Cloverfield (2008, Matt Reeves)

Partito come un esperimento mediatico e pubblicitario isolato, Cloverfield si è evoluto in una interessante saga di film fantascientifici, apparentemente non correlati tra loro ma tuttavia accomunati da un comune approccio al marketing.

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a cura di Andrea Balena

Quanti di voi al cinema guardano ancora i trailer pre-visione? Grazie a Internet oggi questa pratica sta perdendo il fascino magico di un tempo, visto che nella maggior parte dei casi tali filmati sono prima mostrati sulle pagine dei social network per avere massima diffusione mediatica, ma fino a un decennio fa quel quarto d'ora incluso che anticipava il film per cui paghiamo il biglietto era il principale veicolo per venire a conoscenza di nuove pellicole in arrivo nelle sale. Il passaparola su Cloverfield nacque proprio grazie agli enigmatici teaser trailer mostrati in tutto il mondo durante l'estate precedente, prima della visione di blockbuster come il primo Transformers e Resident Evil: Extinction.

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In molti di questi trailer tutto ciò che si vedeva era un confuso servizio del telegiornale di New York con tanto di reporter riguardo un'evacuazione dalla città, interrotto da misteriosi ruggiti e esplosioni sullo sfondo sempre più confusi, culminati su uno sfondo nero che riportava soltanto un 01-18-08, il 18 Gennaio 2008, la data d'uscita ufficiale della pellicola. Il nome della pellicola venne rivelato in un secondo trailer mesi dopo, insieme ai nomi del regista e di Abrams, e questa volta mostrava una normalissima festa di amici interrotta da un blackout e altre scene di girato che mostrano devastazione e la testa mozzata della Statua della Libertà scaraventata sulla strada.

Nacque così la teoria del mostro, in seguito confermata dagli stessi produttori. Arrivati alla data riportata, i curiosi che si presentarono nei cinema trovarono non un film eccezionale, ma che tuttavia riuscì a riportare in auge un genere e una tecnica registica del passato. Cloverfield era un moderno monster movie (filone con i mostri molto famoso e importato dal Giappone negli anni '50, il cui capostipite fu Godzilla) girato interamente con la tecnica del found footage, una finta ripresa in soggettiva montata per essere verosimile e per dare l'impressione di assistere a vicende realmente accadute. Il film stesso parte dalla premessa iniziale di essere un reperto video in mano ai militari, usato come prova e analisi della gigantesca creatura, d'ora in poi chiamata dagli appassionati "Clover".

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Per quanto la trama non rappresenti un picco di originalità - un gruppo di amici che torna nella parte di New York devastata dal mostro per salvare l'ex ragazza del protagonista - il film si lascia guardare e si rivela un buon horror in grado di generare tensione con trovate semplici ed efficaci, alimentate dalla trovata della videocamera che uno dei personaggi si porta appresso per filmare gli eventi che stravolgono la città. Memorabile per tensione la scena nei tunnel della metropolitana, dove vengono assaltati da un gruppo di parassiti alieni nati dal corpo di Clover, interamente girata con la visione notturna incorporata.

Il primo episodio della saga ancora oggi pone molti interrogativi senza risposta: cos'è Clover e da dove proviene? È alieno, come il finale del film fa intuire, oppure era rimasto nascosto sul fondale marino da millenni? Per anni il fandom ha interrogato Abrams tramite interviste per scoprire nuovi dettagli, col solo risultato di riuscire a formulare nuove teorie basate sulle trovate della sezione marketing del film, realizzate dopo l'uscita. Ad esempio sul sito originale (www.1-18-08.com, ora non più attivo) furono aggiunte nuove testimonianze video di altri newyorkesi durante l'attacco di Clover, che supplivano alle mancanze della pellicola originale.

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L'unicum della pellicola resta, a distanza di dieci anni, quello di essere stata un esperimento mediatico, prima ancora che un lavoro cinematografico. Ha dimostrato che nell'era dei nuovi media e della comunicazione, la giusta dose di informazioni e la maniera con cui esse vengono raccontate possono vendere un prodotto che molto probabilmente da solo si sarebbe perso nella folla di titoli in uscita.

Parleremo in futuro anche degli altrettanto interessanti seguiti 10 Cloverfield Lane e The Cloverfield Paradox, e delle loro intriganti campagne marketing. Rimanete sintonizzati!


Tom's Consiglia

Potete recuperare Cloverfield in formato Blu-Ray.

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