Moon Knight Episodio 3: citazioni e riferimenti in Un tipo amichevole

Moon Knight Episodio 3: citazioni e riferimenti in Un tipo amichevole. La serie è disponibile settimanalmente su Disney Plus.

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a cura di Manuel Enrico

Un tipo amichevole, il terzo episodio di Moon Knight, ha fatto oggi la sua apparizione su Disney+, andando a mostrare altri intriganti aspetti della serie del Marvel Cinematic Universe dedicata a questo atipico urban hero della Casa delle Idee. Dopo i primi due episodi, che ci hanno consegnata una versione lontana dall’originale cartaceo del personaggio, con Un tipico amichevole prosegue la definizione di questo particolare supereroe marveliano. E ovviamente non potevamo dimenticare di dare la caccia a riferimenti e citazioni di Moon Knight Episodio 3.

L’invito, come di consueto, è di proseguire la lettura di questa nostra ricerca solo dopo avere visto Un tipo amichevole, in modo da evitare spiacevoli spoiler che potrebbero rovinarvi la visione di questo episodio, dopo avervi avvisati, proseguiamo ora la nostra caccia a riferimenti e citazioni del mondo marveliano e non solo.

ATTENZIONE: quanto segue contiene spoiler sul terzo episodio di Moon Knight

Moon Knight Episodio 3: citazioni e riferimenti

Padri e figli

Ad aprire Un tipo amichevole è Layla (May Calamawy), che si rivela come un’abile ladra di antichità, attività che svolge solitamente con l’aiuto di Marc Spector, l’identità che si contende con Steven Grant il controllo della psiche del personaggio e che sembra esser l’unico a poter evocare lo spirito di Moon Knight. Come abbiamo visto, Layla pare essere la versione del Marvel Cinematic Universe di Marlene Alraune, moglie di Marc Spector nel Marvel Universe. Nell’originale fumettistico, il padre di Marlene, il professor Peter Alraune, era colui che scopriva la statuetta di Khonshu e che, tradito dal mercenario Raoul Bushman, viene ucciso durante una missione a cui partecipa anche Marc Spector.

Il riferimento al padre di Layla potrebbe essere proprio un richiamo alla figura di Peter Alraune.

Uno e trino

Che Marc Spector e Steven Grant potessero non essere le uniche personalità in gioco era un sospetto che si aveva da diverso tempo, dai riflessi nello specchio sino a piccole discrepanze nella condotta di Steven. Nella sigla finale viene presentata una sezione in tre parti del volto di Oscar Isaac, e i richiami alla trinità non sono certi mancati. Pareva quindi giusto introdurre questo potenziale trittico di identità all’interno dell’episodio 3 di Moon Knight.

Durante questa puntata, in un momento post-black out tra Steven e Marc emerge il sospetto che ci sia qualcun altro capace di assumere il controllo del loro corpo, considerato che si reitrovano davanti a una carneficina di cui nessuno dei due pare avere memoria. E il sospetto è che possa trattarsi di un’altra vecchia conoscenza dei lettori dei comics di Moon Knight: Jake Lockley.

Comparso inizialmente come una delle tante identità di Marc Spector, Locklye era un tassista che vantava contatti con il mondo dello spionaggio e della piccola criminalità, informatori che consentivano a Moon Knight di arrivare dove altrimenti era impossibile. Solo in tempi recenti   l’identità di Lockley è stata presentata sotto una luce diversa, caratterizzata da un approccio violento e ingannevole, capace persino di ritagliarsi dei segreti con le sue altre identità.

La questione delle identità è particolarmente importante in Un tipo amichevole. Non è un caso che durante l’adunata dell’Ennade, Harrow utilizzi proprio questa fragilità di Marc Spector per minare la sua autorevolezza durante il conclave divino.

