La strategia automobilistica di Stellantis si sta rivelando più flessibile del previsto, con un cambio di rotta significativo per uno dei suoi marchi di punta. Alfa Romeo, infatti, ha deciso di ritardare il lancio della nuova generazione del SUV Stelvio, inizialmente previsto per l'inizio del 2026, posticipando le consegne a settembre-ottobre dello stesso anno. Il motivo? Un ripensamento strategico che prevede l'introduzione di una versione ibrida con motore a benzina, originariamente non contemplata nei piani che vedevano il nuovo modello esclusivamente in versione elettrica. Questa decisione riflette un adattamento alle attuali condizioni di mercato, dove la transizione verso la mobilità elettrica sta procedendo a ritmi più lenti del previsto.
Secondo quanto riportato da Reuters, citando fonti interne all'azienda, Stellantis sta rivalutando complessivamente la sua strategia per il mercato italiano. Un portavoce del gruppo ha dichiarato che è in corso "un aggiornamento del piano per l'Italia, che include un'espansione e una rimodulazione delle attività nel paese, alla luce delle attuali condizioni di mercato, delle incertezze riguardanti le normative UE e dell'impatto dei dazi". Questo riferimento alle "condizioni di mercato" lascia intendere che l'entusiasmo iniziale per un modello Stelvio completamente elettrico si è scontrato con la realtà di un'adozione dei veicoli elettrici più lenta del previsto.
La nuova generazione dello Stelvio abbandonerà la piattaforma Giorgio per adottare l'architettura STLA Large, una piattaforma nata principalmente per veicoli elettrici ma che supporta anche motori a combustione. Questa flessibilità architettonica permette a Stellantis di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, come dimostra anche il caso della nuova Dodge Charger, altro veicolo basato sulla stessa piattaforma che, dopo un lancio esclusivamente elettrico, vedrà l'introduzione della versione Sixpack con motore termico "Hurricane" sei cilindri in linea biturbo nella seconda metà dell'anno.
Non è ancora chiaro se il ritardo dello Stelvio influenzerà anche il lancio della nuova Giulia, la cui seconda generazione è prevista per il 2026. Quello che sembra certo è che la berlina rivale della BMW Serie 3 non manterrà la sua forma tradizionale, ma adotterà probabilmente una carrozzeria cinque porte leggermente rialzata con portellone, in stile Peugeot 408. Un elemento di continuità sarà rappresentato dalle versioni ad alte prestazioni Quadrifoglio, che continueranno a montare motori a combustione.
Santo Ficili, CEO di Alfa Romeo, ha accennato alla possibilità di utilizzare il V6 "Nettuno" di Maserati: "Un motore fantastico, ci sarà un'evoluzione in termini di disponibilità. Penso sia un propulsore che può essere sviluppato in qualsiasi marchio, come accade in un gruppo forte come Stellantis dove bisogna cercare sinergie, quindi non escludo possibilità di questo tipo".
Nonostante il prolungamento del ciclo di vita dell'attuale Stelvio, che si avvicina al suo decimo anniversario superando notevolmente la durata media di sette anni tipica per un'automobile, Alfa Romeo sta registrando una crescita significativa in Europa. Secondo l'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA), le consegne nella regione UE+EFTA+UK sono aumentate del 36,9% nei primi quattro mesi dell'anno, raggiungendo 23.067 unità. Un risultato incoraggiante, sebbene BMW, con un portafoglio molto più diversificato, abbia venduto circa undici volte più veicoli nello stesso periodo, per un totale di 264.009 unità.
Questi numeri positivi arrivano in un momento di transizione per Stellantis, che ha recentemente nominato Antonio Filosa, ex CEO di Jeep, come nuovo amministratore delegato in sostituzione di Carlos Tavares. Uno dei primi impegni di Filosa sarà un viaggio in Europa, dove il gruppo sta affrontando difficoltà con alcuni marchi in sottoperformance come DS Automobiles e Lancia. In questo contesto, la crescita di Alfa Romeo rappresenta un segnale positivo per il futuro del conglomerato automobilistico, che comprende ben 14 marchi di automobili.