Game of Familia 1, la recensione del nuovo manga dell'autore di Dead Tube

Arriva anche in Italia il nuovo manga dell'autore di Dead Tube, Mikoto Yamaguchi, intitolata Game of Familia. Ecco la recensione!

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a cura di Giovanni Arestia

Arriva anche in Italia il nuovo manga dell'autore di Dead Tube, Mikoto Yamaguchi, intitolato Game of Familia. Grazie a J-Pop possiamo apprezzare una nuova storia ricca di magia, combattimenti sanguinosi e corpi dalle sinuosità memorabili. Yamaguchi, infatti, ha preso l'audace decisione di ritornare alla violenza e all'erotismo esagerati già mostrati con la sua opera più conosciuta, ma di introdurli in una storia fantasy che vede come protagoniste tre bellissime ragazze insieme al loro stravagante fratello. Loro quattro sono stati richiamati per sconfiggere delle demoniache creature della quale facciamo alcune conoscenze fin dal primo numero. Quest'ultimo è proprio l'oggetto della recensione di oggi che, come sempre, avverrà senza spoiler.

Game of Familia: una storia fantasy con elementi GDR

Game of Familia è un manga dalle forte componente ecchi, con disegni curati dal disegnatore D.P, che è stato pubblicato, per la prima volta, nel 2018 per Kadokawa Shoten. La trama non è certamente quanto di più originale visto nel panorama degli isekai di ultima generazione. Infatti facciamo la conoscenza di Sasae Hatsushima, un giovane ragazzo che si trova a dover lottare insieme alla sua matrigna e alle sue sorelle contro le spaventose Dead Male, delle creature violente, corrotte e senza scrupoli che hanno come unico scopo quello di invadere le città e stuprare le donne che vi vivono. Tutto ha inizio quando il padre di Sasae, rimasto vedovo, decide di sposare in seconde nozze una donna molto più giovane di lui e dalle caratteristiche tutt'altro che solite, Kanae. In sua compagnia, la donna porta in dote due sorellastre: Manako e Hinana. Le fanciulle ricoprono il ruolo di guerriere-spadaccine mentre Sasae, grazie a un oscuro patto con tre divinità di altrettanti classi diverse, riesce ad avere le abilità di guaritore, guardiano e stregone.

Il matrimonio viene, purtroppo, rovinato dalla morte del padre di Sasae che obbliga il ragazzo a vivere e crescere con la matrigna e con le due sorellastre. Ciò che ne viene fuori è un isekai dalle ambientazioni dark fantasy che ricalca i classici stilemi del genere, ma ne riformula le regole e mescola vari stili narrativi. Infatti, dopo lo shock iniziale, questa nuova stravagante famiglia viene evocata da una sorta di strega che, come gesto estremo, decide di chiedere aiuto a loro per combattere contro i sopracitati mostri. Qui scopriamo che Kanae è un'intelligente e brillante donna in carriera capace di prendere decisioni importanti anche sotto pressione, Manako, invece, è fortissima nelle arti marziali e Hinana, nonostante abbia solo 12 anni, è dotata di una grande intelligenza e una capacità analitica ben sopra la media generale. Sasae, invece, è un perfetto uomo medio che, almeno nelle fasi iniziali, non riesce a comprendere il suo potenziale all'intero del conflitto.

Il nuovo manga di Mikoto Yamaguchi riporta in auge i concetti di universi paralleli, ma lo fa in chiave ruolistica affrontando la guerra con il classico schema dei giochi di ruolo. La Familia, infatti, può essere facilmente assimilabile ai party dei GDR. Ognuno di loro, pertanto, ricopre un ruolo specifico come avviene nella maggior parte degli isekai fantasy. La differenza sostanziale, tuttavia, è la presenza massiccia di fanservice che sta perfettamente a metà tra l'ecchi e l'hentai. Fin dalle prime pagine fanno capolino delle prosperosissime eroine che, non di rado, vengono rappresentate in posizioni o abbigliamenti alquanto espliciti. Ciò che ne viene fuori è una dicotomia tra un erotismo esagerato ed esplicito e un'interessante sessualità funzionale a livello narrativo. È proprio in questo contesto che troviamo, quindi, donne con vestiti rovinati in punti strategici, battaglie dove la violenza è solo l'ultimo elemento di spicco e l'utilizzo del sesso come vera e propria merce di scambio.

