AMD FX Bulldozer, core e Turbo per sfidare Intel

Da slide che sembrano provenire da AMD emergono gli ultimi dettagli sull'architettura Bulldozer e in particolare la modalità di funzionamento del Turbo Core. Indiscrezioni anche sulla dimensione del die.

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a cura di Manolo De Agostini

Il die dei microprocessori Bulldozer a otto core potrebbe avere una dimensione di 315 millimetri quadrati, più grande di quello di un processore Sandy Bridge (216 mm quadrati - con grafica integrata e quattro) o Gulftown (239 mm quadrati, sei core). Non è chiaro invece la dimensione del die dei processori Sandy Bridge-E, con cui Bulldozer dovrebbe in parte scontrarsi (almeno lo speriamo). Queste sono le indiscrezioni e, non sono le uniche, che circolano attorno all'attesa nuova gamma di processori AMD.

Alcune slide pubblicate dal sito Computerbase ripropongono alcune informazioni sui processori Zambezi, il nome in codice della "variante" per PC desktop delle future soluzioni AMD FX, attese al debutto entro il mese di settembre. Le piattaforme, come il chipset AMD 990FX (990FX, AMD supporta ancora la tecnologia Nvidia SLI), sono già sul mercato e anche diversi prodotti di generazione precedente (chipset serie 8) dovrebbero supportare le nuove CPU. Consultate il sito del produttore della vostra scheda madre per sapere se la vostra è compatibile.

Confermato ovviamente il socket AM3+ e la presenza di otto core sottoforma di quattro moduli con due core ciascuno. Ogni modulo avrà a disposizione 2 MB di cache L2 per complessivi 8 MB. All'interno dell'architettura troviamo un Northbridge che gestisce 8 MB di cache L3 (64 byte cacheline, 16-way associative, MOESI), due canali di memoria DDR3 a 72-bit e 4 collegamenti HyperTransport a 16 / 16-bit (ricezione/trasmissione). Queste CPU supportano memorie DDR3-1866 in modalità dual-channel.

Grazie alle slide si scopre che inoltre che il Turbo Core lavora fondamentalmente in base a tre stati. Il primo è quello base, ed è quello in cui la tecnologia che incrementa la frequenza di lavoro non entra in funzione. Il secondo, chiamato All Core Boost, si palesa in presenza di un carico di lavoro che non porta il processore alla soglia del TDP e quindi lascia al Turbo Core la possibilità di aumentare la frequenza di tutti i core.

Infine, quando c'è un carico di lavoro che sfrutta poco i thread e manda la metà dei core in stato C6 (sleep), la tecnologia Turbo Core può aumentare la frequenza dei moduli attivi, raggiungendo vette molto più elevate, in modo da offrire le massime prestazioni. Secondo precedenti indiscrezioni in tale modalità l'aumento di frequenza puà raggiungere il gigahertz, ma è un dato per ora non confermato.

Ovviamente le novità non finiscono qui perché si tratta di un'architettura completamente nuova, di cui vi parleremo quando ci sarà data l'opportunità di testare le nuove CPU. Ricordiamo che AMD non venderà solo processori a otto core (si vocifera al prezzo di 300 dollari circa), ma anche soluzioni con tre e due moduli per un totale rispettivamente di sei e quattro core. Inizialmente dovrebbero arrivare sul mercato quattro modelli (FX-8150, FX-8100, FX-6100 e FX-4100), a cui ne dovrebbero seguire altri quattro nel primo trimestre del 2012 (FX-8170, FX-8120, FX-6120 e FX-4120), ma per ora l'azienda mantiene la bocca cucita.