Tesla, prima vittoria legale: niente class action per Autopilot

Tesla è riuscita a evitare una class action riguardo Autopilot e FSD, ma i problemi legali sono tutt'altro che risolti.

Avatar di Marco Pedrani

a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Tesla è riuscita ad evitare una class action riguardo Autopilot. A deciderlo è stato il giudice federale della California Haywood Gilliam, secondo cui un gruppo di proprietari di Tesla non può proseguire in tribunale le accuse di falsa pubblicità per le funzioni Autopilot e FSD. Chi vorrà portare avanti la causa, dovrà farlo individualmente.

Il motivo della decisione del giudice sta nel fatto che i querelanti avevano accettato di sottoporre qualsiasi controversia legale all’arbitrato nel momento in cui hanno sottoscritto il contratto. I proprietari avevano 30 giorni di tempo per scegliere un’opzione diversa, ma non lo hanno fatto.

"In qualche modo, [la decisione] stabilisce un precedente che tipi di accuse come queste affronteranno probabilmente le stesse sfide", ha dichiarato Ryan Koppelman, partner dello studio legale Alston & Bird, a TechCrunch. Koppelman ha poi sottolineato che l’arbitrato è una strategia legale usata spesso dalle aziende per evitare cause individuali e class action.

Secondo quanto riportato, una quinta persona avrebbe optato per l’arbitrato, ma il giudice ha deciso di respingere le accuse poiché avevano aspettato troppo tempo prima di intentare la causa. "L'aspetto del limite di tempo è interessante perché le accuse in questione riguardavano ciò che i prodotti Tesla sarebbero stati in grado di fare in futuro, nonché ciò che si sosteneva fossero in grado di fare al momento della vendita", ha affermato Koppelman.

Chi aveva aderito alla class action affermava di aver speso grandi quantità di denaro per una tecnologia inaffidabile e pericolosa, che poteva causa incidenti anche mortali. La richiesta era quella di bloccare qualsiasi pubblicità, smettere di vendere e disattivare il sistema Full Self Driving, nonché avvisare tutti i clienti che l’uso di termini come “capacità di guida completamente autonoma”, “guida autonoma” e “autonoma” per descrivere la tecnologia ADAS era impreciso.

Dal canto suo, Tesla ha negato qualsiasi illecito e ha fatto valere l’accordo di arbitraggio. Il giudice ha respinto la richiesta di ingiunzione preliminare "proibendo all'imputato di continuare a impegnarsi nelle sue presunte pratiche illegali e ingannevoli".

Uno dei querelanti ha dichiarato di aver speso 5.000 dollari per l’enhanced Autopilot sulla sua Model X del 2018, mentre il FSD costa altri 12.000 dollari negli Stati Uniti. Secondo l’accusa, il sistema di Tesla attraversava incroci pur avendo il semaforo rosso, sbagliava le svolte e si immetteva in strade trafficate, causando parecchi problemi ai proprietari.

Questa piccola vittoria per Tesla non cambia però di molto lo scenario in cui si trova l’azienda: Autopilot e FSD sono bombardati dalle critiche e dalle indagini, basti pensare che nel 2022 l’azienda è stata accusata di pubblicità ingannevole per i due sistemi dal Dipartimento dei veicoli a motore della California, l’Amministrazione nazionale per la sicurezza stradale sta indagando su 830.000 Tesla dotate di Autopilot e il Dipartimento di Giustizia ha richiesto informazioni a Tesla sia sulla tecnologia Autopilot che su Full Self Driving.