Manga Mania in laFeltrinelli: il "fenomeno manga" è reale

Manga Mania in laFeltrinelli: siamo stati testimoni del fenomeno manga prendendo parte ad alcuni degli incontri della manifestazione.

Avatar di Domenico Bottalico

a cura di Domenico Bottalico

-

Manga Mania è il l'iniziativa organizzata da laFeltrinelli per esplorare uno dei fenomeni letterari più interessanti degli ultimi anni, capace di avvicinare e conquistare pubblici trasversali, e che si è imposto sul mercato editoriale italiano raggiungendo importanti volumi di mercato. Un successo trainato in tempi recenti da titoli che hanno spopolato anche in Giappone, come Demon Slayer, Tokyo Revengers e Jujutsu Kaisen, delineando un trend sempre più in crescita: basti solo pensare che My Hero Academia (Star Comics) nel 2020 ha sfiorato le 100.000 copie.

Siamo stati ad alcuni degli incontri organizzati durante la prima settimana della manifestazione è abbiamo potuto osservare in prima persona quanto il fenomeno manga sia reale non solo per la partecipazione massiccia e attenta del pubblico ma anche per la voglia di scoprire e leggere nuovi titoli e grandi classici del manga con veri e propri assalti agli scaffali delle librerie laFeltrinelli.

Manga Mania in laFeltrinelli: gli incontri

Presentazione di “Vecta” (Coconino) di Luca Tieri

Il primo incontro a cui abbiamo partecipato è stato quello del 2 maggio presso laFeltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli. Protagonista Luca Tieri, autore che vive da anni in Giappone, e il suo Vecta (Coconino Press).

Vecta è un mistero fantapolitico che coinvolge il Giappone e la Russia e che tra i protagonisti ci sono una biker fuori dagli schemi, Irina, che nasconde diversi segreti, e un programmatore, nome in codice Telemaco, coinvolto nella nascita di un’interfaccia digitale, denominata appunto “Vecta”, che però, dire dei due, più umana, divertente ed erotica non si può. Una storia contemporanea, dinamica, ricca, densa di colpi di scena. L'autore ha snocciolato le sue influenze fra cui Masamune Shirow, Katsuhiro Otomo, Yoshihisa Tagami, Tsutomo Nihei e quindi la volontà di creare un mondo futuristico che avesse però anche un taglio divertito e divertente al genere cyberpunk.

Tieri poi ha raccontato il suo percorso: partito dalla provincia di Napoli a un certo punto della sua vita ha deciso di trasferirsi in Giappone per inseguire un sogno fatto di illustrazioni, fumetti e musica J-pop. E ha scoperto una Tokyo molto più a misura umana di quanto si possa immaginare. Ha iniziato a studiare giapponese e, per mantenersi, ha svolto i più stravaganti lavori part-time (tra cui fare il gelato con l’azoto liquido), senza abbandonare la sua passione per il disegno. Ed è stato così che ha suscitato l’interesse di Ratigher, all’epoca direttore editoriale di Coconino Press, che ha pubblicato questo singolare manga con senso di lettura occidentale.

A tal proposito l’aspetto più interessante e, per certi versi, anche curioso, di tutta questa vicenda, è che, come ha rivelato lo stesso autore, Vecta è stato presentato anche a Tokyo e acquistato con grande curiosità dai giapponesi, al di là del fatto che i testi fossero in italiano. A loro bastava lo storytelling immediato: una dimensione da vero e proprio artbook.

Workshop di “Manga Storytelling” con Midori Yamane

Non solo presentazioni di nuovi interessanti proposte editoriali ma anche workshop ed incontri tematici durante Manga Mania, come quello tenuto il 6 maggio presso laFeltrinelli di Viale Libia  a Roma da Midori Yamane e organizzato in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics e J-POP Manga e moderato dall'autore Dario Sicchio.

