Le Tesla di domani con reti neurali, impareranno da sole

Elon Musk sarebbe volato in Israele, alla corte di Mobileye, per vedere le innovazioni delle future versioni di Autopilot. Le Tesla a guida autonoma sono più vicine grazie a reti neurali che apprendono con l'esperienza.

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a cura di Manolo De Agostini

La guida autonoma è in sviluppo presso tutti i principali produttori di automobili e anche le aziende tecnologiche - come Google e Apple - ci stanno lavorando. Con tutta la ricerca e il denaro in ballo, tra diversi anni avremo migliaia di veicoli autonomi che ci porteranno al lavoro o a fare la spesa, mentre noi non guarderemo la strada nemmeno per un secondo.

Anche Tesla, azienda nota per le sue auto elettriche, avrà in futuro la guida autonoma sui propri veicoli. Anzi, in un certo senso ce l'ha già, con la funzione Autopilot, sebbene l'azienda rifiuti tale appellativo e sottolinei che si tratta di assistenza alla guida, con il conducente che deve rimanere vigile e pronto a prendere il volante. Detto questo però, alcuni possessori di Tesla sono riusciti a fare un coast to coast con Autopilot attivo per gran parte del tempo. Se non è guida autonoma questa, poco ci manca.

tesla autopilot

La tecnologia attuale è a buon punto, ma per essere assolutamente sicura e accettata da pubblico e governi deve fare un ulteriore passo avanti. Secondo il sito israeliano Globes è proprio per vedere una nuova tecnologia di guida autonoma avanzata che Elon Musk, il miliardario patron di Tesla, sarebbe volato in Israele per visitare Mobileye, azienda che ha sviluppato parti chiave di Autopilot.

Musk avrebbe visto una dimostrazione di diversi avanzamenti tecnologici in sviluppo presso Mobileye, installati su una Tesla Model S. La nuova soluzione messa a punto sarebbe capace di identificare l'ambiente, evitare ostacoli e muoversi senza intervento del conducente.

Alla base di tutto ci sarebbe una cosiddetta DNN (digital neural network), che permette ai veicoli di apprendere durante il movimento, al fine di identificare i diversi tipi di fondo stradale, marciapiedi, evitare collisioni e altro. Si parla anche di "previsione olistica" per consentire al veicolo di selezionare il percorso corretto anche quando non ci sono suggerimenti visivi e un sistema di identificazione della segnaletica capace di individuare oltre 1.000 cartelli orizzontali e verticali in tutto il mondo.

"Per quanto si sa ora, il sistema di Mobileye che sarà installato sulle Tesla sarà modulare, con alcune funzioni integrate che inizialmente saranno dormienti e pronte a diventare operative non appena i limiti legislativi saranno rimossi", aggiunge Globes.

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Come detto però non c'è solo Tesla al lavoro sulle future innovazioni in campo automobilistico. È noto da tempo che Apple sta lavorando nel settore facendo campagna acquisti proprio in Tesla, assumendone parecchi dipendenti. Secondo le ultime notizie Apple ha assunto lo scorso settembre Chris Porritt, ex vicepresidente per lo sviluppo veicoli di Tesla e precedentemente capo ingegnere di Aston Martin. Porritt sta lavorando su progetti speciali, la macchina di Apple appunto, e potrebbe prendere il posto di Steve Zadesky, dato per partente.