Roma all'idrogeno, presto la prima stazione di rifornimento

Il progetto europeo 3EMotion porta la mobilità a idrogeno anche a Roma, dove a breve sarà realizzata la prima stazione di produzione e ricarica.

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a cura di Alessandro Crea

Roma città aperta... alla mobilità a idrogeno. Dopo Bolzano infatti anche nella capitale sarà realizzata una stazione di produzione e ricarica, grazie a 3EMotion. Il progetto di respiro europeo infatti ha identificato sei metropoli del Vecchio Continente in cui avviare un progetto sperimentale di trasporto pubblico bastato sull'uso dell'idrogeno, che si concluderà nel 2022. Finanziato all'interno della FCH-JU 2008-2014, il progetto coinvolge ben 19 partner, di cui 4 italiani: la Regione Lazio, il CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile), l'ENEA e ovviamente l'ATAC, l'agenzia di trasporto pubblico capitolina.

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Come spiega infatti lo stesso consorzio che sta conducendo la ricerca, il progetto non è rivolto al trasporto privato ma a incentivare lo sviluppo di quello pubblico: "è ormai ampiamente riconosciuto che il futuro degli autobus pubblici dovrà essere a emissioni zero. I bus elettrici a celle a combustibile sono una delle tecnologie che soddisfano questo requisito [...] Il progetto colmerà il divario tra gli attuali concept dimostrativi e la diffusione su larga scala". L'iniziativa prevede infatti, contestualmente allo sviluppo di stazioni di produzione e ricarica, anche la distribuzione di 29 mezzi a idrogeno alle città di Aalborg (Danimarca), Londra (Regno Unito), Pau e Versailles (Francia), Rotterdam (Paesi Bassi) e ovviamente Roma.

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L'impianto sarà realizzato all'incrocio tra il Grande Raccordo Anulare e l'autostrada Roma-Fiumicino, presso la stazione di rifornimento Magliana Nord dell'ENI. La stazione sarà in grado di produrre autonomamente l'idrogeno necessario grazie all'impiego di acqua demineralizzata e di un elettrolizzatore. Quest'ultimo sarà ospitato in un container ed alimentato in parte attraverso la rete elettrica pubblica e in parte attraverso l'energia fotovoltaica, tramite la realizzazione di una centrale solare nelle vicinanze.

Ovviamente ogni partner avrà il proprio ruolo specifico. L'ENEA ad esempio si occuperà di mettere a punto i sistemi di produzione dell'idrogeno, calibrandoli sulle esigenze specifiche dei 5 mezzi che ne faranno uso, per un fabbisogno calcolato in circa 400 kg a settimana, come ha spiegato Giulia Monteleone, responsabile del Laboratorio Sviluppo Processi Chimici e Termofluidodinamici per l'Energia dell'Enea.

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Il CIRPS invece si sta occupando dello studio di un ulteriore sistema di produzione basato su un gassificatore da 100-200 kWth che genera idrogeno convertendo la biomassa legnosa. L'ATAC infine ha ovviamente l'incarico di acquistare i mezzi, fine per cui sono già stati stanziati 2 milioni di euro, e individuare i percorsi.

Come per l'elettrico, anche per l'idrogeno persistono diversi ostacoli alla sua diffusione, in questo caso specifico il prezzo, che in Europa ai aggira attorno ai 9,50 euro al kg. L'obiettivo è di portarlo a 5 euro/kg entro il 2025. Per farlo però serve appunto un'infrastruttura per la mobilità sostenibile diffusa a livello europeo e nazionale, e proprio a gettare le basi della sua realizzazione mira il progetto 3 EMotion. Il nostro Paese ha di recente varato un piano strategico da qui al 2050, per la realizzazione di una rete di distribuzione di combustibili alternativi, già incluso nel decreto legislativo 257/2016. C'è solo da sperare che non resti lettera morta.