Oggetto del workshop è stato lo storytelling nel manga. Per storytelling si intende l’impalcatura di una storia e il manga ha una tradizione molto antica e caratteristiche specifiche nel raccontare una storia. Il moderatore ricorda che stiamo vivendo una vera e propria esplosione del genere manga in Italia basti pensare che un fumetto su tre letti è un manga. A tal proposito Midori Yamane racconta come all'inizio degli anni 80, Morning, rivista settimanale di manga per un pubblico adulto di Kodansha (il terzo gruppo editoriale giapponese), le chiese di curare la redazione di fumetti giapponesi scritti da autori italiani ed europei. È così che iniziò la sua esperienza da editor e tra i primi autori di manga italiani ci furono Igort, Leila Mazzotti e Giuseppe Palumbo.

Il workshop è partito nello specifico mettendo a confronto delle tavole di autori comics con quelle di autori manga. Manga, spiega la Yamane, è un linguaggio di narrazione, non è uno stile grafico e in questo senso il manga si può declinare con qualsiasi stile grafico. Le tavole in questione sono quelle del Conan di Enrique Alcatena e di Vagabond di Takehiko Inoue in cui vengono sottolineate le differenze visive tra il linguaggio figurativo orientale e quello occidentale. Alcatena usa molte figure intere e una quantità maggiore di riquadri per illustrare un’azione, cosa che rallenta i tempi di lettura e mantiene il lettore più distante, meno coinvolto. Inoue invece, usa inquadrature più ravvicinate (mezzi busti) e figure inclinate che oltre ad aumentare la dinamicità della narrazione aprono la possibilità a una lettura più approfondita. L’inclinazione del riquadro, tagliata a taglio vivo, indica un’azione improvvisa, un cambio repentino, veloce e di impatto o, se ci spostiamo su un piano emotivo, preannuncia un momento di oscillazione psicologica del personaggio rappresentato. La velocità e la dinamicità del modo di raccontare è strategica e pensata per garantire l’immedesimazione da parte del lettore. Fra le altre tecniche specifiche del fumetto giapponese c'è anche la mancanza di sfondi che ha come effetto l’aumento dell’intensità narrativa.

La Yamane spiega che nel fumetto giapponese le 4 fasi di ogni storia (introduzione, uno sviluppo, punto culminante e conclusione) si ripetono in maniera concentrica. Molto interessante è stato riuscire a visualizzare le 4 fasi del racconto nell’ambito di due pagine successive e poi, restringendo il campo, nell’ambito di una tavola singola fino ad arrivare a riconoscerle anche in tre riquadri di una mezza tavola.

Altri esempi pratici con tavole alla mano. Kirihito di Osami Tezuka: i suoi primi manga erano rivolti ad un pubblico di bambini ma, essendo letti anche dagli adulti, incominciarono a sviluppare un doppio livello di comunicazione: uno più immediato e semplice per bambini e un sotto-testo più profondo per i lettori adulti. My Dress-up Darling di Shin'ichi Fukuda invece è ambientato nel mondo delle ragazzine e pensato per loro: non è facile raffigurare il viso delle ragazze.

La dimensione delle vignette informa il lettore dell’importanza dell’azione che sta avvenendo. Anche l’uso dello spazio in relazione ai balloon è fondamentale e qui è doverosa da parte della Yamane di una precisazione di tipo linguistico. La lingua occidentale presuppone soggetto verbo e oggetto mentre nel linguaggio giapponese si può usare solo il verbo lasciando implicito tutto il resto che va in un certo senso immaginato dal lettore. Questo rende le frasi molto brevi e nell’economia della tavola di un fumetto significa delegare la narrazione quasi esclusivamente alle immagini.

