OpenAI, fresca di un accordo con Nvidia da 100 miliardi, ha annunciato l'espansione del progetto Stargate con cinque nuovi data center distribuiti sul territorio statunitense. Un investimento mastodontico che promette di ridefinire l'infrastruttura dell'AI statunitense, ma che solleva anche interrogativi sulla sostenibilità economica e ambientale di una crescita così accelerata.
La dimensione dell'operazione lascia senza fiato: i nuovi siti porteranno la capacità totale di Stargate a quasi 7 gigawatt. Tre delle nuove strutture sorgeranno in collaborazione con Oracle nelle contee di Shackelford in Texas, Doña Ana nel Nuovo Messico e in una località ancora non nota nel Midwest. Le restanti due, sviluppate insieme a SB Energy (controllata di SoftBank), troveranno casa a Lordstown in Ohio e nella contea di Milam in Texas.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha spiegato durante una conferenza stampa ad Abilene che "l'AI è diversa da internet in molti modi, ma uno di questi riguarda proprio la quantità di infrastrutture necessarie". Il messaggio è chiaro: senza un'adeguata base tecnologica, gli Stati Uniti rischiano di rimanere indietro in quella che David Sacks, zar dell'AI della Casa Bianca, ha definito una vera e propria "corsa all'intelligenza artificiale".
Texas, la nuova Silicon Valley dell'energia
Il sito principale di Abilene, gestito principalmente da Oracle con OpenAI come inquilino principale, rappresenta il fiore all'occhiello dell'iniziativa. Otto sale server in costruzione, ciascuna capace di supportare circa 100 megawatt di potenza, ospiteranno più di 400.000 GPU una volta completato il progetto entro metà 2026. Una delle strutture è già operativa e sta già supportando i carichi di lavoro di training e inferenza di OpenAI.
L'interesse per Stargate ha superato le aspettative più ottimistiche degli organizzatori. I dirigenti di OpenAI raccontano di essere stati sommersi da proposte dopo l'annuncio iniziale: oltre 300 proposte da circa 30 stati diversi sono arrivate sulla scrivania dell'azienda, che ha valutato complessivamente 700 potenziali ubicazioni sul territorio americano.
Dietro questa espansione infrastrutturale si nasconde una preoccupazione geopolitica molto concreta. In un documento pubblicato martedì, OpenAI ha delineato l'urgenza di competere con la Cina, sottolineando come "la Cina guidata dal Partito Comunista stia sviluppando risorse elettriche a una velocità ineguagliabile mentre gli Stati Uniti restano indietro". Il consumo energetico cinese viene presentato non solo come simbolo di dominio industriale, ma come capacità di dispiegare rapidamente infrastrutture AI, dai centri dati alle fabbriche di semiconduttori.
L'amministrazione Trump ha abbracciato questa narrativa, con il Presidente che ha promosso l'iniziativa già due giorni dopo il suo insediamento, presentandola come strumento per "accelerare il progresso americano nell'intelligenza artificiale" e competere con la Cina.
Investimenti record e dubbi
Parallelamente all'espansione di Stargate, OpenAI ha siglato un accordo ancora più ambizioso con Nvidia per sviluppare 10 gigawatt di capacità aggiuntiva. L'accordo prevede un investimento fino a 100 miliardi di dollari da parte del colosso dei chip, con il primo sistema basato sulle GPU Vera Rubin di Nvidia operativo nella seconda metà del 2026. La partnership includerà inizialmente da 4 a 5 milioni di GPU, con investimenti "progressivi" man mano che ogni gigawatt viene attivato.
Quello che inizialmente era stato presentato come una "nuova azienda" sotto la guida del CEO di SoftBank Masayoshi Son, si è trasformato in un marchio ombrello che raggruppa tutti i progetti di centri dati di OpenAI, ad eccezione di quelli sviluppati con Microsoft.
Non tutti gli esperti sono convinti che la strategia "più grande è meglio" sia quella vincente. Jonathan Koomey, professore presso UC Berkeley e studioso dell'efficienza dei centri dati, mette in guardia sui limiti di questo approccio. Il recente successo della startup cinese DeepSeek, che ha sviluppato un modello AI impressionante utilizzando relativamente poca potenza di calcolo, dimostra che competitor con meno risorse potrebbero comunque battere OpenAI sul campo dell'innovazione.
Koomey solleva anche preoccupazioni ambientali, questionando se l'industria tecnologica stia abbandonando i suoi impegni ecologici in nome della capacità dei centri dati. Le promesse di OpenAI parlano di oltre 25.000 posti di lavoro diretti, anche se storicamente il numero di lavoratori necessari per costruire i centri dati supera di gran lunga quello richiesto per la loro manutenzione successiva.
Mentre alcuni progetti simili, come il complesso che Meta sta sviluppando in Louisiana, hanno incontrato resistenze locali, il sito di Abilene gode del forte sostegno dei politici locali. Il sindaco Weldon Hurt e il senatore Ted Cruz hanno partecipato alla conferenza stampa, con Cruz che ha dichiarato: "Se vogliamo che libertà, libera espressione e libera impresa dettino le regole dell'AI, gli Stati Uniti devono vincere la corsa all'intelligenza artificiale".