Sweet Home 1, recensione: la fine dell'umanità

La nostra recensione del primo volume di Sweet Home, manhwa scritto da Kim Carnby e illustrato da Hwang Young-chan.

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a cura di Beatrice Villa

Star Comics, dopo l'incredibile successo dei webcomics coreani di cui vi ricordiamo che il nome corretto dell'edizione cartacea è manhwa, fra cui Solo Leveling, concluso a dicembre 2021 con un totale di 179 capitoli pubblicati, di cui Crunchyroll trasmetterà l'adattamento anime, e Tower of God (leggete la nostra recensione del primo volume a questo articolo), pubblica finalmente Sweet Home, riconosciuto dalla Korea Manhwa Contents Agency (KOMACON) come uno dei "50 migliori fumetti del 2020". Sweet Home è scritto da Kim Carnby e illustrato da Hwang Young-chan, è stato pubblicato per la prima volta su Naver Webtoon, per un totale di 140 capitoli, più un prologo, usciti dal 12 ottobre 2017 al 2 luglio 2020. È stato anche adattato in una serie Netflix con lo stesso nome, uscita il 18 dicembre 2020 prodotta da Studio Dragon e Studio N e interpretata da Song Kang, Lee Jin-wook e Lee Si-young nei rispettivi ruoli di Hyun-soo, Sang-wook e un nuovo personaggio Seo Yi-kyeong. In seguito è uscito anche un prequel intitolato Shotgun Boy, scritto sempre da Kim e illustrato da Hongpil con la supervisione editoriale di Hwang, pubblicato su Naver Webtoon a partire dal 22 febbraio 2021.

Che cosa c'è Hyeonsu? Vuoi diventare un eroe in un mondo che rigurgita mostri?

Sweet Home 1: come sopravvivere a un’apocalisse di "mostrificazione"

Protagonista della storia è Cha Hyeonsu, un diciottenne viziato con tendenze suicide che, dopo la morte dei suoi genitori e di sua sorella minore in un incidente stradale, si trasferisce nella stanza 1410 di un complesso di appartamenti chiamato Green Home. La sua vita, che fino ad allora non è stata facile, sembra destinata a peggiorare ulteriormente. Il ragazzo non frequenta la scuola né lavora, i soldi lasciategli dai genitori non basteranno per sempre, per di più i suoi vicini non sono di certo silenziosi. Disperato, segna sul calendario il giorno della sua morte.

Un giorno, la sua vicina di casa, una bella ragazza che sogna di diventare un idol, citofona al suo appartamento. È allora che Cha Hyeonsu assiste a qualcosa di terribile e disumano: la ragazza si trasforma in un mostro davanti ai suoi occhi e non è la sola.

Il mondo che conosceva prima Hyeonsu non esiste più. L’intero pianeta è nel caos e le persone si trasformano in mostri in quella che Internet chiama un'apocalisse di "mostrizzazione", in coreano goemulhwa. Hyeonsu e gli altri abitanti del condominio non possono fare altro che barricarsi all’interno, chiudendo le serrande. Peccato che c’è un mostro al suo interno e sembra proprio essere a caccia del ragazzo. Che sia l’inizio della fine per l’intera umanità?

Sweet Home 1: un ragazzo solitario contro il mondo

Sweet Home si presenta come un thriller dalle tinte horror, ma che nasconde molto di più, una storia che tocca temi profondi e importanti, quali il suicidio, il senso di disperazione generato dall'essere solo al mondo, senza alcun legame, abbandonato a se stesso. Questo è Cha Hyeonsu il quale, non solo si ritrova solo al mondo a causa della perdita della sua intera famiglia, ma è uno dei pochi esseri umani a non essersi ancora straformato in un mostro! Un senso di disperazione e di solitudine più profonda di quanto potremo mai riuscire a immaginare è quello che prova il ragazzo, il quale però, contro ogni previsione, decide di non arrendersi e di lottare. Proprio lui che aveva deciso di farla finita.

In questa storia è importante, oltre la stessa narrazione, lo sviluppo psicologico dei personaggi, in questo primo volume di Cha Hyeonsu, il quale deve crescere, uscire dal baratro esistenziale dal quale può scappare solo con la morte. Se all’inizio della storia non è altro che un ragazzino depresso e solitario, la cui voglia di vivere è venuta meno a causa di qualcosa accaduto nel suo passato, che passava le sue giornate chiuso in casa, senza alcun interesse se non per i videogiochi, ora a causa dell'apocalisse della "mostrificazione", il ragazzo cambia radicalmente. Cha Hyeonsu non fugge via, al contrario si precipita dalla sua vicina di casa per avvertirla del mostro. Per la prima volta non si concentra su se stesso ma su qualcun altro. Prende un'arma e decide di lottare, comportamento che stona con l'immagine di un ragazzo che voleva solo farla finita. Possibile che anche lui possa salvare un altra persona? Lui che per primo non voleva salvare se stesso? Forse l'apocalisse di "mostrificazione" non significa necessariamente fine, ma l'inizio di qualcosa di nuovo, terrificante vero, ma che nasconde qualcosa di più complesso.

Lo stile grafico e narrativo

Il manhwa è caratterizzato da un’atmosfera lugubre, quasi claustrofobica, che evidenzia con prepotenza il desiderio dei personaggi di fuggire da una situazione che va oltre il loro controllo e la loro capacità di razionalizzazione, contrapposta all’impossibilità di cambiare le cose. Si percepisce anche un senso di rassegnazione, di paura crescente man mano che i disegni dei mostri prendono forma: creature grottesche e orribili, mangiatori di uomini. I colori sono cubi, abbonda il nero, che sottolinea quel senso di disperazione che percepiamo man mano che la storia prende vita: una caduta nel baratro da cui non c’è via d’uscita. O combatti o muori, non c’è altra possibilità. Particolare attenzione è stata data ai primi piani: alcune scene sembrano essere dei fotogrammi di un film. Il mistero ci attende ad ogni pagina, la storia trabocca di colpi di scena e di pathos.

Per quanto riguarda l'edizione che ci propone Star Comics è forse un po' troppo cara se la confrontiamo con il costo dei manhwa pubblicati dalla J-POP, ma vale la pena di comprarla: una storia davvero ben fatta, un'edizione con copertina con bandelle, un'immagine che richiama quella della prima pagina, una stampa lucida e di alta qualità.