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Dati, backup e IA: soluzioni per le PMI che scalano fino all'enterprise

L'evento QNAP World Tour 2025 porta l'alta disponibilità e l'IA on-premise alle PMI, democratizzando tecnologie enterprise per la continuità operativa e la sicurezza.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 04/11/2025 alle 16:00

L'edizione 2025 del QNAP World Tour ha segnato un punto di svolta strategico. Non è stata la presentazione di un fornitore di hardware, ma la dimostrazione di un orchestratore di ecosistemi. L'evento ha certificato la metamorfosi dell'azienda: il core business resta la produzione e la vendita di hardware, ma il discorso è quello di un fornitore di soluzioni integrate per due sfide che definiscono il mercato IT moderno: la continuità operativa e la sovranità del dato.

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Una metamorfosi particolarmente importante se si considera lo scenario imprenditoriale italiano, composto in larga parte da piccole e medie imprese. E qui abbiamo il primo nodo: le aziende saranno anche “piccole e medie”, ma i problemi sono grandi. In effetti questo mondo nel 2025 affronta problemi di livello enterprise: la gestione di volumi di dati esplosivi, la minaccia paralizzante dei ransomware, le stringenti richieste di compliance normativa (come la Direttiva NIS2) e il rischio di fuga di dati causato dall'adozione incontrollata dell'IA generativa (la cosiddetta "Shadow AI").

La risposta strategica presentata durante l'evento non è un singolo prodotto, ma la "democratizzazione" di funzionalità storicamente appannaggio di infrastrutture complesse e costose. Portare un sistema come ZFS (Zettabyte File System), l'alta disponibilità, l'immutabilità e l'IA on-premise nel cuore delle PMI non è più un aggiornamento tecnico, ma un requisito per la sopravvivenza e la competitività.

La Resilienza dell'infrastruttura, dal backup alla continuità

 
 
 
 
 
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Il primo pilastro strategico è la resilienza, un concetto che supera ampiamente quello del semplice backup. Come ha sottolineato Alvise Sinigaglia, Country Manager QNAP, la discussione si è evoluta: "Oggi il backup è dato per assodato. Il tema cruciale attuale è la Business Continuity". La vera domanda che gli IT manager si pongono è molto più pragmatica: "Quante aziende hanno un backup che funziona e in quanto tempo permette di ripartire?".

È il divario tra la semplice copia dei dati (RPO) e la reale capacità di ripristinare i servizi (RTO). I clienti, spiega Sinigaglia, chiedono "una Business Continuity che sia affidabile e che consenta il recupero dei dati in tempi brevi". 

Per rispondere a questa esigenza, il 2025 è stato definito "l'anno dell'HA" (Alta Disponibilità). La soluzione Active-Standby (Dual-NAS) democratizza questa funzione: due unità sincronizzate in tempo reale permettono al NAS secondario di subentrare in meno di un minuto in caso di guasto del primario, garantendo la continuità del servizio con un RTO prossimo allo zero.

Per scenari che richiedono tolleranza ai guasti di livello enterprise, la soluzione Active-Active (Dual-Controller) integra due controller in un singolo chassis (con supporto SAS e NVMe), eliminando qualsiasi single point of failure hardware.

Questa logica di continuità risponde a driver di mercato impellenti, primo tra tutti la compliance. La Direttiva NIS 2, ad esempio, negli articoli 21 e 24, impone requisiti stringenti sulla gestione dei rischi e sulla continuità del servizio. Disporre di alta disponibilità, anche a livello di virtualizzazione, diventa un elemento fondamentale per la conformità. Proprio per questo, la Virtualization Station 4.1 (KVM gratuito integrato) introduce l'HA per le macchine virtuali, permettendo di migrare a caldo una VM da un NAS all'altro per manutenzione, senza che l'utente percepisca alcuna interruzione.

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La difesa contro i ransomware: immutabilità e sicurezza di rete

Se l'Alta Disponibilità garantisce l'uptime, la seconda componente della resilienza è l'integrità del dato di fronte ai ransomware. Il problema, ha evidenziato Sinigaglia, "è gravissimo, gli attacchi sono sempre più intelligenti" e richiedono di "mettere in pista tantissime attenzioni". La classica regola del 3-2-1 è stata aggiornata alla 3-2-1-1-0: una copia immutabile (il numero "1" aggiuntivo) e zero errori di verifica (lo "0").

L'immutabilità è la vera linea di difesa: un backup che non può essere né modificato né crittografato. QNAP la implementa tramite Snapshot e cartelle WORM (Write Once Read Many). La novità software (HBS 26) permette ora di automatizzare il backup su cartelle WORM, gestendo il blocco e lo sblocco del repository solo per il tempo necessario alla scrittura. Per ambienti enterprise, l'immutabilità S3 on-premise è garantita da QObject, certificato da Veeam.

Infine, la resilienza si estende alla rete. La soluzione Adra NDR (Network Detection and Response) analizza il traffico interno per isolare comportamenti anomali (come il lateral movement di un ransomware), mentre AirGuard (AirGap) permette al software di backup di spegnere fisicamente la porta di rete del NAS di destinazione, rendendolo letteralmente irraggiungibile.

