Le sorelle Grémillet - Il sogno di Sara, recensione

Le sorelle Grémillet - Il sogno di Sara è un graphic novel per ragazzi ad opera di Alessandro Barbucci e Giovanni Di Gregorio edito da Tunué.

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a cura di Mabelle Sasso

Le sorelle Grémillet - Il sogno di Sara rappresenta il ritorno sul mercato italiano di Alessandro Barbucci, affiancato dallo sceneggiatore Giovanni Di Gregorio. In questa nuova avventura editoriale i due autori hanno deciso di confrontarsi con Graphic novel per ragazzi di ispirazione francese. Le sorelle Grémillet è stato pubblicato in Francia nel 2020 per Dupuis e racconta una vicenda familiare di Sara, Cassiopée, Lucille, tre sorelle molto particolari, e di Magda, la loro mamma. Il volume punta quindi a esplorare la tematica universale dei legami e degli affetti famigliari e di come il passato possa riemergere in maniera inaspettata e improvvisa. In seguito all'uscita di questo primo volume lo scorso giugno ha visto la pubblicazione nel mercato francese, di Les amours de Cassiopée (Gli amori di Cassiopée), secondo volume dedicato alla sorella mediana.

Il volume edito da Tunué è disponibile per l’acquisto a partire dal 30 settembre 2021. Abbiamo avuto l’opportunità di ricevere in anteprima questo fumetto e di partecipare a un incontro con gli autori, di seguito potete leggere le nostre impressioni in merito.

Le sorelle Grémillet - Il sogno di Sara: tre sorelle e un mistero

In Le sorelle Grémillet facciamo la conoscenza dell’eponima famiglia: casa Grémillet è animata dalle tre sorelle Sara, Cassiopée, Lucille e dalla loro mamma. Fin dalle prime tavole appare chiaro quali siano le personalità delle protagoniste di questa vicenda e come la vita sotto lo stesso tetto, per le tre bambine, sia chiassosa, complessa ma al tempo stesso piena di piccole e grandi avventure. Sara (la maggiore) è autoritaria e ama organizzare le cose, Cassiopée (la mediana) è una persona creativa che vive “tra le nuvole” sognando ad occhi aperti il principe azzurro, Lucille (la minore) è una persona schiva la cui unica passione sono i gatti.

Al centro della narrazione c’è la vita famigliare, in cui gli autori ci mostrate scene e situazioni condivise per chi vive o ha vissuto un simile rapporto di parentela, ma al tempo stesso presenta a chi vive nella dimensione del “figlio unico” una prospettiva diversa, in grado di dare un assaggio del significato di essere sorelle e degli equilibri che si instaurano tra tre persone dai caratteri ben definiti. Ma Il sogno di Sara non racconta semplicemente di queste tre sorelle, la storia ruota attorno ad un mistero legato al passato della madre. Magda viene rappresentata come una figura amorevole e protettiva, nel cui passato si nascondono alcune ombre, che emergono inaspettatamente. Guidati dalla determinazione di Sara, che si affiderà al suo intuito, ai suoi sogni rivelatori e agli indizi lungo il percorso, scopriremo il mistero che avvolge questa famiglia e all’accettazione di una verità a lungo nascosta.

Per gli adulti questo aspetto del fumetto potrebbe rivelarsi un tema con cui sarà difficile confrontarsi, per per paura o per desiderio di protezione nei confronti dei più piccoli: Sara e le sue sorelle ci dimostreranno di avere coraggio ed essere pronte ad andare fino in fondo.

Le sorelle Grémillet - Il sogno di Sara: stile e narrazione

La prima cosa ad averci colpito ne Le sorelle Grémillet è lo stile personale e inconfondibile di Alessandro Barbucci, che nel rappresentare questa storia lo fa ritornando alle sue origini disneyane. La caratterizzazione dei personaggi evoca in parte le protagoniste di W.I.T.C.H, serie originale Disney creata nel 1997 con con Barbara Canepa ed Elisabetta Gnone, ma affermare che lo stile di questa opera ricalchi semplicemente quello delle streghette di casa Disney sarebbe un paragone miope.Vi è una grande cura in ogni aspetto della tavola (ambienti, composizione e colorazione) e in questo progetto Barbucci si presenta come un autore completo, in grado di confrontarsi con disegni, testi e colori. In particolare l'uso del colore non lascia indifferenti: siamo rimasti colpiti per la scelta di utilizzare una palette tenue e rarefatta, quasi acquerellata per sottolineare la narrazione delicata e sognante.

La sceneggiatura però è un’opera a quattro mani, anche il lavoro di Giovanni Di Gregorio merita di essere menzionato.Il fumetto di scuola francese rimane saldamente ancorato ad alcuni numeri magici, i quali rappresentano il numero di tavole nelle quali dipanare la propria storia. Ne Il sogno di Sara la storia viene portata a compimento in poco meno di 70 pagine, durante le quali la narrazione va dritta al punto, trovando il giusto equilibrio tra la vicenda familiare delle bambine, i ricordi della madre e il mondo onirico di Sara.

Il volume Tunué

L’edizione italiana de Le sorelle Gremillet ricalca il formato BD francese. Parliamo quindi di un albo sottile (28 x 1.2 x 20.2), in formato cartonato con un’illustrazione di copertina dal forte impatto evocativo e stampato su carta opaca con una buona grammatura. La carta utilizzata enfatizza la resa dei colori, volti ad amplificare la narrazione intima, tuttavia per apprezzare al meglio i colori tenui utilizzati da Barbucci e godere a pieno delle vicenda famigliari delle Grémillet, vi consigliamo di leggere questo volume con una buona illuminazione.

L’edizione italiana edita da Tunué propone un adattamento italiano minimal dell’edizione francese, senza alcuna alterazione degli elementi grafici come scritte o intestazioni in altre lingue. Si tratta di una scelta consapevole, volta a tutelare l’integrità e l’autenticità dell’opera di Barbucci e Di Gregorio. Occorre però puntualizzare che trattandosi di un fumetto destinato anche ai bambini (età di lettura: da 8 anni), questi ultimi potrebbero avere difficoltà nel contestualizzare questi elementi, senza un’adeguata traduzione.

In conclusione

Il sogno di Sara, il primo volume de Le sorelle Grémillet, è una vicenda intima in bilico tra il sogno e la veglia. A rendere tangibile e concreta la narrazione sono personaggi ben caratterizzati. Lo stile inconfondibile dei disegni Barbucci sottolinea con colori rarefatti ed eterei una tematica delicata e dolceamara.