Da Alcatel-Lucent una rete SDN per il Cloud

Continua l'impegno della società di telecomunicazione nel campo delle reti di nuova generazione ad elevate prestazioni per ambienti cloud e data center

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a cura di Giuseppe Saccardi

La virtualizzazione dei data center è una premessa sempre più indispensabile per fornire in modo rapido e flessibile servizi cloud in grandi infrastrutture di aziende, fornitori specializzati, carrier. Ma in questo scenario resta un problema decisivo: se oggi è possibile virtualizzare i server e lo storage in modo assai efficiente, creando per esempio nuovi server virtuali al servizio di nuove applicazioni nel giro di minuti, il punto debole è rappresentato dal networking, cioè dalle architetture delle reti.

Il problema è complesso. Riconfigurare o creare server e storage virtuali vuol dire creare nuove relazioni, percorsi e regole. Fare tutto questo manualmente finisce con il costituire un collo di bottiglia che frena lo sviluppo delle soluzioni Cloud. Da qui è derivato l’interesse per una nuova tecnologia, quella dell’SDN o Software Defined Networking, nella quale, come il nome suggerisce, viene realizzata un’astrazione delle risorse di rete così da permetterne una rapida riconfigurazione sulla base di regole determinate con una visione unificata e quindi rapidamente.

In essenza, invece di avere la gestione e la trasmissione che avviene sul medesimo piano logico il tutto è suddiviso su due piani. Uno di alto livello dedito al software di controllo della rete, sofisticato e centralizzato per ciò che concerne la gestione. Uno di più basso livello dedito alla pura trasmissione, con apparati più semplici e facilmente interoperabili se realizzati in aderenza a standard di mercato e, in definitiva, meno costosi. Una tale articolazione permette di usare in modo più libero i dispositivi di rete e intervenire rapidamente per rimuovere colli di bottiglia

E' un poco come se il traffico di un'autostrada venisse gestito dall'alto da bordi di un elicottero che offre una visione completa di un'intera tratta e di tutti i suoi flussi invece che da un mezzo che si muove all'interno del traffico stesso e ne ha una visione molto parziale.

Un altro esempio si ha se si fa un paragone con lo sviluppo o la trasformazione di una città, in cui cambiano le destinazioni dei quartieri, sorgono nuovi complessi residenziali, spazi industriali vengono creati ex novo e spostati. Il sistema dei trasporti pubblici e privati deve adeguarsi di conseguenza: non solo nuove linee e strade, ma anche nuovi percorsi, nuove fermate, nuovi sensi di circolazione che riflettano i mutati flussi di traffico.

Nel cloud computing, in particolare nelle grandi infrastrutture di fornitori specializzati e operatori di rete, questo avviene con frequenza sempre più ravvicinata, la “longevità” delle connessioni è sempre più ridotta e occorrono strumenti in grado di definire le regole e di procedere il più possibile automaticamente agli aggiornamenti. Per questo, IDC prevede che tra il 2013 e il 2016 il mercato dell’SDN si decuplichi, passando da 360 milioni di dollari a 3,7 miliardi!

Una soluzione al problema ed una facilitazione nell'affrontare i problemi di trasformazione è stata ideata da Alcatel-Lucent, che lo scorso anno ha introdotto una visione e degli specifici strumenti (un esempio è il suo prodotto CloudBand Management System) proprio per governare le risorse dei data center e delle reti dei carrier.

La società ha creato Nuage Networks, una start-up con cui ha sviluppato un ambiente software con cui, ha illustrato, si è proposta di andare oltre la prima generazione di SDN, ampliandone l'area di copertura funzionale.

La nuova incarnazione della sua vision per una SDN si chiama VSP (acronimo di Virtualized Service Platform). Il suo test in campo, a breve, avverrà con il coinvolgimento di operatori di reti di comunicazione e fornitori di servizi cloud nord americani ed europei.

Caratteristica della soluzione è che è un prodotto, evidenzia Alcatel-Lucent, totalmente basato sul software. E’ vendor independent, quindi può applicarsi senza problemi agli apparati di rete già esistenti e di qualsiasi fornitore, integrandosi con gli Hypervisor più diffusi. Inoltre, le soluzioni sono previste all’interno dello stesso rack, dello stesso data center, tra data center e tra data center e reti private virtuali (VPN), realizzando in tal modo un autentico salto in avanti, ritiene la società, rispetto alle soluzioni sin qui adottate.