Dragonero - Il Ribelle: Una ferita nella terra, l'arrivo degli Abomini

Dragonero - Il Ribelle: Una Ferita nella terra, gli Abomini si preparono a invadere l'Erondar?

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a cura di Manuel Enrico

Non di sola ribellione è fatto il presente di Ian Aranill. Nonostante sulle copertine del mensile fantasy bonellinao campeggi il titolo Dragonero – Il Ribelle, i due cantori delle sue imprese, Luca Enoch e Stefano Vietti, non dimenticano che ad animare la vita dell’Erondar non c’è solamente la lotta alla teocrazia imposta da Leario, ma esistono anche minacce più antiche e pericolose che incombono sulle sorti del continente. È una di queste incognite che tiene banco in Una ferita nella terra, albo di ottobre di Dragonero in cui il nostro ribelle deve affrontare un pericolo che ben conosce: gli Abomini.

Sin dalla sua prima apparizione nel Romanzo a Fumetti, Ian ha dovuto affrontare queste creature infernali, la cui sconfitta è parte del mito dell’Erondar. Considerati battuti in tempi remoti, grazie a un’alleanza tra le razze dell’Erondar e i Draghi, gli Abomini a lungo sono stati considerati come una leggenda, ma nel corso delle avventure di Dragonero hanno fatto spesso la loro apparizione, a partire dalla sua prima avventura (che potere rileggere nel volume Dragonero: Le Origini) sino a tempi più recenti, in cui le conseguenze della guerra con le Regine Nere pare avere indebolito la barriera che separa l’Erondar dall’inferno in cui gli Abomini attendono pazientemente.

Dragonero: Una ferita nella terra, l'arrivo degli Abomini

Una ferita nella terra è solo l’ultimo di un nutrito gruppo di albi in cui gli Abomini hanno un ruolo di primo spicco. Tocca a una vecchia conoscenza dei nostri eroi, Ecuba, scoprire che nella distesa desertica oltre il Vallo in cui è divenuta Regina degli Algenti è comparsa una misteriosa fenditura nel terreno, da cui stanno uscendo Abomini. L’avanguardia di una potenziale invasione, le cui prime avvisaglie hanno già duramente colpito gli algenti, i cui vicini insediamenti sono stati sterminati senza pietà.

La scoperta di Ecuba non è un problema solamente per gli Algenti, ma si rivela essere un potenziale cataclisma anche per l’Erondar. Una convinzione che spinge Alben a chiedere l’aiuto di Ian, Sera e Gmor, gli unici che possono aiutarlo a sigillare la voragine da cui stanno emergendo gli Abomini, prima che da questo passaggio fuoriescano demoni sempre più potenti. È necessario suggellare nuovamente il Patto, un accordo siglato con il sangue eoni prima, quando l’alleanza tra i Draghi e le razze dell’Erondar bandì gli Abomini. Ma come fare ora, che l’Impero è in lotta?

Tocca a Luca Enoch trovare una risposta e Una ferita nella terra si rivela essere perfetta in questo senso. L’importanza della missione del caso, infatti, è la pietra angolare su cui viene costruito questo albo, che si focalizza su questa minaccia incombente, che ci consente di vedere nuovamente in azione uno dei personaggi più affascinanti di Dragonero: Ecuba. Dai tempi del Romanzo a Fumetto, Ecuba è una delle figure femminili meglio definite all’interno della saga, data per morta al termine della prima avventura di Ian, salvo poi tornare in scena come Regina degli Algenti, gli esseri che vivono oltre il Vallo. Un ritorno che ha mostrato di esser ostico per Ian e compagni, visto che la ex-Guardiana di Alben vede nel mago e nei suoi amici dei traditori, che la hanno abbandonata alla asperità del deserto. Poco importa che le sia stato spiegato la verità dei fatti (in La regina degli algenti), per Ecuba la sete di vendetta nei confronti del luresindo è un veleno che le ottenebra la mente, ma il pericolo rappresentato da questa voragine la costringe ad accettare l’aiuto di Alben.

Una missione pericolosa che non viene presa alla leggera nemmeno dai nostri eroi. Alben, in particolare, riconosce la pericolosità di questa incursione dagli inferi, tanto che non esita a contattare Ausofer, per richiedere l’aiuto di Ian, Gmor e Sera. Momento che Enoch coglie per contestualizzare l’evento all’interno della continuity della serie, mostrando l’ex-cancelliere e l’Imperatore Nahim, liberato dal controllo di Leario in L’assalto degli Sparvieri, alle prese con la pianificazione delle prossime mosse della Ribellione. Anche all’interno di una storia come Una ferita nella terra si ha la percezione di come la lotta per il controllo dell’Erondar stia arrivando al suo culmine, grazie a una valorizzazione delle dinamiche ‘segrete’ dello scontro, quel complesso meccanismo di pianificazioni e sotterfugi accompagna la ribellione guidata da Ian.

Abomini, ribellione e futuro

Non solo, ma anche i trascorsi con gli Abomini trovano un loro spazio in questo albo, grazie alla rapida comparsa di Daron, abominio dalla particolare indole conosciuto in Il demone fuggiasco. Con la solita attenzione, Enoch incasella ogni elemento, dando vita a una storia che pur essendo focalizzata sul momento non manca di inserirsi nel quadro generale della serie, sfruttando ogni occasione per trasmetterci anche il cambio di percezione da parte del popolo e delle forze armate nei confronti della Ribellione. Sono piccoli passaggi che nell’economia di una singola storia possono sembrare inezie, ma che inserite in un’ottica più ampia aiutano a cementare il tessuto narrativo di questa saga fantasy.

Un ritratto dell’Erondar che in Una ferita nella terra può contare sull’estro artistico di Lorenzo Nuti. Le tavole dell’albo hanno una predominanza di nero, quadi a volere trasmettere l’angoscia di questa avventura, dove il bianco sembra scaturire come una privazione di oscurità, quasi Nuti abbia disegnato su un foglio scuro. Il risultato è avvincente, consente al disegnatore di creare dei giochi di illuminazione particolari, o di creare dei dettagli solitamente trascurati, come l’usura della lente di un cannocchiale. Una simile intuizione si sposa alla perfezione con il tenore narrativo di Una ferita nella terra, che giova non solo di questo concept di Nuti, ma anche della vivacità del suo tratto, capace di ritrarre con spiazzante terrore la titanica distruzione portata da un abominio o la forza esplosiva di un combattimento, elementi che trovano spazio all’interno di tavole suggestive.

Sensazione che si rivede anche nella copertina di Una ferita nella terra, firmata come sempre dal duo Pagliarani-Francescutto, che nuovamente mostrano una perfetta sintonia tra disegno e colorazione. Altrettanto importante all’interno di Una ferita nella terra è il contributo del curatore Luca Barbieri, che con le sue Cronache della Ribellione ci aiuta a ripercorrere rapidamente la vita di Ecuba in Dragonero.

Terminata la lettura di Una ferita nella Terra, ci viene rivelata la copertina del prossimo numero di Dragonero – Il Ribelle, In Cammino verso il nulla, albo in uscita il 9 novembre: "Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo".