Secondo Gianfranco Lanci, Amministratore Delegato di Acer, ci sono troppi produttori di computer, e quindi troppa concorrenza, che intacca i profitti.
Lanci ha dichiarato che le grandi aziende devono seguire la strada delle acquisizioni, perché con solo quattro o cinque grandi produttori si risolverebbero i problemi attuali: "la catena odierna non offre profitti sufficienti per mantenere così tanti attori".
Lanci vorrebbe aziende più forti, in grado di strappare prezzi migliori ai produttori di componenti, e ha già messo Acer in questa posizione, con l'acquisizione di eMachines, Gateway e Packard Bell, delle quali ha mantenuto i marchi.
Lanci è considerato l'artefice delle recenti fortune di Acer. Clicca per ingrandire.
Lanci fa anche i nomi di possibili "bersagli", vale a dire le giapponesi Sony e Toshiba che, al momento, sono le più deboli. Resta a guardare, invece, come vanno Asustek e Lenovo, ma per la seconda ha già una sentenza: "ha sbagliato strategia, non riuscendo a mantenere i volumi di IBM".
E se invece fosse Acer a essere oggetto di acquisto? All'ultima domanda Lanci risponde in modo ambiguo: "In un modo o nell'altro, dobbiamo essere parte del gioco". Curioso, visto che in passato quest'uomo ha sempre dato risposte molto dirette: Acer potrebbe non aver finito con le acquisizioni, oppure essere pronta a vendersi al miglior offerente. Visto il momento, propendiamo per la prima ipotesi.
La strategia delle acquisizioni è comune a molte aziende, come Google, Microsoft o Apple, e il loro successo ne dimostra l'efficacia. Eppure non siamo certi che un mercato con pochi attori di rilievo, tutti sostanzialmente "amici" sia quello che vogliamo. E voi?
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