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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

IBM sembra l'unica azienda, fra i maggiori produttori di server, a voler puntare ancora sui processori Xeon come motore di nuove generazioni di server Intel-based di fascia alta. Proprio negli scorsi giorni il colosso di Armonk ha infatti annunciato che presto commercializzerà un server hi-end in grado di ospitare fino a 64 CPU Xeon.

IBM afferma che l'architettura a 64 bit di Itanium è particolarmente adatta a quei sistemi che necessitano di grossi quantitativi di memoria RAM, ma in altri casi la compatibilità degli Xeon con le applicazioni a 32 bit, unita al loro prezzo/prestazioni particolarmente favorevole, farebbe di questi processori la scelta ideale.

Il nuovo sistema a 64 processori di IBM sarà basato, come gli attuali modelli di server a 16 e 32 Xeon, sulla Enterprise X Architecture (EXA), nome in codice Summit. IBM sostiene che quest'ultima, basata su molte tecnologie derivate dai mainframe, offre una scalabilità modulare che consente di effettuare l'upgrade - anziché la sostituzione - della potenza di elaborazione acquistando solamente la capacità di calcolo effettivamente impegnata. I clienti possono perciò iniziare a dotarsi di un server di base a 16 vie e in seguito, quando necessario, aumentare la potenza di elaborazione attraverso l'aggiunta di altri processori.

Per questa nuova linea di server multiprocessore a 32 bit IBM si avvarrà di una nuova generazione di Xeon, attesa sul mercato durante l'anno, chiamata Potomac e costruita con un processo a 90 nanometri.