Curiosità

Strange Days è un film del 1995 che sotto molti punti di vista si può considerare pioneristico. Mette in scena una realtà distopica in cui la realtà virtuale è una nuova forma di droga che si alimenta dei ricordi altrui. Uno scenario nel quale è inserito un thriller con complotto.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Strange Days fu scritto dal James Cameron, che lo diede alla sua ex-moglie Kathryn Bigelow. I due ci lavorarono insieme a lungo, uno sulla storia romantica tra i protagonisti, l'altra incentrata sulla creazione del contesto e dell'azione.

Pare che Bigelow su spinta a realizzare Strange Days sull'onda di alcuni eventi che scossero gli Stati Uniti all'inizio degli anni '90, e che lasciavano intuire una società in un certo senso simile a quella rappresentata nel film. I reali disordini di Los Angeles, in particolare il caso di Rodney King, sono apertamente richiamati nel film.

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La festa che vediamo nella scena finale fu un vero evento organizzato dalla produzione, con oltre 10.000 partecipanti e artisti come Aphex Twin o Dee-Lite. Cinque persone finirono in ospedale per overdose da Ecstasy.

L'acronimo SQUID sta per sta superconducting quantum interference device, o Dispositivo a Interferenza Quantistica Superconduttiva. È un tipo di dispositivo che esiste anche nel mondo reale: in pratica sono magnetometri ultrasensibili, capaci di misurare campi magnetici di piccolissima entità. Il concetto è lo stesso che, nel film, permette di leggere, registrare e riprodurre le attività cerebrali (Wikipedia).

Strange Days è Retrocult!

Strange Days è un film meritevole di apparire in questa rubrica per il suo grande impatto visivo, per la regia di Kathryn Bigelow e in particolare il suo particolare modo di gestire le scene violente. La sua componente fantascientifica non è preponderante, ma l'idea dello SQUID era avveniristica (al cinema) per quei tempi e la sua realizzazione tecnica magistrale.

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Strange Days è un film davvero notevole, che forse non è invecchiato benissimo. A distanza di tempo di nota un finale non proprio riuscitissimo e qualche passaggio che sicuramente poteva essere migliore. Ma sono dettagli, che non lo rendono meno godibile. Quindi buona visione!

Retrocult è la rubrica di Tom's Hardware dedicata alle opere culturali del passato. C'è un'opera precedente al 2010 che vorresti vedere in questa serie di articoli? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivi a retrocult@tomshw.it.

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