Se ne parlava da tempo e diverse volte ci sono state conferme, ma recentemente il CEO di Harley Davidson Matt Levatich, durante la comunicazione dei risultati dell'ultimo trimestre 2017 è stato piuttosto specifico: l'Harley Davidson elettrica si farà e pure presto, entro i prossimi 18 mesi, vale a dire entro al fine del 2019.
Bestemmia? Sacrilegio? Fine di un'era? A voi la scelta della figura retorica, fatto sta che il progresso non si può fermare. L'hanno capito in campo automobilistico dove anche aziende dal blasone sportivo come Audi, Porsche, Ferrari e Lamborghini hanno finito per capitolare e abbracciare il credo elettrico, è normale che prima o poi lo capiscano anche in ambito motociclistico.
Non a caso proprio di recente anche Claudio Domenicali, CEO di Ducati, ha confermato che entro il 2020 arriverà il primo modello elettrico, forse persino con tre ruote.
LiveWire, il progetto che dovrebbe stare alla base dell'imminente modello elettrico, ancora privo di nome, è ben noto ed è in atto da almeno 4 anni e, da quanto se ne sa, chi l'ha testata ne è stato entusiasta. Non parliamo di tester interni o di pochi fortunati, ma di 12mila biker, come confermato da Levatich, un numero sufficiente per farsi un'idea.
Ma se la LiveWire è nota in tutte le sue caratteristiche principali, ancora nulla si sa della versione definitiva, che però quasi certamente dovrà offrire prestazioni superiori, soprattutto per quanto riguarda la velocità massima raggiungibile, che nella LiveWire è di 85 km/h.
Dato che in una moto gli spazi sono assai più ridotti che in un'auto, realizzare una moto elettrica in grado di coniugare prestazioni e autonomia rappresenta indubbiamente una sfida tecnologica affascinante, che siamo curiosi di vedere se Harley Davidson riuscirà a vincere. Dopo inizierà la sfida vera però, quella tutta culturale per convincere i motociclisti che le emozioni che una moto è in grado di dare vanno al di là della meccanica e del tipo di carburante utilizzato.