Fedeltà alla linea aperta

L'IT può e deve aiutare il business, aiutando le imprese ad aumentare l'efficacia, a cercare nuovi mercati e a migliorare i processi, portando anche a una riduzione dei costi.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Fedeltà alla linea aperta

C'è un ulteriore beneficio che il manager tiene a evidenziare. Riguarda l'apertura dell'architettura, basata su open source e standard, a garanzia dell'interoperabilità con tutti gli ambienti, per "evitare che le soluzioni portino al lock-in", afferma Anguilletti, che precisa come questo sia un'obiettivo costante di Red Hat che supporta tutti i maggiori hypervisor, middleware e sistemi operativi.

La strategia di Red Hat è fedele a tale linea, per cui lo sviluppo tecnologico proseguirà lungo il percorso indicato dal country manager italiano, seguendo tre assi principali, a cominciare appunto dall'apertura.

Arun Oberoi, executive vice president Global Sales and Services di Red Hat

Gli altri due sono la copertura delle esigenze funzionali, in termini di investimenti per mantenere la completezza dello stack infrastrutturale open source e, infine, la flessibilità, cioè sintetizzano in Red Hat: "any application, any time, anywhere".

Ma parallelamente alla strategia tecnologica, Red Hat mantiene la fedeltà anche alla strategia commerciale, come sottolinea Arun Oberoi, executive vice president Global Sales and Services di Red Hat: "L'Italia è una country di successo perché applica molto bene il nostro modello centrato sui partner".

I partner sono i rivenditori o system integrator che aiutano le imprese a implementare le tecnologie di Red Hat, ma sono anche quelli che, attivi nelle community, sviluppano pezzi di tecnologia e dell'architettura open source di Red Hat.

Brian Stevens, CTO e vice president Worldwide Engineering di Red Hat

Sono, però, anche i clienti stessi, perché, come sottolinea Brian Stevens, CTO e vice president Worldwide Engineering di Red Hat, la collaborazione riguarda costoro, molti dei quali s'impegnano anch'essi nelle community.

Community open source di cui Stevens rimarca la potenza innovatrice perché contribuiscono a sviluppare molte applicazioni, che vengono sempre più spesso utilizzate anche in ambienti non open source, come nel caso delle tecnologie per i Big Data.