Volvo XC60 Recharge T6, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

Volvo XC60 è un SUV di medie dimensioni disponibile nelle versione Mild e Plug-in: abbiamo provato la variante PHEV da 350 cavalli conosciuta con il nome di Recharge T6.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Negli ultimi anni i costruttori di auto ci hanno abituato a rilasciare costantemente aggiornamenti di carattere estetico e funzionale dei propri modelli; tra Model Year, facelift e vere e proprie versioni, non è difficile osservare come alcune auto “invecchino male” e sembrino superate anche solo dopo un paio di anni. Volvo sembra essere immune da questo problema e XC60, così come altri modelli del brand, riescono ancora a star al passo nonostante siano in circolazione da oltre 6 anni; insomma, uno stile ancora moderno che non invecchia.

Volvo XC60, il SUV di medie dimensioni del marchio svedese, è apparso su strada la prima volta nel 2008 e la seconda versione è giunta solo nel 2017. Da allora il marchio si è focalizzato a impreziosire per lo più la sicurezza delle sue vetture, le emissioni e il sistema di intrattenimento. Certo, ci sono stati sicuramente piccole migliorie di carattere estetico, ma la sostanza è rimasta invariata e ancora ad oggi XC60 è uno dei SUV (a nostro parere) più pulito ed elegante da vedere in circolazione.

Con XC60, standard e Recharge, Volvo offre propulsori di varia natura così da abbracciare le necessità di ogni singolo futuro acquirente; in generale la gamma propone le seguenti motorizzazioni:

  • Mild Hybrid:
    • B4 benzina, 197 cavalli;
    • B5 benzina AWD, 250 cavalli;
    • B4 diesel, 197 cavalli;
    • B4 diesel AWD, 197 cavalli;
    • B5 diesel AWD, 235 cavalli.

  • Plug-in:
    • T6 PHEV AWD, 350 cavalli;
    • T8 PHEV AWD, 455 cavalli.

Tutte le motorizzazioni utilizzano un propulsore da 2.0 litri quattro cilindri abbinato ad un cambio automatico a 8 rapporti. Come accennato, Volvo XC60 è un SUV di medie dimensioni e si inserisce a metà strada tra il più compatto XC40 e l’ammiraglia XC90. XC60 misura 4.706 millimetri in lunghezza, 1.902 in larghezza e 1.651 in altezza. La capacità del baule è di 483 litri per le varianti Mild-Hybrid e 468 litri per le Plug-in (oggetto della nostra prova, con motorizzazione T6 e allestimento Ultimate Dark).

Cosa ci convince

Siamo consapevoli che il design è un aspetto per lo più soggettivo, ma a nostro parere XC60 è uno dei SUV più belli del suo segmento; Volvo con queste linee squadrate e nette è riuscita a creare una soluzione estremamente elegante e riproporre il suo linguaggio anche su altri modelli della sua gamma, creando di fatto un “family feeling” estremamente riconoscibile e lontano dagli stilemi di altri brand. Insomma, Volvo XC60 si distingue e ci piace tanto sotto ogni profilo. Ad impreziosire il design troviamo il sistema di illuminazione anteriore che, con la sua firma luminosa “Thor Hammer”, rende la vettura con ancora più carattere. La fanaleria è chiaramente a LED e permette di vedere ottimamente la strada in qualsiasi condizione; gli anabbaglianti automatici sono precisi e il fascio di luce generato è estremamente luminoso.

Con oltre un migliaio di chilometri percorsi non è difficile spendere anche qualche parola sull’abitacolo e sugli interni. I materiali sono di pregio e la percezione è quella di essere a bordo di una vettura premium, studiata minuziosamente per rendere l’abitabilità su un altro livello. I tessuti sono morbidi, gli accoppiamenti dei materiali rigidi sono perfetti e le cuciture a regola d’arte: difficile trovare qualcosa fuori posto all’interno dell’abitacolo. Apprezziamo inoltre le due piccole “tapparelle” sul tunnel centrale che permettono di nascondere eventuali oggetti ospitati all’interno dei vani. Il tanto temuto “piano black” è circoscritto alla sona zona del cambio, a differenza di altri modelli dove ormai domina incontrastato.

Il display, a sviluppo verticale, domina sul cruscotto e integra Android Automotive, il sistema avanzato di Google pensato appositamente per l’utilizzo in auto. Android Automotive si sincronizza perfettamente con il secondo display posizionato dietro al volante, proiettando informazioni relative alla navigazione e alla musica in riproduzione. Naturalmente è possibile collegare Apple CarPlay, ma sappiate che perderete alcune funzionalità sul display secondario. L’esperienza è solida e avere un sistema simile ad Android Auto ma più avanzato è una scelta ben ponderata; su questo argomento torneremo però con un articolo dedicato a parte.

Ottimi anche i sedili, sia anteriori sia posteri, e in particolare i sistemi ideati da Volvo dedicati ai più piccoli. I sedili anteriori offrono numerose regolazioni elettroniche, la seduta è profonda e comoda, adatta quindi a viaggi lunghi in tranquillità. La panchetta posteriore è abbattibile nello schema 40/60 e, in caso di bambini, Volvo ha previsto una piccola seduta rialzata che consente di non utilizzare eventuali alzatine. Naturalmente è tutto omologato e in caso di controllo non avrete problemi. A disposizione dei passeggeri sono disponibili due bocchette d’aria posizionate sui montanti e due porte USB-C.

XC60 nel nostro allestimento Ultimate Dark è dotato anche di un valido tettuccio a controllo elettronico; l’apertura è ampia e la quantità di luce che accede all’abitacolo è notevole, rendendo la guida e la permanenza a bordo molto più piacevole. Interessante anche l’impianto audio firmato Harman Kardon, capace di offrire un’esperienza ancora più immersiva e completa.

