Batman/Fortnite - Punto Zero, recensione: mondi in collisione

Panini DC Italia ripropone in volume Batman/Fortnite - Punto Zero, la miniserie che ha fatto incontrare Batman e il mondo di Fortnite.

Avatar di Domenico Bottalico

a cura di Domenico Bottalico

-

Forte del successo commerciale e pubblicitario suscitato anche in Italia della collaborazione fra DC ed Epic Games, Panini DC Italia ripropone in volume Batman/Fortnite - Punto Zero ovvero la miniserie che ha fatto incontrare l'eroe eponimo della DC, Batman, e il mondo di Fortnite, uno degli sparatutto free-to-play più giocati al mondo grazie alla sua appagante modalità battle royale e alla sua estetica irriverente.

Dopo aver visitato infiniti mondi, aver incontrato infinite versioni di sé stesso e aver interagito con i personaggi più disparati, come se la caverà Batman nel brutale mondo di Fortnite? Quale sarà stata l'accoglienza riservata al Cavaliere Oscuro? Si tratterà di un passaggio temporaneo come quello di altri visitatori (fra cui anche qualche celebrità "reale") oppure sarà la fine per il crudele gioco messo in scena sull'isola?

Batman/Fortnite - Punto Zero: vivi, combatti, muori, ripeti

Cieli rossi, una breccia si apre nei cieli di Gotham. Il Commissario Gordon chiede ovviamente a Batman di indagare e il Cavaliere Oscuro risponde subito. Ma Batman non è il solo ad essere stato attirato dalla distorsione spazio-temporale, c'è infatti anche una invasata Harley Quinn che senza esitazione, e con un pizzico della follia che la contraddistingue, si getta nella breccia. Batman è colto di sorpresa dal gesto della Arlecchina del Crimine tanto da farsi cogliere impreparato quando viene spinto a sua volta nella breccia.

Al suo risveglio Batman è privo di ricordi ma ha ancora con sé il suo equipaggiamento e soprattutto tutte le sue abilità in combattimento che riesce ad utilizzare inconsciamente per fortuna perché viene subito attaccato da un bizzarro e misterioso individuo. Scampato il pericolo, Batman inizia a mettere in pratica le sue altre abilità, quelle da detective: dove si trova? perché è impossibile parlare? perché è stato attaccato? ma soprattutto dove sono finiti i suoi ricordi?

Batman ben presto capisce di trovarsi su un'isola e di essere circondato da altri individui spaesati come lui. L'incontro con una donna vestita da gatto tuttavia sembra risvegliare in lui delle sensazioni contrastanti: è un'amica o una nemica. I due iniziano così ad investigare scoprendo che tutti gli ospiti sono attirati al centro dell'isola senza quasi mai arrivarci, ad intervalli regolari infatti tutto viene resettato: il gioco ricomincia, i ricordi azzerati, le morti annullate.

Batman capisce ben presto di essere intrappolato in un loop spazio-temporale. Non è la prima volta, sa come uscirne forse ma dello stesso avviso non sembrano essere i suoi misteriosi "carcerieri" che dapprima inviano contro di lui un temibile avversario proveniente da un altro universo (narrativo) e poi lasciando "libero". Il loop sembra essere spezzato ma attenderlo c'è un altro temibile nemico che sembra essere finito sull'isola. A Batman non resta altro da fare che mettere in campo le sue abilità di leader, raccogliere tutti gli ospiti e cercare così di scoprire il segreto dell'isola di modo da poter tornare tutti sui rispettivi mondi.

Il compito è improbo anche perché fra le fila degli ospiti c'è un traditore. Chi ha organizzato questo gioco mortale e perché Batman, con alcuni dei suoi alleati e nemici, ci è finito dentro? Il ritorno a Gotham è amaro perché insieme a tutti i ricordi torna a galla anche la verità sulla donna vestita da gatto.

Batman/Fortnite - Punto Zero: mondi in collisione

Perché Batman è il personaggio più popolare al mondo? Non c'è una risposta univoca a questa domanda ma fra le tante possibili c'è anche quella legata alla sua duttilità. Con Batman è possibile raccontare qualsiasi tipo di storia, di qualsiasi genere e tono. È questo il caso di Batman/Fortnite - Punto Zero, il cui scopo lapalissiano è ricreare una narrativa credibile dal taglio commerciale affinché i giocatori di Fortnite, anagraficamente più giovani dei lettori medi di fumetti, vengano incuriositi da Batman e dagli altri personaggi che fanno capolino nel corso dei 6 capitoli che compongono la storia e vadano poi magari a ripescare a ritroso qualche volume.

