La bizzarra recensione di Le Bizzarre Avventure di JoJo Stone Ocean Parte 3

JoJo Stone Ocean Parte 3 metterà alla prova la vostra mente con nuovi, bizzarri Stand e un finale di stagione degno di Stephen Hawking.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

JoJo Stone Ocean Parte 3 era attesa con grande trepidazione dai sempre più numerosi appassionati della strabiliante e sempre sorprendente opera di Hirohiko Araki. Questa terza parte si apre immediatamente dopo l'evasione dal Penitenziario di Dolphin Street in cui sono ambientate le prime due parti della stagione. Già in questo senso possiamo notare la prima, grande differenza, a livello narrativo, rispetto a tutte le saghe precedenti: non solo Stone Ocean introduce la prima protagonista femminile, ma tutta la prima parte e quella centrale sono ambientate in un luogo chiuso, il che limita necessariamente le azioni dei protagonisti e la diversificazione dei fondali.

Con JoJo Stone Ocean Parte 3 torniamo invece a esplorare il mondo esterno, il che è un suggestivo piacere per gli occhi per via della la cura dei dettagli e la ricerca di realismo nelle ambientazioni; inoltre, le possibilità narrative che offre il mondo esterno sono decisamente maggiori rispetto alle quattro mura del carcere.

Prima di procedere con la recensione vera e propria di JoJo Stone Ocean Parte 3, per una visione d'insieme più completa vi consigliamo anche la lettura delle nostre recensioni delle due parti precedenti della saga di Joline Kujo, che vi linkiamo qui in basso:

La bizzarra recensione di Le Bizzarre Avventure di JoJo Stone Ocean Parte 3

Sotto qualsiasi punto di vista, JoJo Stone Ocean Parte 3 costituisce un salto di qualità enorme rispetto alle due parti precedenti, che comunque si sono attestate su livelli stratosferici, rispetto anche ad altre opere. Purtroppo, chi conosce JoJo sa bene che è impossibile rivelare anche i dettagli più piccoli, perché ognuno di questi dettagli ha un ruolo importante nella narrazione o è strabiliante in sé. Perdonateci, quindi, se ci sentiamo obbligati a essere volutamente vaghi per evitarvi spoiler che sarebbero decisamente sgradevoli.

Possiamo però dirvi, per quanto riguarda gli Stand, che anche in questo caso vi ritroverete più volte a chiedervi cosa Diavolo state guardando: fenomeni inspiegabili, ferite che sembrano comparire dal nulla e poteri del tutto fuori di testa e improbabili come quello di Bohemian Rhapsody e Sky High, anche se il Premio Follia Totale per Stone Ocean lo vince a mani basse Made In Heaven (certo che ad Araki i Queen devono piacere parecchio...). Dal punto di vista visivo, infatti, messa in scena, animazioni curatissime, design dei personaggi, ambientazioni e colorazioni vivide sono, come sempre, un marchio di fabbrica dello studio di animazione giapponese.

Un finale alla Futurama

La trasformazione finale di JoJo Stone Ocean Parte 3 in una serie fantascientifica è davvero strabiliante. Certamente abbiamo avuto diversi assaggi di fantascienza in precedenza, in particolar modo grazie agli Stand che permettono di manipolare a proprio piacimento il tempo, ma si trattava di casi sporadici. In questo caso, invece, la fantascienza invade e pervade l'intero universo narrativo al punto da mutarlo in maniera molto, molto drastica. Tutto questo porterà inevitabilmente allo step successivo dell'evoluzione di JoJo.

Pensate che la brusca virata della storia ha avuto degli effetti così importanti sulla narrazione generale di JoJo da trasformare l'opera da shōnen a seinen: i mutamenti introdotti in Stone Ocean, infatti, hanno fatto in modo che la saga successiva, Steel Ball Run, iniziasse a essere pubblicata sulla medesima rivista delle altre saghe, la celeberrima Weekly Shōnen Jump del gruppo editoriale Shūeisha (rivista di manga shonen, dedicati, quindi, in prevalenza a un pubblico maschile adolescenziale), per poi essere ultimata su Ultra Jump, sempre appartenente al gruppo Shūeisha (rivista di manga seinen, dedicati, quindi, in prevalenza a un pubblico maschile più maturo).

Stone Ocean ha quindi il grandissimo merito di aver portato Le Bizzarre Avventure di JoJo verso un ulteriore stadio di evoluzione imprevedibile, assurdo, bizzarro e del tutto differente rispetto a serie a essa contemporanee, ma dalla struttura decisamente più lineare e prevedibile (chi ha detto: "Dragon Ball"?).

Per quanto invece riguarda il riferimento a Futurama nel titolo di questo paragrafo, purtroppo non possiamo rivelarvi nel dettaglio a quale episodio ci riferiamo, perché sarebbe uno spoiler davvero devastante sul finale di JoJo Stone Ocean Parte 3. Tuttavia, riteniamo necessario parlarne per fornire una spiegazione esaustiva di ciò che avviene nel finale di questa saga, per cui abbiamo deciso di trattare questo argomento in un articolo a parte (che, diversamente da questo, per necessità sarà invece pieno zeppo di spoiler).

Conclusioni finali (questa volta lo sono davvero, cioè, è finito)

JoJo Stone Ocean Parte 3 è l'epilogo più che degno di una saga fra le più criticate dai fan dell'opera di Hirohiko Araki. Ci rendiamo conto che il finale possa essere considerato quantomeno controverso da alcuni appassionati, ma abbiamo trovato particolarmente azzeccato, nonché decisamente audace (proprio come ci si aspetterebbe da un autore rivoluzionario come Araki) l'utilizzo di una teoria scientifica realmente esistente come espediente narrativo indispensabile al mutamento della serie.

In generale, non abbiamo apprezzato la suddivisione della serie in 3 scaglioni di episodi, perché guardare diversi episodi insieme per poi dover aspettare diversi mesi "spezza" la suspence molto più della distribuzione settimanale che, essendo più costante, è anche più semplice da seguire. Tuttavia, solo nel caso specifico di questa terza e ultima parte la scelta si è rivelata essere azzeccata, poiché questa si apre con l'evasione dal carcere ed è, quindi, l'unica a essere ambientata nel mondo esterno.

Come sempre, JoJo si distingue per la sua originalità estrema anche nel panorama contemporaneo, e non solo per quanto riguarda gli shōnen, ma anche per le sue modulazioni del concetto di "superpotere", uniche e inimitabili. Anche se Stone Ocean è stato pubblicato fra il 1999 e il 2003, sia il manga originale che l'anime realizzato da David Production sono senza tempo e, per questo, eternamente attuali.

Bizzarra, folle, "mindblowing", imprevedibile, entusiasmante e commovente, JoJo Stone Ocean Parte 3 è una conclusione più che perfetta non solo per la saga in sé, ma anche per un macro-arco narrativo che si chiude definitivamente, conducendo così la serie "verso nuovi, alternativi orizzonti", per citare Barney Gumble dei Simpson.

La stagione completa di JoJo Stone Ocean è disponibile per la visione in esclusiva su Netflix, insieme a Phantom Blood/Battle Tendency e Stardust Crusaders.