Banche e Telco: un futuro di servizi
Ma non sono solo le città che HPE si prefigge con i suoi partner di trasformare in Smart. Un pari processo, mette in guardia Venturi, lo devono realizzare anche gli istituti finanziari, dalle banche alle assicurazioni, pena il rischio di finire disintermediati e con il soccombere rispetto agli "over the top" che possono sfruttare proprio la loro forte digitalizzazione per erodere spazi di mercato agli attuali operatori.
"Le banche si trovano ad affrontare un problema molto serio: devono trasformarsi. Devono avere meno marmo, meno filiali e più servizi tecnologici. Ma devono disporre di tecnologie che tramite i servizi possano far guadagnare ed essere concorrenziali rispetto ad una concorrenza che potrà dare i medesimi servizi a prezzi irrisori rispetto a quelli attuali. Le attuali infrastrutture tecnologiche non permettono questo salto qualitativo e quindi vi è un enorme spazio per HPE ed i suoi partner di portare piattaforme aperte, federabili e ibride, un lavoro straordinario da fare assieme", ha messo in guardia Venturi.
Se dal campo finanziario ci si sposta a quello delle reti Telco o aziendali le prospettive e gli spazi che si aprono per HPE e i partner di canale non sembrano poi molto dissimili.
E' un settore dove è in corso una trasformazione volta alla "network function virtualization", la NFV o virtualizzazione delle funzioni di rete. In sostanza, si tratta di rendere dinamiche, virtuali, potenti, flessibili, reattive, sicure, auto adattative, gestite a software reti che sono state concepite in base a principi molto rigidi. Di certo un compito non facile e che richiede profonde e sperimentate conoscenze.
Conscia della difficoltà nel farlo e per dare un supporto attivo a partner e aziende, HPE ha attivato in EMEA un centro di competenza dedicato a questo tema. Il know how è usabile per offrire soluzioni sia i Telco alle prese con il rinnovo della propria rete, che a banche e aziende che hanno reti che necessitano delle caratteristiche di NFV.