Cloud ibrido: migrare con attenzione

Da Verizon, l'indicazione sui tre elementi chiave da considerare per un corretta implementazione

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a cura di Riccardo Florio

L'esigenza di minimizzare le possibili fonti di discontinuità fa in modo che la migrazione verso il cloud avvenga solitamente partendo da modelli ibridi in cui coesistono un mix di risorse virtuali e fisiche. Sono soprattutto le complesse applicazionoi "core" che richiedono maggior cautela.

Alfonso Correale, Group Sales Manager, Southern Europe di Verizon, delinea gli elementi chiave da prendere in considerazione, per il corretto sviluppo di una soluzione ibrida.

"Il primo aspetto è approfondire la conscenza del Data Center del Cloud Provider. E' fondamentale sapere come è organizzata la sicurezza fisica, quali sono le regole di accesso, le certificazioni e anche la potenza e la capacità di raffreddamento".

Un secondo aspetto evidenziato dal maneger riguarda il rapporto tra applicazioni cloud e sicurezza della rete, prevedendo la pianificazione delle attività che analizzano il modo in cui i dispositivi fisici sono protetti e collegati alla piattaforma cloud multi-tenant.

Ultimo, ma non per importanza, aspetto sottolineato da Cooreale nell'implementazione di una soluzione cloud ibrida è di esaminare la capacità di fornire assistenza on-site presso il data center da parte del proprio cloud provider.