Pare che Google abbia cominciato a bloccare AdBlock Plus su YouTube, o almeno stia cominciando a fare qualche esperimento in tal senso. Diversi utenti infatti hanno rilevato che con Google Chrome la popolare estensione che blocca la pubblicità non funziona su YouTube.
Aggiornamento: pare che il problema riguardi anche strumenti per il blocco della pubblicità, ma si tratterebbe di un bug in Chromium e non di un'azione deliberata da parte di Google.
Questi utenti spiegano che le pubblicità vengono visualizzate comunque: in particolare ci sono gli spot prima del video vero e proprio, presentati nella loro versione lunga e senza la possibilità di saltarli dopo qualche secondo.
Evidentemente Google ha trovato il modo di aggirare l'estensione e obbligare a vedere la pubblicità anche quelle persone che scelgono di non farlo. L'azienda è riuscita a farlo con Chrome, browser su cui ha il controllo, e Muhammad Jarir Kanji su Neowin ipotizza che la stessa tecnica si potrebbe applicare a ogni genere di pubblicità su ogni sito.
In sintesi, quindi: su YouTube AdBlock Plus non funziona più, se si sta navigando con Google Chrome. Sembra tuttavia che sia sufficiente disinstallare l'applicazione YouTube da Chrome, se presente. Per quello che vale, non siamo riusciti a replicare questo comportamento in redazione, ma naturalmente è possibile che non riguardi tutti gli utenti né tutte le aree del mondo.
Tutto sommato quindi sembra una seccatura facile da risolvere, e chi ci tiene a togliere le pubblicità da YouTube può sempre usare Firefox, Microsoft Edge, Internet Explorer o un'altra delle alternative. Il punto tuttavia non è quanto sia facile aggirare questo nuovo ostacolo.
Il fatto notevole è che Google ha fatto una mossa molto forte, una specie di entrata gamba tesa su una delle estensioni più usate (e più amate) dai navigatori di tutto il mondo. Una scelta comprensibile, d'altra parte: la pubblicità dà a Google il 99% del suo fatturato, e YouTube in particolare è da sempre in bilico dal punto di vista finanziario - nonostante qualcuno riesca a farci milioni di dollari.
Una situazione che si estende a tutto il web, o se non altro ai siti web che offrono i propri contenuti senza chiedere denaro agli utenti. Tom's Hardware, come tanti altri, vive esclusivamente di pubblicità, e chi usa AdBlock o simili fa un danno diretto al fatturato.
Ed ecco perché sull'argomento di discute accesamente, un dibattito infinito, sfiancante e apparentemente senza uscita. Sarebbe sicuramente preferibile limitarsi a visitare solo i siti che non hanno pubblicità, invece di toglierle da quelli che ce l'hanno, ma resta il fatto che gli utenti hanno il diritto di farlo, o almeno ne siamo tutti più o meno convinti. Allo stesso tempo, anche Google ha il diritto di rispondere con tutte le soluzioni tecnologiche che riesce a inventarsi, come quella di aggirare il blocco di ABP.
Se questa novità è un piccolezza oggi, quindi, a lungo termine potrebbe indicare l'inizio di una nuova offensiva contro il blocco della pubblicità indesiderabile. Una cosa che gli editori web di tutto il mondo saluterebbero con piacere, ovviamente, ma molti utenti faticherebbero ad accettare. Chi usa AdBlock sarà pronto a un Web con pubblicità ovunque?
In ogni caso, vale la pena rilevare che la stessa Google ha fatto recentemente qualche passo anche in un'altra direzione, cioè quella di annunci un po' meno invasivi e fastidiosi. Di pari passo, Apple sta per introdurre in iOS 9 proprio la possibilità di aggiungere estensioni per bloccare i contenuti. Un dettaglio che, se possibile, acuisce ulteriormente la concorrenza tra le due aziende, che in qualche modo stanno trasformando la privacy e la "pulizia" del contenuto in un valore aggiunto per le rispettive piattaforme.
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