Sovranità e valorizzazione del dato, dall'IA locale alla videosorveglianza

Se la resilienza protegge l'azienda dal fermo operativo, il secondo pilastro affronta la sfida della sovranità del dato nell'era dell'IA. Il rischio più subdolo e diffuso è la "Shadow AI": un dipendente che, per tradurre un contratto o riassumere un report, carica documenti sensibili su un LLM cloud esterno come ChatGPT.

Come ha ammesso Giuliano Mores (Field Application Manager), "può capitare che un lavoratore... usi un'intelligenza artificiale quando non dovrebbe... e ci carica dei documenti che dovrebbero stare in azienda". In quell'istante, l'azienda perde il controllo, esponendosi a violazioni GDPR e a una pericolosa fuga di proprietà intellettuale.

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La soluzione strategica è l'IA on-premise, un approccio che riporta l'elaborazione all'interno del perimetro aziendale, riaffermando il principio "I miei dati li gestisco io". L'obiettivo, spiega Mores, è "mantenere al sicuro il dato... far fruttare il dato, la ricerca semantica, la traduzione... però evitando appunto questa divulgazione e rispettando... la GDPR, la NIS 2". 

Naturalmente ci sono dei limiti a ciò che si può fare localmente con l’AI, e per questo le soluzioni QNAP permettono - a chi lo volesse - di integrare questi limiti usando i più famosi LLM commerciali. A quel punto la gestione di rischi è comunque semplificata perché resta invariata la capacità di proteggere i dati. 

Tecnicamente, questo si traduce nell'evoluzione da Qsirch (motore di ricerca semantico locale e gratuito, integrato nel sistema operativo QNAP) alla futura architettura RUG (Retrieval-Augmented Generation). Questo approccio ibrido trasforma il NAS in un "GPT locale": l'IA (residente sul NAS o via API) interroga l'indice dei file locali e fornisce risposte contestualizzate, basate esclusivamente sui dati aziendali, senza inviarli all'esterno.

I vantaggi pratici di questa sovranità del dato sono immediati. Un dipendente potrà, ad esempio, utilizzare una funzione di traduzione in tempo reale totalmente locale per un documento riservato, eliminando alla radice il rischio di fuga di informazioni. Allo stesso modo, l'IA potrà analizzare i report di vendita archiviati sul NAS e fornire riepiloghi sicuri.

Una delle applicazioni più potenti di questa strategia di IA on-premise è la videosorveglianza. Il NAS smette di essere un semplice NVR (Network Video Recorder) per diventare un sistema attivo di analisi intelligente. L'IA integrata nel nuovo software QVR Surveillance (disponibile anche per i NAS ARM) permette di "far fruttare" i dati video: non più ore di revisione manuale, ma ricerche semantiche ("mostrami tutte le persone con una giacca rossa") e analisi comportamentali (algoritmo FACE/HUMAN).

Per le PMI e il retail, che necessitano di una soluzione dedicata, il TVR A1200 incarna questa filosofia: un NVR plug-and-play con 16 canali PoE e licenze incluse. Come sottolinea Mores, è un "piccolo prodotto, economico, utilizzabile anche dall’utente meno esperto, che potrà eseguire l'installazione in pochissimi click". Il suo valore strategico, però, è la segmentazione di rete: le telecamere sono isolate, impedendo che un attacco a una di esse diventi una testa di ponte verso la rete aziendale.

La metamorfosi si compie solo con il know-how

La metamorfosi da fornitore di hardware a orchestratore di ecosistemi, delineata al QNAP World Tour 2025, non è solo tecnologica. Richiede un cambiamento culturale che coinvolge l'intera filiera, e in particolare i partner IT, gli MSP e gli specialisti.

I dati del programma partner sono sintomatici: nel 2024, i partner certificati hanno registrato non solo un +10% di fatturato, ma un +32% del valore aggiunto medio. Questo significa che hanno venduto soluzioni più complesse: non il singolo NAS, ma l'infrastruttura di alta disponibilità, il progetto di sicurezza NDR, la soluzione di IA locale.

Un balzo in avanti di questo tipo è possibile solo se i partner di QNAP conoscono il prodotto e le sue capacità. Per questo QNAP si spende nell’organizzare incontri e corsi di formazione, perché in questo modo distributori, rivenditori ed MSP potranno conoscere e proporre le soluzioni con la massima professionalità. 

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Avere un buon prodotto è, diciamo, già un 80%. Però il 20% che fa la differenza è anche il saperlo proporre e per fare questo bisogna avere inevitabilmente know-how, quindi competenze tecniche. Devi sempre rimanere aggiornato. — Ilaria Filoia

In un mercato saturo, dove l'hardware tende a diventare una commodity, il vero "scarto concorrenziale" è il know-how. È questa la tesi con cui QNAP chiude il cerchio: la transizione all'ecosistema è possibile solo grazie alla competenza del partner. Servono competenze e, naturalmente, servono relazioni.

Per questo, come sottolinea Ilaria Filoia, Marketing Manager, gli eventi in presenza restano superiori ai canali digitali.

Gli eventi in presenza contano ancora perché c'è quello scambio faccia a faccia, e c'è la possibilità di poter parlare del caso specifico, di andare a calare la soluzione sull'esigenza specifica del cliente. — Ilaria Filoia

Il messaggio finale è chiaro: le tecnologie per rendere le PMI resilienti e sovrane sui propri dati esistono e sono accessibili. Ma il loro valore non si sprigiona dalla scatola; si realizza solo attraverso la consulenza strategica e l'integrazione che solo un partner tecnico formato può garantire.

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