È una metodologia vecchia e rodata in cui cambiano i mezzi mentre lo scopo rimane inalterato: creare nuovi lettori. Se fino a 15/20 anni bastava un film, una serie animata o una linea di giocattoli per suscitare interesse, e alimentare un loop di nuovi potenziali lettori, oggi è tutto più ramificato, complesso e interconnesso. Fortnite è un mezzo nuovo in questo senso e DC ha senz'altro visto giusto nel puntare su questa collaborazione non cadendo però nel tranello di uno "spot" pedestre ma al contrario cercando una sinergia, sfruttando quindi le caratteristiche narrative del gioco e inserendovi spunti provenienti dall'universo narrativo batmaniano anche recenti.

Il veterano Christos Gage e il consulente creativo di Epic Games, Donald Mustard, imbastiscono quindi una storia che evidenzia dapprima le caratteristiche fisiche e mentali di Batman che compenetrano quelle narrative del mondo di Fortnite stesso salvo poi ampliarle e sfumarle in qualcosa di più indipendente e spiccatamente "fumettoso". Idealmente infatti il volume può essere diviso in due parti: i primi tre capitoli hanno infatti una struttura più rigida, con Batman impegnato nel capire il funzionamento del loop temporale, contrassegnato da un ampio uso delle didascalie; gli ultimi tre capitoli invece risultano più dinamici e narrativamente più eterogenei pur presentando stilemi narrativi abbastanza familiari come l'idea delle realtà parallele/alternative.

I due autori a questo punto, forti di un solido background narrativo, lanciano la proverbiale esca facendo ruotare il tutto sul rapporto fra Batman e Catwoman. Si tratta di un espediente semplice per stimolare il lettore neofita che non conosce gli ultimi rivolgimenti narrativi fra i due personaggi e potrebbe esserne incuriosito andando poi a pescare dalla vasta produzione a disposizione sia che essa sia quella più recente (il Batman di Tom King) che quella classica (Hush di Jeph Loeb e Jim Lee per esempio).

Un'operazione intelligente, tutt'altro che semplice che funziona per gran parte del volume anche grazie a svariati cammei di personaggi DC e non solo estremamente conosciuti come Harley Quinn o Deathstroke (familiare ai videogiocatori anche per la sua presenza nella trilogia Arkham) ma che deve inevitabilmente fare i conti con le "forzature" e una certa corrività tipiche di queste operazioni.

Se dal punto di vista del plot e della sceneggiatura c'è poco da recriminare ai due autori, dal punto di vista grafico il lavoro di Reilly Brown purtroppo non spicca per originalità cercando di avvicinarsi esteticamente al design complessivo dei personaggi di Fortnite stesso (mai troppo realistico) ma finendo per risultare spesso forzato soprattutto dal punto di vista anatomico e del dettaglio in una semplificazione che non rende giustizia soprattutto in relazione al senso estetico delle nuove generazioni. Fortunatamente Brown compensa con uno storytelling coinvolgente e con soluzioni, nella costruzione della tavola, che privilegiano la fisicità e la spettacolarità dei personaggi.

Di altra risma è Christian Duce (disegnatore uruguayano visto recentemente all'opera su The Flash e Detective Comics) il cui tratto più robusto e aggressivo rende sicuramente più intrigante la lettura nei capitoli 4 e 5 soprattutto per un lettore neofita. Cambia anche leggermente la costruzione della tavola, più ordinata e con una maggiore propensione alla orizzontalità pur non disdegnando qualche soluzione a pagina intera, che costringe il lettore a soffermarsi maggiormente apprezzando il dettaglio e la narrazione ora più stratificata.

La differenza fra i due approcci grafici è evidente così come è evidente la motivazione dietro la scelta di due artisti così diversi, seppur apparentemente dallo stile simile e radicato nella scuola americana del supereroismo classico, tuttavia è impossibile non notare come la resa, nel lavoro di Duce, sia più performante e  in generale possa incontrare più facilmente il gusto dei lettori più giovani il cui senso estetico è "abituato" a sollecitazioni studiate tutte per un impatto immediato.

Il volume

Panini DC Italia confeziona un solidissimo cartonato soft touch, dimensioni 17x26 cm, dall'ottima resa grafica anche grazie alla carta spessa e patinata. Dal punto di vista della cura carto-tecnica non vi è nulla da eccepire; dal punto vista editoriale-redazionale invece il volume presenta una breve introduzione della editor italiana mentre gli extra riguardano l'immancabile galleria di copertine variant e una galleria di concept art realizzate dalla stessa Epic Games riguardanti le versioni apparse poi in Fortnite dei personaggi DC fra i quali Batman, Catwoman, Harley Quinn e Deathstroke. Da segnalare il buon adattamento italiano anche se qualche passaggio in fase di traduzione poteva essere limito, nulla che infici la lettura sia ben chiaro.

L'extra più succoso tuttavia è il codice esclusivo per riscattare un oggetto estetico all'interno di Fortnite, un cadeau che aveva già caratterizzato l'uscita in spillati della miniserie e che qui viene riproposto proseguendo il trend positivo della collaborazione fra DC e Epic Games.