Fra i tanti generi di fumetto nipponico ci si è soffermati in particolare sullo shojo, termine giapponese che indica una categoria di manga e anime dedicate a un pubblico femminile e specializzati nella rappresentazione delle emozioni. Tra le tecniche che enfatizzano le emozioni c’è la ripresa da vicino del viso della protagonista, coperta spesso da una luce che la illumina o da un’ombra che la oscura o l’utilizzo di fiori che sembrano galleggiare attorno a volti di donne dai capelli fluenti, fiori che indicano l’eleganza e grazia del personaggio rappresentato.

Incontro sul tema Manga Queer (Star Comics)

Manga e diversità. È questo il tema dell'incontro tenutosi il 6 maggio presso laFeltrinelli piazza Ravegnana a Bologna in cui Star Comics ha presentato il nuovo manga Our Not So Lonely Planet Travel Guide di Mone Sorai. A dialogare con Paola Scrolavezza (ordinaria di Lingue e Letteratura Giapponese presso Unibo) c'erano infatti Renato Franchi (responsabile marketing di Star Comics) e Claudia Calzuola (responsabile della collana Queer di Star Comics).

È proprio la Calzuola a spiegare come il genere Boy’s Love, nasca come entertainment e riesca ad approfondire in realtà molte altre tematiche sociali, inoltre in Giappone si parla in generale di LGBT e meno di LGBTIQ+ come in Italia e in altre parti del mondo, perché in Giappone le tematiche culturali sono diverse e qualcosa non si approfondisce. Non è tutto più aperto come sembra e come i manga sembrano illustrare. A tal proposito la Scrolavezza aggiunge che questa minore apertura è data anche da un contesto storico-sociale diverso influenzato diversamente dalla religione per esempio. La Calzuola fa un esempio pratico: il termine Queer, che indica comunque un panorama molto generico, è un termine che si fa molta fatica a usare in Giappone.

La Calzuola poi conferma come gli stessi autori giapponesi non dichiarino il loro genere o orientamento sessuale. Non c’è tutta la libertà che ci si aspetta. Inoltre Star Comics ha voluto fortemente la collana Queer (grazie a Claudia Bovini, responsabile editoriale della casa editrice) per dare così voce ai tanti tipi di linguaggio, legati all’attivismo, ma non solo.

Tocca a Franchi introdurre Our Not So Lonely Planet Travel Guide. Si tratta della storia di due fidanzati che prima di sposarsi in Giappone, decidono di fare un giro per il mondo, iniziando dall’Asia e tra le prime tappe c’è la Thailandia. Sono molto diversi tra di loro e uno dei due non ha fatto coming out con la famiglia. Il secondo volume della serie uscirà ad agosto e i due fidanzati arriveranno in Italia, per questo motivo l’autore Mone Sorai realizzerà dei contenuti speciali solo per il pubblico italiano.

Presentazione di “La taverna di mezzanotte 5” di Yaro Abe con la collaborazione di Gastronomia Yamamoto con Aya Yamamoto, Prisco Oliva e Michele Foschini (BAO)

Manga significa anche approfondire gli aspetti della cultura giapponese. Fra questi spicca senz'altro la cucina tipica, argomento sicuramente sensibile per noi italiani. Non è un caso che a tutti gli avventori, oltre i 100 inizialmente previsti, dell'incontro tenutosi il 7 maggio presso laFeltrinelli di Piazza Piemonte a Milano dedicato a La Taverna di Mezzanotte 5 di Yaro Abe sia stato consegnato una bento box personalizzata "Manga Mania" contenente una vera e propria merenda giapponese (un onigiri con packaging come in Giappone, the verde senza zucchero e un dorayaki con anko ovvero la confettura di fagioli) realizzata in collaborazione con Gastronomia Yamamoto. All'incontro infatti erano presenti Aya Yamamoto, Prisco Oliva e Michele Foschini (BAO Publishing).

