La città di ottone, la recensione: un viaggio nel deserto

La città di ottone è un Fantasy Young Adult dell'autrice S. A. Chakraborty, che ha esorditoproprio col primo volume della Daevabad Trilogy, City of Brass.

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a cura di Stefania Ricco

La città di ottone è un romanzo Fantasy Young Adult dell'autrice statunitense Shannon A. Chakraborty, che ha esordito nel 2017 proprio col primo volume della Daevabad Trilogy, City of Brass. Il romanzo è uscito in Italia a Giugno 2020 per la Mondadori, in concomitanza con l'uscita in lingua originale del terzo volume della trilogia: The Empire of Gold. La trilogia è composta da La città di ottone e i due volumi successivi ancora inediti in Italia, The Kingdom of Copper (2019) e The Empire of Gold (2020).

La trama

Nahri è una ciarlatana che vive nei bassifondi del Cairo, all'inizio del 1800, durante la dominazione francese. Sopravvive grazie a piccoli furti e all'uso sconsiderato della sua strana capacità di guarire le persone, spacciando per reale una magia a cui non crede davvero. Durante una delle sue truffe la sua vita cambia per sempre, perchè d'improvviso scopre che le creature della mitologia araba, Jinn, Ifrit, Daeva, Marid e tutta la baracca non solo esistono ma cominciano a darle la caccia: la fuga è l'unica soluzione, ma con l'unica compagnia di un Jinn scorbutico non è una scelta facile.

Ali, o meglio il principe Alizeid al Qahtani, non sopporta la vita di corte, e si sente uno studioso più che un governante per la città magica di Daevabad, patria ancestrale di tutta la magia del deserto e casa di sei diverse tribù di esseri magici, nonché degli shafit, i mezzosangue che tutti sembrano temere e odiare allo stesso tempo. Quando il re lo richiama ai suoi doveri di Qaid si ritrova costretto a scegliere tra il suo innato e profondo senso della giustizia e la lealtà alla sua tribù e al regno difficile di suo padre.

I personaggi

Il romanzo racconta le vicende intrecciate di Nahri e Dara, da un lato, e di Ali dall'altro, alternando i punti di vista tra Nahri e Ali.

Nahri è pragmatica e schietta, abituata a mentire per mestiere ma più incline alle chiacchiere e alla socialità. Il suo modo di affrontare il mondo nuovo che si trova davanti è quello di fare domande, domande che la portano di passo in passo più vicina alle sue origini sconosciute. Dall'indipendenza della sua vita precedente passa ad essere trattata con reverenza in un mondo di cui non sa nulla, e non otterrà la libertà finché non saprà destreggiarsi tra tutte le versioni della sua storia.

Dara è il bel tenebroso della vicenda, il guerriero Jinn in qualche modo richiamato dalla morte e dalla schiavitù dal potere di Nahri. Il suo istinto è quello di proteggere la ragazza a cui è legato dalla magia, e per farlo è disposto a tornare il protagonista delle leggende che si raccontano su di lui: colui che massacrò un'intera città di shafit. Nahri impara ben presto a fidarsi del suo protettore, che le apre il suo cuore con molta difficoltà.

Ali è uno studioso. Non ha mai desiderato il potere né le maschere della politica di corte. Non è capace di mentire e la sua rettitudine di cuore non ha filtri verso il mondo esterno, un mondo che si regge a malapena su delicati equilibri politici e religiosi. Ma il rigore della sua anima e la rettitudine che cerca potrebbero scontentare più di una fazione della città, i cui misteri sono impenetrabili anche per coloro che vi sono nati. Gli serviranno tutte le sue conoscenze, oltre alla sua abilità con lo zulfiqar per difendersi, una volta uscito dalla protezione della sua biblioteca.

L'ambientazione

Jinn e Daeva, Ifrit e Marid, Peri e altre creature del deserto costituiscono la parte strettamente Fantasy di questo romanzo. La sua base storica è percepibile nella terminologia precisa e nelle formule di cortesia dei protagonisti. La devozione sincera a Dio è un punto di vista davvero nuovo in un genere che inventa sempre nuove divinità e ne esalta la stravaganza. Dando una precisa collocazione storica, invece, l'autrice riesce a mostrare una parte di mitologia sconosciuta ai più, quella del medioriente, tra l'Egitto e l'Iran.

I miti e le tradizioni presenti ne La città di ottone provengono dagli studi dell'autrice, e si basano sulla sua conoscenza dell'Islam approfondita nella sua conversione. I gesti semplici e le preghiere, le frasi di saluto e di augurio che aprono e chiudono ogni conversazione trascinano in un mondo sì Fantasy ma realistico e vivido, tanto vicino nella realtà di ogni giorno quanto lontano come lo è il deserto nell'esperienza dell'occidente.

I temi

Come in ogni Young Adult che si rispetti abbiamo per prima cosa il percorso di crescita dei giovani protagonisti, che dovranno scoprire le proprie capacità e capire cosa succede intorno a loro. Ma il vero leit motiv del volume è l'inclusione. La discriminazione e una pace tra i popoli che sembra impossibile da ottenere quando fazioni estremiste prendono le armi sembra echeggiare il dilemma che nella realtà tiene in scacco le popolazioni arabe.

Il punto di vista ingenuo dei protagonisti è presto soppiantato da mille fattori che vengono alla luce pagina dopo pagina, in un crescendo di inganni che vengono via via svelati e che conducono a un cliffhanger che getta proprio all'ultimo nuova luce su quanto successo nelle prime cinquecento pagine di questa trilogia. La magia, invece, non costituisce un vero e proprio tema. Come in molte ambientazioni definite High-Fantasy è una cosa normale, tutti ne possiedono almeno una briciola e il mondo è basato sulla differenza di utilizzo anziché sull'averla o non averla.

Forse l'unica nota negativa tra i temi trattati è quello della 'damsel in distress', la damigella in pericolo delle storie. Il Fantasy degli ultimi anni ci sta portando a donne forti, che non dimenticano la loro femminilità pur impugnando armi letali e scegliendo la propria strada a testa alta. Questo romanzo fa un piccolo passo indietro, perfettamente in linea con l'ambientazione e col periodo storico, certo, ma evidentemente non con i tempi moderni.

L'autrice

Shannon A. Chakraborty, classe 1985, nasce nel New Jersey in una famiglia cattolica. Si converte giovanissima all'Islam e avrebbe voluto specializzarsi nello studio del Medioriente. Questi suoi progetti vengono distrutti dalla crisi finanziaria del 2008, così comincia a scrivere i suoi romanzi a metà tra lo storico e il fantasy. La città di ottone (City of brass in originale) è stato il suo romanzo d'esordio nel 2017, accolto subito calorosamente dalla critica. In Italia è arrivato solo all'inizio di Giugno, in concomitanza con l'uscita del terzo volume, la conclusione della serie e dell'annuncio della produzione di una serie TV Netflix basata sulla trilogia.

Conclusioni

Dopo vampiri, fate e lupi mannari, l'immaginario Young Adult si arricchisce con la mitologia mediorientale, portando aromi di tè caldo e speziato, zenzero, miele, cannella e sabbia del deserto alle nostre narici abituate all'aglio e al sapore di vino. Nuovi colori, nuovi profumi e nuove magie oltre agli abiti sgargianti e agli affascinanti veli dell'harem accompagnano un romanzo che pur raccontando di temi tradizionali li incastona in una montatura raffinata ed esotica.Da provare.