Netflix: la condivisione delle password è giunta alla fine?

Netflix si appresta ad affrontare una nuova sfida contro il calo degli abbonati: che l'era della condivisione delle password sia finita?

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a cura di Francesca Borrello

Sembra davvero che l’era della condivisione delle password di Netflix stia giungendo alla sua fine e di sicuro questa sarà una gran bella sfida, sia per gli spettatori, sia per il colosso dello streaming. Come ormai detto più volte, la compagnia americana ha rimandato questo momento per anni: già nel 2019 c’era l’intenzione di risolvere quello che per Netflix costituiva uno dei più grossi ostacoli alle nuove iscrizioni. Tuttavia, la pandemia che ha tenuto il mondo in sospeso per un paio di anni, ha bloccato questo processo grazie alla nuova ondata di abbonamenti effettuati.

Reed Hastings, il co-direttore esecutivo, ha puntato il dito contro i senior executive, accusandoli di aver aspettato troppo a lungo ad occuparsi di questo problema. Secondo alcuni ricercatori interni alla compagnia, più di cento milioni di spettatori di Netflix userebbero il servizio usando password e account di altri familiari o amici, facendo così decidere alla società di mettere una fine a questa possibilità dal 2023. La soluzione sarebbe un pagamento aggiuntivo per continuare ad avere la possibilità di condividere l’account e cominciando già nei primi mesi del nuovo anno a dare il via a questo cambiamento negli Stati Uniti.

Questa sorta di repressione da parte di Netflix rischia però di far sprecare tutto ciò che l’azienda è riuscita a raggiungere nel corso degli anni, con la conseguenza di far arrabbiare i consumatori, che ora hanno a disposizione una schiera di altri servizi streaming tra cui scegliere.

È la fine per la condivisione delle password di Netflix?

Ted Sarandos, uno degli amministratori delegati di Netflix, ha avvisato gli investitori che sicuramente i consumatori non ameranno questo cambiamento e di stare attenti a non commettere errori, aggiungendo che spetta alla società l’assicurare agli utenti la validità del prezzo pagato per il servizio fornito.

Di sicuro questa è un’inversione di marcia totale, per l’azienda che una volta ha twittato “L’amore è condividere una password”, ma i cambiamenti non sembrano fermarsi qui: anche la visualizzazione degli annunci durante gli show è diventata una realtà, nonostante Netflix abbia cercato di resistere per anni. In un tentativo di richiamare i nuovi utenti in cerca di uno sconto sugli abbonamenti, anche in Italia è stato aggiunto da novembre 2022 un piano meno costoso (5,49€), con al suo interno inserzioni pubblicitarie di circa quattro minuti e un catalogo di contenuti più ridotto.

I termini del servizio di Netflix hanno sempre affermato che è la persona che paga l’account che mantiene il controllo dei dispositivi che utilizzano il servizio, ma non ha mai applicato rigorosamente la regola della non condivisione delle password. Tracciare una linea netta tra chi dovrebbe essere autorizzato a condividere le password però, si è rivelato ben complicato: chi studia lontano da casa, chi ha una seconda casa o chi viaggia molto, tanti sono i casi in cui la condivisione delle password dovrebbe essere autorizzata. Per questo motivo, Netflix ha aggiornato le proprie pagine dei termini di servizio per precisare che gli account devono essere condivisi solo tra chi vive nella stessa casa. L’azienda ha aggiunto inoltre che applicherà queste nuove regole controllando indirizzi IP, gli ID dei dispositivi e le varie attività dell’account.

Secondo alcuni dirigenti, questa manovra rischierebbe di far diventare il servizio offerto da Netflix troppo complesso e non adatto ai consumatori, tanto da farlo diventare alla stregua dei servizi via cavo che legano gli spettatori a contratti e decoder, di cui si è sempre sentito l’alternativa vera e propria. Tuttavia, diversi investitori temono che Netflix sia solo il primo nel settore dello streaming ad affrontare il problema della condivisione delle password: anche gli altri rivali del colosso cominciano a subire diverse perdite e nel tempo, la necessità di fare soldi e continuare a crescere potrebbero spingere servizi come Disney Plus a controllare questa pratica.

Diversi analisti hanno stimato che l’introduzione di questo nuovo piano a basso costo e la possibilità di pagare un’aggiunta per continuare a condividere l’account potrebbe portare a Netflix 721 milioni di dollari nel prossimo anno, tra Stati Uniti e Canada. In ogni caso, sarebbe comunque un introito una tantum e Neil Mackner, azionista senior della Morningstar, pensa che la società americana stia sottovalutando il rischio della manovra che porterà molti clienti ad annullare il proprio abbonamento.

Di sicuro una delle principali sfide che Netflix dovrà affrontare è quella di determinare quando il proprietario di un account è in viaggio e accede da un altro luogo rispetto alla residenza principale, o quando invece sia in corso una condivisione delle password con una persona esterna all’ambiente famigliare. Una possibilità che il colosso sta prendendo in considerazione è quella di far sapere al servizio se è in corso uno spostamento geografico per un periodo di tempo, ma al momento non ci sono altre notizie a riguardo.

Resta quindi da scoprire se questa mossa da parte di Netflix riuscirà ad arginare il problema delle condivisioni di account, o se porterà ad una nuova ondata di annullamenti di sottoscrizioni dal servizio streaming americano.