Viene spiegato come La Taverna di Mezzanotte rientri nel sottogenere dei così detti gourmet manga, un sottogenere molto particolare perché molto didascalico. Tuttavia il manga di Yaro Abe si discosta un po' dal genere grazie alle storie dei personaggi che si intrecciano nel locale protagonista del manga. È un buon pretesto per parlare subito di cucina: Aya Yamamoto conferma che i giapponesi sono più permeabili culturalmente e adattano le ricette (tempura, ramen, kimchi). In Italia ci sono tanti amanti del buon cibo, con parecchi alimenti disponibili freschi e locali. In Giappone invece il cibo è importato in gran quantità e diventa quindi anche più caro. Tanti giovani giapponesi oggi tornano alla campagna e alla coltivazione diretta.

La Taverna di Mezzanotte rende il lettore un avventore abituale del locale unendo cibo e storie dei personaggi. Questo perché il proprietario della suddetta taverna può cucinare tutto ma in Giappone la socialità non è parte spontanea a tavola. Il ristoratore, in particolare di una izakaya (locale dove si servono liquori o birra ghiacciata accompagnati da cibo che è il contesto dove si svolge la narrazione del manga), facilita le conversazioni. Inoltre Il tipico tavolo a ferro di cavallo dell’izakaya accomuna e favorisce la socialità. Il cibo tuttavia rimane anche in Giappone un fattore trasversale e unificante della società.

Mentre gli ospiti degustano surimi (che si può riempire con formaggio o cetriolo), Aya Yamamoto spiega che il successivo nato è comunemente detto “il cibo da non ordinare al primo appuntamento”. Si tratta di soya fermentata che “fila” moltissimo, è difficile da gestire volendo rispettare il galateo. Leggenda vuole che il nato sia stato creato per errore: un samurai stava riposando e era lì lì per consumare il proprio pasto di riso e soya bollita. Il pasto venne interrotto dal sopraggiungere del nemico. Il samurai ripose il cibo sotto alla sella e lanciandosi così in battaglia. Al termine dello scontro, recuperò il proprio pranzo che però era stato esposto al calore e al sudore del cavallo e dunque era fermentato.

Ci sono molti giapponesi intolleranti al lattosio, dunque i latticini non hanno una amplissima diffusione. Al nord ci sono dei produttori ma recentemente c’è un ampio mercato di importazione di mozzarelle dalla Puglia. Aya Yamamoto racconta che ora in Giappone va di moda il maritozzo e ipotizza che sia così diffuso perché il nome è facile da pronunciare per un giapponese.

Dal pubblico chiedono se è corretto tradurre con “polpetta di riso” il nome onigiri. Oliva, traduttore di La Taverna di Mezzanotte, ha spiegato di aver lasciato in lingua originale i sostantivi ormai conosciuti anche dal pubblico italiano. La Yamamoto ha puntualizzato che letteralmente “onigiri” significa modellare oppure “stringere la mano”. È difficile rendere il senso in italiano ma sicuramente è molto più poetico di “polpetta di riso”. Oliva ha aggiunto che la fedeltà nella traduzione dal giapponese è difficile da mantenere perché ci sono differenze culturali profonde.

Workshop “Manga Storytelling” con Stefano Zanchi (Scuola Internazionale di Comics – J-Pop Manga)

Il secondo workshop che abbiamo seguito si è tenuto il 9 maggio presso laFeltrinelli di Genova. A tenerlo è stato Stefano Zanchi, docente della Scuola Internazionale di Comics, in collaborazione con J-Pop Manga. L'incontro è iniziato con una breve digressione sulle differenze fra i mercati giapponesi e orientali e italiani ed europei, con una particolare attenzione al suo lavoro presso Disney, dove lui riceve la storia dallo sceneggiatore e la interpreta, facendola aderire al suo stile.

Non è un vero e proprio lavoro di equipe, cosa che invece avviene in Giappone, dove squadre di molte persone che lavorano in contemporanea, anche confrontandosi quotidianamente, riescono a proporre lavori a scadenze settimanali che non sarebbe possibile realizzare con formule di lavoro diverse (si arriva a consegnare anche una ventina di tavole alla settimana). Le uscite, infatti, nel Sol Levante, hanno questa periodicità, spesso le storie escono sulle riviste a episodi e poi successivamente sono raccolte in volume. Anche il ruolo della copertina ha una valenza diversa, perché se in occidente si ricercano immagini di forte impatto, l’importanza della cover in Giappone è minore, visto la notorietà ormai radicata delle serie.

