Prova, Zero FXE: il motard elettrico è elettrizzante

Zero FXE è una delle ultime arrivate in casa Zero, la californiana delle moto elettriche: è un motard leggero e scattante.

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a cura di Francesco Daghini

Poco meno di un anno fa la compagnia americana Zero Motorcycles ha annunciato l’arrivo sul mercato del suo nuovo modello FXE, un mezzo a due ruote compatto e leggero ma dotato di una potenza strabiliante, in grado di divertire in tanti contesti, dal traffico cittadino fino alle curve delle strade di montagna.

Appena ho cominciato a leggere della FXE sapevo che sarebbe stata una moto incredibilmente divertente, specialmente per come sono abituato a vivere le due ruote, e in pochi km in sella della piccola Zero avevo già confermato la mia impressione: la FXE è una moto che dà molta confidenza sin da subito, grazie alle sue dimensioni e soprattutto al peso ridotto, e ha l’abilità – grazie alle mappature regolabili – di essere docile come un agnellino o sprigionare una grande potenza, sufficiente a sfrecciare a velocità autostradale e sorpassare chiunque senza il minimo sforzo.

Design

Il design è semplice, senza fronzoli, e si sposa alla perfezione con il tipo di moto: frontalmente troviamo un faro rotondo integrato nel becco appuntito che funge da parafango anteriore, una soluzione di design che ricorda modelli molto amati sul mercato italiano come la Ducati Hypermotard. Il corpo della moto è caratterizzato da una plastica grigio chiaro che corre morbida lungo tutta la moto fino al faro posteriore, passando sotto alla sella, stretta e non particolarmente imbottita, anche se comoda grazie anche all’incavo ricavato, dove ci si fa naturalmente a incastrare durante la guida più rilassata.

La semplicità la fa da padrone sulla FXE, che anche sul manubrio offre le poche ed essenziali funzioni necessarie su una moto: a sinistra abbiamo il tasto di regolazione delle modalità di guida ‘Eco’, ‘Sport’ e ‘Custom’, quella personalizzabile, e il tasto che permette di disattivare il motore senza girare la chiave, mentre a destra abbiamo il selettore delle frecce, il tasto per gli abbaglianti e quello per il clacson. Personalmente mi sarei aspettato di trovare il cruise control su una moto di questo tipo, anche perché sui trasferimenti extra-urbani risulta fondamentale la gestione della potenza erogata, così da non consumare preventivamente la batteria. Quando cala la sera il faro a LED fa il suo lavoro senza particolari problemi, mentre l'abbagliante mi è sembrato un po' sottodimensionato.

Come anticipato, la piccola Zero FXE può vantare un peso particolarmente ridotto rispetto alle sorelle maggiori provate la scorsa estate, SR/S e SR/F – in questo caso abbiamo una moto che pesa soltanto 135 kg, un valore che non mette in difficoltà praticamente nessun pilota anche grazie alla sella alta 836mm da terra, che quindi permette un ottimo controllo del peso quando si poggiano i piedi a terra.

Motore e potenza

La Zero FXE è spinta da un motore Z-Force 75-5 brushless raffreddato passivamente – e si nota, appena si vuole correre un po’ di più la temperatura del motore sale bruscamente da 55 anche a più di 90 gradi – alimentato da una batteria agli ioni di litio da 7.2 kWh di capacità massima. Il motore è in grado di produrre 44 cavalli come picco di potenza, mentre la potenza continua è di 21 cavalli, con una coppia di 106 Nm e uno 0-100 coperto in circa 3 secondi: questo si traduce in una velocità massima di picco di 132 km/h, con 121 km/h che invece indicano la velocità massima sostenuta. Avendo una potenza continua di 15 kW, per guidare la FXE in Italia è necessaria almeno la patente A2, ma Zero offre la moto anche in una versione depotenziata paragonabile a quella di un 125cc (11 kW) che può essere guidata con patente A1 o patente B: purtroppo, nonostante la riduzione di potenza, i dati dell’autonomia chilometrica restano gli stessi del modello a potenza piena.

