardo a una possibile cancellazione della nuova Giulia hanno spinto Ficili a intervenire con fermezza durante una domanda dei colleghi di Quattroruote. "Solo una parola: falso", ha dichiarato l'amministratore delegato, smentendo categoricamente le speculazioni prive di fondamento. Il dirigente ha sottolineato come l'azienda continui a seguire l'evoluzione del mercato e le esigenze dei clienti, ma ha ribadito che nessun progetto è stato cancellato.
La strategia rivista di Alfa Romeo prevede un approccio più flessibile alla motorizzazione, abbandonando l'idea di un passaggio esclusivo all'elettrico. Il marchio punterà su una gamma diversificata che includerà propulsori endotermici, ibridi ed elettrici, adattandosi così alle diverse esigenze del mercato globale. Questa scelta riflette una tendenza più ampia nel settore, dove molti costruttori stanno rallentando i piani di elettrificazione di fronte a una domanda ancora incerta.
Il futuro di Stelvio e Giulia è ora legato all'insediamento del nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa, che dovrebbe presentare un aggiornamento del piano industriale. Questo documento sarà cruciale per definire le tempistiche precise di lancio dei nuovi modelli, che Ficili si è limitato a descrivere come disponibili "il più presto possibile". La vaghezza di questa formulazione tradisce l'incertezza che regna attualmente all'interno del gruppo.
Nel frattempo, le versioni attuali di Giulia e Stelvio potrebbero vedere prolungata la loro carriera commerciale. Dopo l'addio ai motori a benzina, entrambi i modelli rimangono disponibili esclusivamente con il propulsore 2.2 turbodiesel, una soluzione che rappresenta un ponte verso la nuova generazione. Ficili ha ammesso candidamente che questi modelli "sicuramente non sono più nuovi" e saranno oggetto di specifiche attenzioni in attesa del lancio delle versioni rinnovate.
La situazione di Alfa Romeo evidenzia le complessità che caratterizzano l'attuale momento di transizione nell'industria automobilistica. Da un lato, la pressione normativa e ambientale spinge verso l'elettrificazione, dall'altro le dinamiche di mercato suggeriscono cautela. Il Biscione si trova così a navigare tra esigenze contrastanti, cercando di mantenere viva l'identità sportiva del marchio mentre si adatta alle nuove realtà tecnologiche e commerciali.
La rimodulazione dei piani annunciata da Ficili non rappresenta quindi un semplice rinvio, ma una strategia più articolata che tiene conto delle lezioni apprese negli ultimi anni. L'approccio multi-tecnologico permetterà ad Alfa Romeo di posizionarsi su diversi segmenti di mercato, rispondendo sia agli early adopter dell'elettrico sia ai clienti più tradizionali. Resta da vedere se questa strategia di attesa si rivelerà vincente o se causerà un ulteriore ritardo rispetto alla concorrenza premium.