Tra fanservice e stereotipi

Sebbene l'eros si inserisca perfettamente nello stile narrativo dell'opera e nella sua storia, nella maggior parte dei casi si tratta di un inutile ed esagerato fanservice fatto di scene al limite, nudità ingiustificate e armature palesemente disegnate per provocare, più che per essere funzionali. A questo punto, il vero e proprio elemento cardine dell'intero racconto è il definire la sessualità non come qualcosa di occasionale, bensì come un elemento narrativo che ne aumenta le connotazioni violente e crudeli dell'ambientazione contribuendo a caratterizzare negativamente i sopracitati Dead Male. Verso la parte centrale del racconto si comprende bene come la precedente descrizione dei protagonisti sia, in realtà, incompleta: Kanae è anche lo stereotipo perfetto della MILF bisognosa di attenzioni, Hinana è una loli incredibilmente intelligente, Manako è una gyaru sexy abile nel combattimento e Sasae è l'unico protagonista maschile sfruttato dalle tre donne che, prima o poi, dimostrerà tutte le sue qualità nascoste.

Gli stereotipi e i cliché donano dinamismo al racconto, ma sono anche quegli unici elementi che permettono a Game of Familia di concorrere all'interno di un settore decisamente saturo per questo genere di manga. Altro elemento degno d'attenzione è l'unica figura maschile positiva, cioè Sasae che risulta misterioso e calcolatore, con un segreto incredibile e delle abilità davvero spaventose. Questo suo essere tanto timido e introverso, quanto enigmatico lo rendono il personaggio più affascinante del racconto anche perché riesce a prendere a piene mani tutte le peculiarità sia delle figure eroiche sia di quelle antieroiche.

Narrazione non lineare rafforzata da disegni splendidi

Anche qualora i personaggi non dovessero donare quel giusto vigore alla storia, ci pensa il mangaka con l'uso di una cronologia narrativa disordinata e variegata. Il racconto di Game of Familia va avanti tra continui flashback e flashforward, con l'insolita scelta di eliminare del tutto il caratteristico momento in cui i protagonisti vengono inseriti in un nuovo mondo per la prima volta. Tutti, infatti, sono già nell'universo parallelo, sono a conoscenza delle loro abilità uniche (ad esclusione del protagonista maschile) e sono anche conosciuti all'interno del nuovo mondo. La narrazione non lineare, tuttavia consente all'autore di ridurre al minimo le informazioni da dare al lettore così da unire tutti i pezzi del puzzle quando lo ritiene più opportuno. Nonostante ciò, la storia non è certamente qualcosa di incredibilmente profondo anche perché sia le ambientazioni che i nemici non sono nulla di nuovo sotto il sole.

Non resta, però, che elogiare i disegni di D.P che sono realizzati con grande cura e minuzia di particolari. Le scene di azione sono vive e movimentate, con un buona realizzazione degli sfondi e delle ambientazioni generali. Dopotutto il disegnatore è già famoso nel panorama del genere ecchi d'azione e quindi si può facilmente notare la sua bravura nella creazione di situazioni erotiche anche nei momenti più concitati. D.P si è dimostrato anche perfetto nella raffigurazione della crudele violenza di cui è pregna la storia, così da trasmettere al lettore sia il lato grottesco che il lato erotico e caricaturale.

Conclusioni

Game of Familia è un manga che rappresenta l'evoluzione stessa dell'autore dopo il grande successo di Dead Tube. Yamaguchi, quindi, ha deciso di continuare a cavalcare l'onda della violenza, del grottesco e dell'esagerata sessualizzazione dei protagonisti. Forse, in molti punti, ha inserito talmente tanto fanservice da risultare particolarmente insensato, ma è piacevole notare come ogni elemento trovi degli appositi riferimenti nella storia. I disegni di D.P sono la ciliegina sulla torta dell'opera perché riflettono perfettamente la volontà dell'autore e dimostrano la grande abilità del disegnatore già ampiamente conosciuto nel panorama degli ecchi e degli isekai.