Batteria e autonomia

La batteria ha dimensioni sufficienti a permettere 160 km di autonomia nel ciclo urbano a 45 km/h con un conducente del peso di 75 kg (dati del sito ufficiale della compagnia), e rientrando io perfettamente in questa categoria ci tenevo a capire quanto fossero veritieri: Zero non mente sull’autonomia della FXE, e girando a velocità cittadine si possono percorrere senza sforzo i km promessi, spendendo appena 1,48 € per un pieno di corrente. La ricarica infatti avviene soltanto tramite presa casalinga a 220 V, e non per niente impiega diverse ore a meno che non si opti per l’optional del caricatore rapido che io non avevo a disposizione: per portare la batteria al 100% ci vorranno circa 10 ore, dato che può scendere a poco meno di 2 ore installando il caricatore rapido disponibile come optional. Tempi abbastanza lunghi, ma con un minimo di programmazione – e con la possibilità di ricaricare durante la notte – la FXE diventa uno strumento prezioso per la vita quotidiana di chi vuole muoversi in città con stile e rapidità. E attenzione al cavo di ricarica, perché la moto non ha nessun vano previsto in cui riporlo, sarà necessario uno zainetto.

Nei trasferimenti su strade a percorrenza veloce, autostrade o superstrade, la Zero FXE è perfettamente a suo agio ma bisogna tener d’occhio l’autonomia: secondo Zero, a 89 km/h di velocità si possono percorrere quasi 100 km, e secondo la mia esperienza si tratta di un dato reale anche se il rischio di accelerare troppo senza accorgersene è più che presente – se non si sta attenti con il polso in un attimo ci si ritrova a 120 km/h con la moto che a quel punto sta consumando molta più energia del dovuto, e si fermerà dopo poco più di 60 km.

Sospensioni e freni

La FXE è una moto dall’anima doppia, e per questo mi sarebbe piaciuto potermela godere anche sulle tortuose strade di montagna delle valli bergamasche o dei monti che circondano il lago di Como, purtroppo però i limiti dal punto di vista dell’autonomia non mi hanno permesso di sfruttare la moto in questo senso, anche se il comparto tecnico lo permetterebbe: FXE dispone di una forcella Showa a steli rovesciati da 41mm e di un ammortizzatore Showa da 40mm al posteriore, mentre i freni sono affidati a pinze J.Juan. Le gomme di serie sono delle Pirelli Diablo Rosso II, da 110 all’anteriore e da 140 al posteriore, installate su cerchi da 17 pollici: anche sotto la pioggia leggera le Diablo Rosso II si sono rivelate molto performanti, in grado di trasmettere tanta sicurezza.

La settimana spesa a bordo della Zero FXE, durante la quale ho percorso più di 400 km tra Milano e zone limitrofe – con tanto di trasferta sul lago Maggiore, che inizialmente ha creato qualche ansia da autonomia salvo poi rivelarsi essere assolutamente gestibile, regolando con attenzione l’utilizzo della manopola del gas (o dovrei dire manopola della corrente?), mi ha definitivamente convinto della bontà di queste soluzioni a 2 ruote 100% elettriche pensate per il traffico cittadino. Senza alcun dubbio la FXE può fare tutto quello che fa uno scooter, e lo può fare altrettanto bene se non meglio, avendo un comparto di freni e sospensioni nettamente migliore rispetto allo scooter medio che si muove sulle strade delle grandi città, ma il neo principale resta ancora quello del prezzo: 14.410 € è il prezzo di partenza per la Zero FXE, cifra a cui bisogna aggiungere circa 800 € per avere il caricatore rapido.

Nonostante la bontà del progetto e l’ottimo risultato ottenuto da Zero con la FXE, dopo una settimana in sella mi viene da chiedere quale sia la vera anima di FXE: è evidentemente un motard, vorrebbe correre tra le curve dei passi di montagna, ma non ha un pacco batterie o un sistema di ricarica adatto a lunghe percorrenze, pertanto l’utilizzo principale non può che essere quello cittadino o del pendolare che percorre pochi km di strade extra-urbane prima di entrare in città, ma per questo tipo di trasferimento esistono soluzioni più economiche e similarmente valide, oltre che 100% elettriche, anche se non altrettanto divertenti.

Zero FXE è una moto divertentissima, agile e potente, che fa della leggerezza e della facilità di guida una delle sue caratteristiche principali, ma che paga ancora uno sviluppo delle batterie al litio che ad oggi è più adatto alle automobili – che possono permettersi pesi maggiori senza inficiare più di tanto sulla qualità della guida – piuttosto che alle moto.