Andy Serkis elogia la visione cupa di Andor

Il tenore cupo di Andor è apprezzato da Andy Serkis, l'interprete di Kino Loy, che parla anche delle differenza con gli altri prodotti.

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a cura di Manuel Enrico

Andor, la nuova serie di Star Wars disponibile su Disney+, sta ricevendo elogi per la sua scelta di abbandonare la tradizionale narrazione della saga, preferendo ritrarre in modo più cupo i complessi anni dell’Ascesa dell’Impero. Prequel di Rogue One, Andor è scritta da Tony Gilroy, già all’opera sul war movie di Gareth Edwards, che ha curato lo sviluppo di questa serie sin dal 2019 sembra aver trovato il giusto tenore narrativo per svelare l’intenso passato di Cassian e il complesso periodo intercorso tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. Un risultato che stato apprezzato da uno degli interpreti di Andor, Andy Serkis, che ha speso parole di elogio per il lavoro svolto da Gilroy.

Il tenore cupo di Andor è apprezzato da Andy Serkis, l'interprete di Kino Loy

Serkis in Andor interpreta Kino Loy, uno dei compagni di cella di Cassian durante la sua missione sotto copertura nel carcere imperiale di Nakina 5. L’attore inglese ha già avuto modo di recitare in Star Wars, essendosi prestato per recitare, tramite la motion capture, il Leader Supremo Snoke nella Trilogia Sequel.

Palando con ScreenRant, Serkis non ha mancato di apprezzare il lavoro fatto da Gilroy con Andor, elogiando il modo in cui esplora aspetti mai affrontati prima del mito di Star Wars:

Tony ha mostrato una tale autorevolezza e chiarezza di visione nella costruzione di questo mondo. L’universo di Star Wars è, nella sua interezza, essenzialmente un contrasto buono-cattivo, bianco-nero. E’ sostanzialmente oscurità e luce, e la serie si addentra nelle zone grigie. Tutto ruota attorno a questo complesso emotivo. E in questo Gilroy domina. Potete vedere che ama l’arena della nave prigione, e tutti i personaggi che popolano la serie. Ma la nave prigione e l’arco narrativo di cui faccio parte ha tutto questo, Sembra che stia una storia sul potere dell’individuo nel lottare conto un sistema politico basato sul divide et impera, una visione molto contemporanea, molto zeitgeist e mitica. E ha un modo estremamente chiaro di creare questa strada.

Quello che Serkis evidenzia parlando della visione di Gilroy di Star Wars è frutto di un radicale cambio di paradigma narrativo rispetto al resto della saga. Come già fatto in precedenza con Rogue One, Cassian Andor è il primo anti-eroe della Ribellione, ne viene mostrata la vita andando oltra all’aspetto tradizionale dell’eroe della saga, preferendo muoversi nel concreto della nuova società imperiale, mostrandone l’impatto sulla quotidianità dei cittadini. Contrariamente ad altre serie di Star Wars, come The Mandalorian e The Book of Boba Fett, Andor ha un taglio più drammatico, aiutando a consolidare la costruzione del periodo dell’Ascesa dell’Impero.

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