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Google rilascia tre nuovi modelli della famiglia Gemma 2 per rendere l'IA più sicura

Google ha annunciato tre aggiunte a Gemma 2, la famiglia di modelli open che pongono il focus sulla sicurezza e sull'accessibilità.

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Avatar di Marina Londei

a cura di Marina Londei

Editor

Pubblicato il 01/08/2024 alle 15:00

Dopo il rilascio di Gemma 2, famiglia di modelli open con focus sulla sicurezza e sull'accessibilità, Google ha annunciato tre nuove aggiunte al gruppo: Gemma 2 2B, ShieldGemma e Gemma Scope.

Con questi nuovi modelli Google punta a creare esperienze utente più sicure e permettere gli sviluppatori di creare applicazioni basate su IA in maniera facile e  responsabile.

Immagine id 30041

Gemma 2 2B: l'IA arriva anche su mobile

Gemma 2 2B è un modello di IA leggero in grado di produrre risultati di qualità elevata imparando da modelli più ampi per "distillazione". Stando ai benchmark di Google, il modello ha superato le performance di Mixtral, GPT 3.5, LLama 2 e il suo predecessore Gemma 1.1.

Google afferma che Gemma 2 2B può essere eseguito su una grande varietà di hardware, dagli ambienti cloud agli laptop ma anche sui device edge. Il modello può essere usato con Vertex AI e Google Kubernetes Engine e si integra con Keras, JAX, Hugging Face, NeMo, Ollama e Gemma.cpp.

Il modello è disponibile gratuitamente per applicazioni di ricerca e commerciali.

ShieldGemma, il classificatore che protegge gli utenti

Il secondo modello presentato da Google è un classificatore pensato per individuare e mitigare il contenuto potenzialmente dannoso sia negli input che negli output dei modelli.

In particolare, ShieldGemma considera quattro aree considerate pericolose: i discorsi che incitano all'odio, le molestie verbali, i contenuti sessualmente espliciti e quelli dannosi per la salute.

ShieldGemma può essere usato dagli sviluppatori per creare applicazioni sicure e che non mettano in pericolo gli utenti. Il classificatore è disponibile in versione da 2 miliardi di parametri, adatto ai task di classificazione online, e nelle versioni da 9 e 27 miliardi di parametri, pensate per applicazioni offline dove la latenza non è una priorità.

Pixabay
intelligenza artificiale

Gemma Scope

Infine, Gemma Scope è stato ideato per aiutare ricercatori e sviluppatori a rendere più trasparente il processo decisionale dei modelli Gemma 2. Il modello usa degli autoencoder sparse per approfondire determinati passaggi del "ragionamento" dei modelli e renderli più interpretabili dall'uomo.

Gli autoencoder sparse consentono di comprendere meglio le reti neurali specializzate e il modo in cui processano le informazioni. Con Gemma Scope è possibile capire come i modelli Gemma 2 identificano i pattern, analizzano i dati e prendono decisioni.

"Con Gemma Scope puntiamo ad aiutare la community di ricercatori di IA a scoprire come costruire sistemi di IA più comprensibili, responsabili e affidabili" specifica la compagnia. 

I tre modelli sono già disponibili per l'uso. Gemma 2 2B può essere scaricato direttamente dal sito ufficiale, così come ShieldGemma, o testato su Google AI Studio, mentre Gemma Scope è disponibile su Neuronpedia. 

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