Cosa non ci convince

Non è difficile immaginare che su un’auto di questa caratura (più tardi vi sveleremo il prezzo) gli aspetti poco convincenti siano estremamente limitati. Anche se crediamo che possa essere un elemento legato per lo più alle singole abitudini, abbiamo trovato poco pratico il sistema di gestione dell’aria condizionata relegato all’interno di Android Automotive. Per accedere è necessario premere nella parte inferiore del display e successivamente operare nella schermata che si aprirà; insomma, poco immediato.

Sottotono anche il baule che, probabilmente per la batteria, appare inferiore rispetto a quello delle proposte rivali. Di per sé, tra la variante ibrida e quella plug-in cambia davvero poco in termini di litri, tuttavia in linea generale lo abbiamo trovato inferiore ad alcuni competitor.

Come si guida

Sotto al cofano di Volvo XC60 Recharge T6 batte un propulsore benzina da 2 litri da 253 cavalli abbinato ad un sistema elettrico da 145 cavalli: la potenza combinata dichiarata è di 350 cavalli con una coppia complessiva di 659 Nm (350 Nm endotermico e 309 Nm elettrico). Una potenza vera e genuina, qui Volvo a differenza di molti altri brand ha preferito inserire un propulsore endotermico corposo capace di muovere agilmente il SUV anche a batteria scarica. Lo scatto da 0-100 a piena potenza è inferiore ai 6 secondi, un’accelerazione che per le auto puramente endotermiche è appannaggio di sportive di rango. La velocità è limitata a 180 km/h per policy Volvo.

L’abbinamento propulsivo funziona davvero bene e in tutte le condizioni è possibile avere tanta potenza per effettuare sorpassi in sicurezza; Volvo XC60 Recharge T6 accelera in maniera fluida e quasi nel completo silenzio. La trazione è AWD, con la potenza spalmata al 65% sull’asse posteriore rendendo XC60 T6 una vettura un po’ più a trazione posteriore incrementando quindi il piacere di guida.

Il nostro esemplare è dotato di un sistema di sospensioni adattive con telaio attivo Four-C, un optional che modifica molto la dinamica di guida sia sotto al profilo del comfort sia per la guida brillante. Certo, è un optional che costa caro, poco meno di 2.500 euro, ma che sun SUV di questo tipo crediamo quasi fondamentale. Tra i profili, disponibile anche una modalità Off Road che incrementa l’altezza da terra di quasi 10 centimetri: pazzesco.

Le modalità di guida sono le classiche disponibili sulle auto plug-in e pertanto è possibile scegliere come utilizzare la carica della batteria da 18,8 kWh, se mantenerla o consumarla lungo il tragitto. Per gli amanti della guida semplice e rilassata, Volvo XC60 Recharge permette la guida mono-pedale che massimizza la rigenerazione dell’energia a ogni rallentamento.

Quanto consuma? Abbiamo utilizzato Volvo XC60 T6 in città e anche in autostrada rilevando un consumo medio di 18 kWh/100 km con la batteria carica; con l’autonomia elettrica a zero, nel medesimo percorso abbiamo raggiunto gli 9 litri/100 km. In autostrada a 130 km/h la media in endotermico puro è di 13 km/litro. Considerato il peso di quasi 2 tonnellate e le dimensioni, riteniamo consumi di tutto rispetto. Con un pieno (71 litri di serbatoio) non è difficile raggiungere anche 600 km e quasi 70 in elettrico. Per una ricarica completa a casa sono necessarie circa 10 ore, ma alla colonnina il tempo si dimezza.

Nonostante i 4.7 metri in lunghezza, la presenza di un sofisticato sistema di telecamere a 360 gradi assicura una buona maneggevolezza: siamo riusciti a parcheggiare XC60 Recharge T6 senza alcun problema di visibilità o ingombri.

Efficace infine Pilot Assist, il sistema di guida assistita di Volvo, che riesce a guidare l’auto tra le strisce di delimitazione della corsia di marcia nonché mantenere una velocità costante (in sicurezza, rispettando le distanze) e percorrere le curve. Naturalmente non è possibile abbandonare del tutto il volante, pena la disattivazione del sistema per un fattore di sicurezza.

Conviene?

Come per tutte le plug-in, il prezzo è un fattore determinante; le ibride plug-in, come questa XC60 Recharge T6, sono sostanzialmente “due auto” insieme visto che consentono di spostarsi sia in modalità elettrica sia in quella a benzina. XC60 Recharge parte da 65.860 euro, ai quali è necessario aggiungere circa 8mila euro per l’allestimento Ultimate (ex R-Design) e qualche accessorio per raggiungere i 76.560 euro. Un prezzo che potrebbe spaventare in prima battuta, ma se misurato alle proposte rivali tedesche vediamo subito che è un valore di mercato perfettamente allineato.

Nel panorama Volvo, invece, costa poco meno di 11mila in più della XC60 B4 AWD Mild-Hybrid da 197 cavalli. A parità di allestimenti e quasi dotazioni, le due declinazioni sono divise da poco più di 3mila euro. Una differenza decisamente contenuta, soprattutto se si pensa che guidando con cognizione di causa una plug-in si possono ridurre i consumi e direttamente i costi. XC60 Recharge T6 si rivela quindi una scelta vincente per piacere di guida, potenza, qualità di vita a bordo e sicurezza. A questo proposito ricordiamo che XC60, sul portale EuroNCAP, vanta 5 stelle su 5 con elevati punteggi in tutti i settori.