Il destino della Casa del Tridente torna al centro delle speculazioni finanziarie internazionali, mentre Stellantis si trova ad affrontare una delle transizioni più delicate della sua breve storia aziendale. Le voci su una possibile alienazione di Maserati dal portafoglio del gruppo automobilistico si riaccendono con insistenza, alimentate questa volta da indiscrezioni che vedrebbero coinvolta direttamente la dirigenza nella valutazione strategica dei quattordici marchi attualmente sotto il controllo della multinazionale.
La questione assume contorni particolarmente significativi nel contesto della ricerca del successore di Carlos Tavares e della necessità di ridefinire gli equilibri interni dell'organizzazione.
La prestigiosa società di consulenza McKinsey sarebbe stata chiamata a fornire il proprio contributo analitico, inizialmente per valutare le ripercussioni dei dazi americani su Maserati e Alfa Romeo, ma con un mandato che si sarebbe progressivamente ampliato. Secondo quanto riportato da Reuters, l'incarico non prevederebbe esplicitamente la ricerca di un acquirente per il marchio emiliano, ma comprenderebbe una valutazione complessiva di tutte le alternative strategiche disponibili, compresa l'eventualità di una cessione.
All'interno di Stellantis starebbe prendendo piede la convinzione che la gestione simultanea di quattordici brand differenti rappresenti un ostacolo alla distribuzione efficace degli investimenti necessari per sostenere la competitività di ciascun marchio. Questa riflessione strategica avrebbe acquisito particolare rilevanza durante i colloqui condotti dal presidente John Elkann con i potenziali candidati alla successione di Tavares, dove il tema della sostenibilità economica a lungo termine dei vari brand sarebbe emerso come prioritario.
Il consiglio di amministrazione del gruppo si troverebbe tuttavia diviso sulla questione Maserati, con posizioni contrastanti che riflettono la complessità della decisione. Da un lato, alcuni membri ritengono che il rilancio del Tridente sia ormai diventato un'impresa irrealistica, considerando le difficoltà operative e commerciali accumulate negli ultimi anni.
Dall'altro lato, una corrente di pensiero alternativa sottolinea il valore intrinseco del marchio Maserati e considera l'eventuale vendita come un potenziale "enorme danno reputazionale" per l'intero gruppo. Questa divisione interna evidenzia quanto la questione sia delicata e quanto le implicazioni vadano oltre i meri aspetti finanziari, toccando anche la percezione del brand Stellantis nel mercato globale del lusso automobilistico.
Le speculazioni sulla cessione di Maserati non rappresentano una novità assoluta nel panorama delle analisi finanziarie. Durante il 2024, diverse voci erano già circolate riguardo a possibili dismissioni all'interno del portafoglio Stellantis, spesso supportate da report di analisti che suggerivano una semplificazione strategica attraverso l'eliminazione dei marchi più problematici. Questi suggerimenti riflettevano una logica di razionalizzazione che molti osservatori consideravano inevitabile, dato il contesto competitivo sempre più aggressivo del settore automobilistico.
La risposta ufficiale di Stellantis alle recenti indiscrezioni è stata categorica quanto sintetica: "Maserati non è in vendita". Questa dichiarazione, rilasciata da un portavoce del gruppo in risposta alle domande di Reuters, riecheggia le smentite già fornite in passato dall'ex amministratore delegato, che aveva sempre negato qualsiasi intenzione di cedere la Casa modenese. Tuttavia, la persistenza delle voci e il coinvolgimento di consulenti esterni nella valutazione strategica suggeriscono che il dibattito interno sia tutt'altro che concluso.
La nomina di Antonio Filosa come nuovo amministratore delegato di Maserati potrebbe rappresentare un elemento cruciale per il futuro del marchio, considerando che le discussioni sulla riorganizzazione del portafoglio erano iniziate ben prima del suo insediamento. La sua capacità di invertire la tendenza e di dimostrare la validità degli investimenti nel Tridente potrebbe influenzare significativamente le decisioni strategiche future del gruppo Stellantis.