Propulsioni d’improbabiltà (Zona 42), antologia di fantascienza italiana

Propulsioni d’improbabilità, recensione. 18 racconti di fantascienza italiana, alcuni dei quali davvero eccellenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Propulsioni d’improbabilità è un libro pubblicato nel 2018 da Zona 42, casa editrice che abbiamo già incontrato su Tom’s Hardware a proposito del romanzo Madre Nostra di Stefano Paparozzi. Questo libro è un’antologia di racconti, un tipo di pubblicazione tipico della fantascienza, che raccoglie diciotto tra autori (15) e autrici (3) italiane. Si tratta di Italo Bonera, Anna Feruglio Dal Dan, Giovanni De Matteo, Alessandro Forlani, Miki Fossati, Emanuele Kraushaar, Lukha B. Kremo, Stefano Massaron, Giordano Meacci, Maico Morellini, Gianluca Morozzi, Chiara Reali, Gianni Tetti, Dario Tonani, Emanuela Valentini, Alessandro Vietti, Andrea Viscusi e Paolo Zardi.

Se, com’è probabile, il lettore ha già letto altre antologie simili, sa che difficilmente si potrà sperare in un testo costante dalla prima all’ultima pagina. Diciotto persone significa come minimo diciotto stili diversi, sensibilità, padronanza del lessico, capacità di osare con le metafore e (più rara) abilità nel centrare il bersaglio con le stesse. Propulsioni d’improbabilità è anch’esso una lettura incostante, montagne russe che ti portano in cima a picchi e poi ti buttano giù in una picchiata vertiginosa. Ti fa sentire soddisfatto e compiaciuto, e qualche pagina dopo ti chiedi chi diavolo te l’ha fatto fare.

Letture consigliate

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Non c’è niente che sia davvero da buttare, e non ci sono capolavori memorabili. Ci sono però un paio di racconti davvero eccellenti, quello di Alessandro Forlani in particolare riesce a evocare piuttosto bene i labirinti di Borges e i voli di Calvino. E Il Paese Uguale  di Emanuele Kraushaar è uno di quei racconti che meritano una seconda e una terza lettura, grazie a una sovrapposizione di strutture postmoderna decisamente ben riuscita.

Nel peggiore dei casi la lettura è almeno piacevole. I vari autori costruiscono storie avvincenti, personaggi di cui ci si può invaghire o che sono almeno credibili.

I due racconti citati finora sono davvero notevoli, ma non sono certo gli unici meritevoli in quest’antologia. Vale la pena almeno di segnalare Il Questionario di Anna Feruglio Dal Dan, per la potenza che esprime come critica sociale o politica. Un approccio che ritroviamo anche in La marcia delle chimere dell’affermato Dario Tonani, che seppure elegante e preciso nello stile non riesce ad essere abbastanza incisivo.

Alessandro Vietti con Gli uomini sul cavalcavia cerca la strada della satira leggera e ironica, in un racconto quasi teatrale che ci spinge a riflettere sulle dinamiche della comunicazione di massa, e su come i gruppi umani tendano sempre a accentrarsi attorno a un qualche polo magnetico - metaforicamente parlando - anche se non necessariamente autentico.

Ognuno dei diciotto racconti ha un suo punto di forza, e anche se quasi tutti hanno qualche mancanza nell’insieme Propulsioni d’improbabilità  non vi farà pentire del denaro speso.

Le storie sono sempre avvincenti e i personaggi hanno spessore e concretezza, quando basta per renderli credibili e per sentire empatia verso di loro. Ci sono, in altre parole, le qualità per una lettura divertente e coinvolgente, e gli ingredienti per stimolare qualche riflessione che vi porterete dietro nelle ore e nei giorni successivi alla lettura stessa.

Molto probabilmente, come sempre accade con prodotti antologici di questo tipo, troverete uno o due racconti non di vostro gradimento. È il rischio inevitabile in questi casi, ed è sicuramente accettabile considerando il valore dell’insieme.

Letture consigliate

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Propulsioni d’improbabilità vuole, come spiega anche il curatore Giorgio Maker Gatti, essere un atto di rivincita. Esiste per dimostrare che l’Italia può contare su una pregevole generazione di autori di fantascienza, che hanno saputo superare i cliché del genere e liberarsi dalla sudditanza rispetto alla Sci-Fi anglosassone.

Un obiettivo che questa raccolta centra in pieno. La tesi è ampiamente dimostrata, e dopo Propulsioni d’improbabilità (insieme ad altre pregevoli antologie uscite di recente) non si potrà più dire che in Italia non si sa scrivere fantascienza. Certo, al momento sembra che gli autori cinesi abbiano monopolizzato l’attenzione dei lettori, ma se ve ne resta almeno un po’ disponibile, questo è un libro che vale la pena di prendere in considerazione. Consigliata la versione ebook per il prezzo vantaggioso.