La magia del green screen

I segreti e le curiosità, un viaggio in Nuova Zelanda per scoprire come è stato girato il film Lo Hobbit.

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a cura di Andrea Ferrario

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La magia del green screen

Agli Studios si scopre la magia del computer e del green screen. Bosco Atro è lungo, si e no, un trentina di metri, fatto con radici e alberi secchi, pietre finte, impilate su una montagna di sabbia di 2 o 3 metri di altezza. Circondata però da un immenso green screen circolare. La città di Ponte Lago Lungo è tutta in un capannone, certo grande e alto, ma è pur sempre la rappresentazione di una città. E tutti i muri sono dipinti di verde, mentre altri teli possono essere srotolati alla bisogna. La casa di Beorn occupa meno di mezzo capannone, e ovviamente ogni elemento è grande il triplo del normale.

Le montagne di monete del regno dei nani sono in realtà "coperte" fatte di monete di plastica dipinte color oro. Ogni elemento del set è un mix di polistirolo compresso e legno compensato. Le squadre di artisti - perché artisti sono - che lavorano ai set creano strutture in legno su cui incollano grandi pannelli di polistirolo che poi lavorano principalmente con attrezzi manuali. Coltelli lunghi e corti che usano per scolpire rocce e radici, che poi diventano reali solo dopo la pittura.

Non vorrei esagerare ma il 90% di tutto quello che vedete ne "Lo Hobbit", ma immagino anche ne "Il Signore degli Anelli" e in altri film del genere, è tutto finto. O è di polistirolo, o proprio non esiste, è aggiunto a posteriori grazie ai computer.

48 frame al secondo e 3D, perché?

Siamo nel 2013, se torniamo indietro di un centinaio di anni, i film erano in bianco e nero e muti. Duravano venti minuti ed erano girati a 16 frame al secondo. E ora, cento anni dopo, abbiamo vissuto la fine dell'era dei film come li conoscevamo e siamo entrati nell'era del digitale, la risoluzione 2K e oltre, e se immaginiamo quello che accadrà fra cento anni, posso garantirvi che i film non saranno più girati a 24 frame al secondo. Vi garantisco che non saranno nemmeno più 2K, probabilmente la risoluzione sarà enormemente superiore. […] Durante questo viaggio, prima o poi, dobbiamo usare la tecnologia di cui disponiamo. Con il miglioramento dell'elettronica e dei proiettori, delle videocamere e del digitale, ci sono tante nuove opportunità da scoprire, e poi bisogna rendere l'esperienza nei cinema migliore di quella che si può gustare a casa se si vuole convincere le persone a riempire le sale cinematografiche.

Tutti i set sono riprodotti con miniature, anche in questo caso maniacali nei dettagli, che poi vengono riprodotti digitalmente. Ma ancora prima tutto nasce nello studio artistico dove vengono disegnate, con varie prospettive, tutti gli ambienti del film, e colorati per ottenere le giuste ambientazioni. Da queste idee, bozzetti su carta, nascono poi i plastici, i set e le trasposizioni digitali degli stessi.