Daniele di J-Pop Manga ha parlato anche dello storyboard e dell’importanza che ha il lavoro di preparazione che l’illustratore o il mangaka svolge, a partire dagli sketch, che sono supervisionati da un editor e infine approvati, la fase d’inchiostratura e, nel suo caso, anche il passaggio al colore, che invece nella stragrande maggioranza dei manga non avviene. A questo proposito si è sottolineata l’importanza della gestione degli spazi nella disposizione delle vignette, la regia cinematografica fatta di alternanza di primi piani a campi lunghi che aumenta il pathos e l’emotività delle varie scene. Stefano sta cercando di portare anche nel suo lavoro questo tipo di tecnica, andando oltre i soliti schemi degli storyboard Disney e proponendo quindi un approccio più creativo e vicino alla mentalità orientale. Lo studio della pagina è fondamentale. Da rimarcare come i mangaka spesso usano una tecnica che sottrae elementi più che aggiungerli alle varie scene, il minimalismo è a volte una caratteristica di molti disegnatori giapponesi, che riescono in questo modo a trasmettere sensazioni e azioni in altro modo difficilmente traducibili.

Workshop sulla costruzione del viso e la gestione delle espressioni nella tecnica manga a cura della Accademia Europea di Manga con Elena Toma

I nostri report si sono conclusi il 10 maggio presso laFeltrinelli di Lecce dove è stato organizzato un workshop per i ragazzi e le ragazze dai 13 ai 16 anni. Elena Toma, autrice in libreria con il volume Sahaam edito Shockdom, ha guidato i partecipanti in una lezione votata ad affinare la costruzione del viso e la gestione delle espressioni nel disegno stile orientale creando diverse tipologie di volti sia maschili che femminili.

Il workshop si è poi concluso con una piccola sessione di sketch e dediche della stessa Toma.

Manga Mania in laFeltrinelli

Dal 28 aprile al 25 maggio sarà un mese dedicato all’universo letterario e visivo narrato dai principali mangaka, i celebri fumettisti giapponesi, attraverso un ricco calendario di anteprime, presentazioni, laboratori, proposte bibliografiche, e prodotti in esclusiva per laFeltrinelli. Manga Mania è quindi un’imperdibile occasione di incontro, approfondimento e scoperta del genere letterario e dell’immaginario giapponese.

Per chi non potrà seguire gli appuntamenti in presenza, sul canale Twitch di Lucca Comics & Games, in partnership con il Festival, andrà in onda un palinsesto di incontri virtuali come L’angolo di Kaf con Kafkyana, Dario Moccia, Cydonia e Cavernadiplatone che discuteranno del panorama manga in Italia e, ancora, la diretta di Daniele Daccò che esplorerà il tema far east e mondo orientale.

Per tutto il mese della rassegna, inoltre, numerosi prodotti esclusivi realizzati appositamente dagli editori che hanno aderito all’iniziativa. A cominciare da Coconino che propone l’inedito cofanetto di due volumi di Tredici notti di rancore a J-Pop Manga che omaggia di segnalibri e cartoline di Promised Neverland chiunque acquisti nelle Librerie laFeltrinelli in quel periodo, oltre a una variant edition del manga stesso. Bao Publishing propone la variant edition esclusiva di Hen Kai Pan mentre Dynit quella di Border 66 Volume 1. Dal 16 e il 21 maggio sarà inoltre disponibile l’albo preview gratuito della nuova serie di Planet Manga Sakamoto Days: si tratta di un estratto del primo volume di questa serie-evento in arrivo in Italia.