Se hai l'auto grande paghi 18 euro/ora di parcheggio, pazzia parigina

A Parigi, il referendum "anti SUV" passa con una bassa affluenza, triplicando i costi di parcheggio per auto pesanti. Il sindaco Anne Hidalgo mira a ridurre l'inquinamento e la presenza di SUV.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

A Parigi, il referendum "anti SUV" è stato approvato: ha votato solo il 5,68% degli aventi diritto, ma il risultato è vincolante. Le tariffe di parcheggio per le auto pesanti triplicheranno, raggiungendo fino a 18 euro l'ora. Il sindaco Anne Hidalgo guida questa iniziativa, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento e favorire una maggiore sicurezza stradale.

La decisione di triplicare i costi di parcheggio per i SUV è stata motivata dalla volontà di rendere Parigi più verde e accogliente per i ciclisti e i pedoni, in vista dei Giochi Olimpici. Si prevede che le nuove tariffe incoraggeranno l'utilizzo di veicoli più leggeri e ridurranno il numero di SUV in circolazione. Tuttavia, la bassa affluenza alle urne solleva dubbi sulla rappresentatività del voto, con solo il 5,68% degli aventi diritto che ha partecipato al referendum.

Chiaramente alla maggior parte dei parigini la questione non interessa abbastanza da uscire di casa ed esprimere la propria opinione. Tuttavia il risultato, con il 54,5% di voti a favore, porterà all’applicazione della nuova norma. 

Una norma che è “anti SUV” solo nel nome, ma che in verità include tutte le auto che pesano più di 1,6 tonnellate salvo le elettriche, mentre per queste ultime il limite sale a 2 tonnellate. Parliamo di auto piuttosto grosse ma non enormi e non necessariamente di lusso. 

Le nuove tariffe di parcheggio non si applicheranno ai residenti e a diverse categorie di professionisti, quindi interesseranno circa il 15% delle auto attualmente in circolazione a Parigi. Si prevede che le entrate generate dalle tariffe più elevate possano raggiungere fino a 35 milioni di euro all'anno.

La sindaca Hidalgo ha espresso soddisfazione per il risultato e ha dichiarato che la proposta fa parte di un piano più ampio per ridurre l'utilizzo delle auto e migliorare la qualità della vita in città. Alcune associazioni di cittadini e i partiti di destra, tuttavia, hanno già annunciato che faranno ricorso.