Piccola curiosità: durante la missione sotto copertura alla ricerca del sarcofago di Ammit, Layla attribuisce al suo compagno di avventure un’identità fittizia: Rufino Estrada. È un omaggio al protagonista della serie, Oscar Isaac, il cui vero nome è Oscar Isaac Hernanàndez Estrada.

 Uomini e Dei

Dopo esser stata citata nel primo episodio di Moon Knight, l’Ennade fa dunque la sua apparizione, seppure solo tramite i propri avatar umani. Questo gruppo di dei fa pare della Golden Age del fumetto, quanto ancora non esisteva la Marvel ma la Atlas Comics, considerato che la sua prima apparizione risale a Marvel Tales #96 del 1950. Sempre durante l’adunata divina viene citato l’Altrovuoto, dimensione in cui albergano gli dei dell’Ennade, universo presentato per la prima volta nella serie di Moon Knight realizzata dalla coppia Lemire – Smallwood.

Midnight in Egypt

Poteva mancare uno degli storici avversari di Moon Knight nei fumetti? Ovviamente no, ed ecco quindi apparire Anton Mogart, interpretato da Gaspard Ulliel, attore recentemente scomparso e a cui è stata giustamente dedicata questa puntata della serie. Mogart, personaggio creato da Dough Moench e Bill Sinkiewicz nel 1981, è noto come Midnight Man, ladro specializzati in furti di grandi opere d’arte, nonché provette lottatore, che ha dato spesso filo da torcere a Moon Knight. Curiosamente, il figlio di Anton, Jeff Wilde, ha svolto per qualche tempo il ruolo di spalla del Pugno di Khonshu, presentandosi come Midnight, salvo venire trasformato in un agente potenziato dall’inquietante Impero Segreto.

Durante la parentesi in cui Layla e Marc Spector si confrontano con Anton, viene citato che la donna e il ladro hanno avuto un trascorso che li lega a una località cara ai lettori dei fumetti Marvel: Madripoor. La città capitale della criminalità per eccellenza, comparsa nei fumetti per la prima volta in New Mutants #85 (di Chris Claremont e Steve Leialoha), è già apparsa nel Marvel Cinematic Universe, considerato che la abbiamo visitata in The Falcon & the Winter Soldier.

Non sono gli anni, sono i chilometri

Sarà l’ambientazione egiziana, ma l’arrivo di Marc Spector al Cairo sembra voler strizzare l’occhio ai grandi film ambientati nella nazione africana, ampliando il panorama di citazioni e riferimenti contenuti in Moon Knight Episodio 3, soprattutto a uno in particolare: Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta.

Le scene nel primo atto dell’episodio in cui Harrow e i seguaci sono alla ricerca della tomaba di Ammit ricorda la frenetica missione di Belloch mentre si affanna a trovare l’Arca dell’Alleanza. Altro richiamo alla prima avventura di Indy sembra esser lo scontro sui tetti, specialmente quando uno degli avversari di Marc Spector perde tempo nel provocare il mercenario ricevendo invece un rapido attacco, che ricorda la scena in cui Indy liquida rapidamente un assassino prezzolato con un colpo di pistola.

Moon Knight Episodio 3: Un tipo amichevole

Dopo la puntata precedente, in cui è emersa una stridente componente comica, Un tipo amichevole ribalta la percezione del personaggio: a guidare la scena non è più Steven Grant, bensì Marc Spector. Un cambio importante che consente di vedere un approccio più fisico e dinamico alla storia, con il rapporto tra Steve e Marc giocato nei riflessi e con un differente approccio all’uso dei blackout.

Lo stesso impatto del divino viene profondamente riscritto, con un finale in cui apparentemente la presenza di Khonshu è stata ridotta, con il suo imprigionamento in un Ushabti. Questa privazione dell’elemento ultraterreno potrebbe comportare un mutamento nella figura stessa di Moon Knight, privato dei suoi poteri divini, tra cui le miracolose bende della guarigione. Rispetto ai due precedenti episodi, Un tipo amichevole segna un primo importante cambio di passo nella trama della serie.

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